lunedì 15 marzo 2010

REPERTORIO....della TIGRE di CREMONA...."MINA"


l cielo in una stanza
Leggenda narra che Paoli scrisse questa canzone ispirato da una casa di piacere. Dal soffitto viola di un bordello. Arrangiato da Tony De Vita, il brano dà anche il titolo all'album che Mina pubblicò nel 1960. Nei credits gli autori sono Mogol e Toang, pseudonimo di Renato Angiolini, Paoli però non compare perché in quegli anni non era ancora iscritto alla Siae. Era troppo giovane. La canzone ha una storia di rifiuti. Quando Mogol la propose a Mina lei non ne rimase colpita, anzi. Forse anche perché al cielo in una stanza avevano voltato le spalle già interpreti come Jula De Palma o Miranda Martino. Ma Gino Paoli era convinto che per Mina sarebbe stata perfetta. Tanto da mettersi al piano e cantargliela. Alla fine Mina la incide senza esserne del tutto convinta. Poi la rivalsa. Il cielo in una stanza entra al settimo posto nell'estate 1960 e sale fino al primo, rimanendo in classifica fino all'inizio dell'anno dopo. Per la prima volta con questo brano, Mina raggiunge il primo posto nelle vendite. Tanto che ne registra una nuova versione per la sua etichetta discografica, la Pdu, per l'album I discorsi (si può ascoltare anche in Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina). Una terza versione è uscita nel 1988 con l'accompagnamento al piano di Renato Sellani e si trova nell'album
Oggi ti amo di più. Gino Paoli la incide in quattro versioni diverse, una per la Ricordi con un piccolo gruppo, una seconda per la Rca con l'orchestra di Ennio Morricone, una terza per la Durium con l'accompagnamento di un organo da chiesa nel 1971 (la partitura per organo di Giampiero Boneschi), una quarta è invece arrangiata da Peppe Vessicchio con tastiere e un sax soprano. E' la più moderna e Paoli la ripropone dal vivo anche oggi. Mina invece la registra in inglese (The World We Love In, che poi ricanta Connie Francis), in spagnolo (El cielo en casa), tedesco (Wenn Du an Wunder glaubst) e francese. Diciassette anni dopo il debutto, Il cielo in una stanza è tornato in classifica con la cover di Franco Simone, e nel 1999 è passato anche attraverso le corde vocali di Giorgia per la colonna sonora di un film dei Vanzina. Come sottofondo al cinema la canzone era già apparsa nel film La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini. Nella versione originale di Mina, il cielo entra con Claudia Cardinale sulla spiaggia, quando Riccardo Garrone tenta di baciarla.
Le mille bolle blu di Mina Votate la vostra canzone


2. E se domani
Dopo aver scritto il successo sanremese Le Mille Bolle Blu, Carlo Alberto Rossi - co-autore oltre che editore del brano - s'impegna non poco per convincere Mina a incidere E se domani. La canzone era stata già usata. Non solo, era stata anche eliminata al Festival di Sanremo del '64, presentata dalla coppia Fausto Cigliano e Gene Pitney. Dopo qualche tempo Mina accetta di registrarla, e la inserisce nel suo primo omonimo 33 giri ufficiale realizzato per la Ri-Fi. E' un successo. L'album diventa miglior disco dell'anno e Mina vince l'Oscar del Disco '64. Così il pezzo diventa lato B di ben due 45 giri: Un anno d'amore, uscito alla fine del '64, e Brava (1965). Il 45 giri Un anno d'amore resta sedici settimane di seguito al primo posto in classifica. Non è la prima volta che l'artista sottovaluta i pezzi che incide. E non sarà l'ultima. Anche questo fa parte della sua leggenda. Tra gli esempi più eclatanti ci sono anche Lucio Battisti per Insieme, e Tony Renis per Grande Grande Grande. Oltre alle versioni di Cigliano e Pitney, E se domani è stato ricantato decine di volte sia in Italia che all'estero, tra gli altri da Julio Iglesias e Morgana King.

3. Se telefonando
La canzone arrangiata da Ennio Morricone e scritta da Maurizio Costanzo insieme a Ghigo De Chiara vede la luce da un mangiadischi nel 1966. Prima è un 45 giri poi Mina lo inserisce nell'album Studio Uno 66 ma la prima versione, meno conosciuta e con il testo leggermente diverso, era la sigla del programma TV Aria Condizionata (questa versione si può ascoltare nell'album Mina Gold 2 nel 1999). Costanzo e De Chiara, autori della trasmissione, scrissero il pezzo per la sigla. Insieme a Morricone i due chiedono a Mina di incontrarli nella saletta prove di Via Teulada. Morricone si mette al piano verticale, e lei afferra il foglio con il testo e comincia a cantare. Così è la storia. Il pezzo è suo. Se telefonando sembra fatta apposta per l'estensione vocale di Mina che si destreggia agile e elegante tra i vari salti di tonalità. Il brano è stato ripreso nel 1998 anche dai Delta V.

4. Vorrei che fosse amore
Scritto nel 1968 da Antonio Amurri e Bruno Canfora che per Mina aveva già composto nel 1965 Brava, un brano creato apposta per far risaltare una voce capace di coprire quasi tre ottave di estensione. Vorrei che fosse amore diventa la sigla di Canzonissima dello stesso anno, presentata da Mina, Paolo Panelli e Walter Chiari. Quell'anno Mina doveva eseguire i ritornelli dei motivi in gara, per farli ripassare ai telespettatori. Ma i partecipanti insorsero contro la Rai e scattò la polemica. Non volevano che Mina cantasse i pezzi. Antonello Falqui e Guido Sacerdote, autori del programma, cercarono di mettere a posto la situazione. Si dice che per tutto il tempo dei bollettini e dei comunicati e delle liti, Mina non si scompose, limitandosi ad ascoltare i due fronti. Sarà Gianni Morandi nei corridoi dei camerini a tranquillizzarla. La Rai alla fine dà ragione all'artista che continuò quindi a cantare i ritornelli durante la trasmissione. Nella sigla finale di Canzonissima, Mina canta Vorrei che fosse amore senza apparire. E' il primo assaggio della sua decisione di invisibilità. E della leggenda.

5. La banda
E' dell'estate 1967 e anche l'ultimo singolo ufficiale che Mina registra con la Ri-Fi. Dopo La banda infatti si stanca definitivamente di discutere il suo repertorio coi discografici e di subirne le pressioni. Il primo dicembre del '67 apre a Lugano la Pdu, unica casa discografica per la quale da allora ha inciso, cambiando solo la distribuzione. Sempre nel '67, ma ad aprile, inizia in Tv Sabato sera, dello Studio uno, diretto da Antonello Falqui. Mina è l'unica conduttrice affiancata in ogni puntata da un co-conduttore ospite della trasmissione. Lola Falana, Rocky Roberts e Franca Valeri sono gli ospiti fissi del programma, tra quelli che si alternano anche Paolo Panelli, Bice Valori, Johnny Dorelli, Armando Trovajoli, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini, Adriano Celentano, Rita Pavone, Sandra Milo e Renato Rascel. Tra le novità ci sono poi le riprese in esterno di alcuni momenti che vengono registrati prima del programma. Mina canta. Vola tra successi appena pubblicati come L'immensità, La banda di Chico Buarque de Hollanda, Se c'è una cosa che mi fa impazzire, Se tornasse caso mai, la sigla finale Conversazione, e altre come La musica è finita, scritta da Umberto Bindi e portata al successo da Ornella Vanoni che Mina incide poi l'anno successivo, Michelle dei Beatles e la sua Addio (1965). Chico Buarque De Hollanda, tra i massimi esponenti della musica d'autore brasiliana, durante la sua permanenza in Italia incide due album nella nostra lingua: Chico Buarque De Hollanda (1969), ristampato poi in Brasile con il titolo Chico Buarque na Itália, e Per un pugno di samba (1970), arrangiato da Morricone e con i testi tradotti per lo più da Sergio Bardotti. Tra i coristi dell'album ci sono i "Cantori Moderni" di Alessandroni e le sorelline Mimì e Loredana Berté. Oltre a questo album e ad alcuni 45 giri, molte sue canzoni sono state interpretate da artisti italiani, tra queste anche La banda. Con il testo tradotto in italiano da Antonio Amurri.

6. Brava
E' una canzone scritta da Bruno Canfora nel 1965. Debutta grazie a Antonello Falqui che riporta Mina in tv come conduttrice di Studio Uno. La formula è quella classica, in ogni puntata Mina esegue brani del suo repertorio come, appunto, Brava. Il brano è un divertissment che il maestro costruisce apposta per le sue possibilità vocali.

7. Tintarella di luna
La canzone nasce al sole del 1959, è uno dei primi brani scritti apposta per Mina. Gli autori sono Franco Migliacci e Bruno De Filippi e sulla copertina Mina è indicata come Baby Gate. Il ritmo rock'n'roll e la grinta con cui Mina interpreta il pezzo la fa inserire con tutti gli onori nel gruppo di cantanti che Mario Riva etichetterà come "urlatori" in una famosa puntata del Musichiere. Il "tin tin tin" lo inventa il giovane Migliacci che voleva dare un'idea dei raggi di luna che colpiscono la pelle. Grazie a Tintarella di Luna, interpretata anche dai Campioni, Mina entra per la prima volta nella top ten della classifica (16 gennaio 1960), viene invitata come ospite fissa nelle sei puntate del programma tv Sentimentale e torna a Canzonissima, dove durante le varie puntate la ripropone insieme a Il cielo in una stanza, Folle banderuola ed È vero, in duetto con Umberto Bindi. Ma anche brani come Na sera 'e Maggio con cui arriva in finale, O Sarracino, Ma l'amore no e Violino tzigano in duetto con Marino Marini mentre la sigla della trasmissione, Due note, è sempre cantata da lei. Tintarella di luna viene inserito nei film Urlatori alla sbarra e Jukebox, urli d'amore, tra i primi musicarelli dell'epoca. Mina in tutto ne interpretò tredici. Nel film La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini Tintarella di luna fa da sottofondo alla rissa finale fra Garrone e Jacques Perrin all'ombra del grattacielo di Milano Marittima. A maggio del 1961 Mina, accompagnata da Bruno Canfora, parte per un tour in Giappone dove Tintarella di luna e Il cielo in una stanza sono già famosi così come il musicarello Appuntamento ad Ischia. Per l'occasione Canfora compone Anata to watashi (Tu ed io), che Mina interpretò in giapponese.

8. Le mille bolle blu
Scritta nel 1961 da Vito Pallavicini e Carlo Alberto Rossi, la canzone arriva a un festival di Sanremo dove già tutti si aspettano la vittoria di Mina. Però lei è stanca, fiaccata dalle critiche e da una stanchezza che, a due anni dall'esordio, inzia a farsi sentire. Il 26 gennaio 1961 si esibisce con Io amo tu ami in doppia esecuzione con Nelly Fioramonti, il giorno dopo presenta Le mille bolle blu, in doppia esecuzione con Jenny Luna. Ma la canzone è troppo 'moderna' per il pubblico dell'epoca e il gesto che Mina fa con la mano sulla bocca scatena ulteriori polemiche di benpensanti. Milva nel frattempo inizia a diventare la sua rivale canora più forte. Il 28 gennaio Mina è in finale con entrambe le canzoni, arriva al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Resta molto male, tanto da scoppiare a piangere e dichiara che non parteciperà più a gare canore, Festival di Sanremo compreso. Promessa che mantiene per sempre. Nonostante la sconfitta, la sua popolarità però non diminuisce e Le mille bolle blu diventa un successo di vendite e di juke-box.

9. Grande grande grande
Il 1971 è un anno speciale. Mina è incinta e appare sempre meno in televisione. Inziano a circolare le prime voci sul suo allontanamento dalle scene. Il motivo scatenante fu l'uscita di un 33 giri senza foto e con in copertina la foto di un piccolo scimpanzé. In realtà lei aveva solo evitato di farsi ritrarre col pancione. Il 33 giri comunque è firmato da diversi autori, Battisti, Dalla, Lauzi, Del Turco e Tony Renis, appunto con Grande grande grande. Spesso in viaggio negli Stati Uniti, Renis aveva già proposto questo brano che aveva scritto nel '66 a Ornella Vanoni, Rosanna Fratello, Milva e Orietta Berti. Quando decide di farlo ascoltare a Mina lei ne cambia l'arrangiamento. In una giornata un bassista della sua orchestra, Pino Presti, ne riscrive l'accompagnamento. Il brano entra quindi a far parte dell'album ma non diventa subito un singolo da 45 giri. Tony Renis però ci crede e non si arrende. Inizia ad andare nei vari programmi radiofonici dell'epoca ed è proprio grazie alla radio e soprattutto a Tullio Grazzini di Supersonic, che il brano diventa un successo e viene pubblicato come 45 giri. Nel tempo Mina ne ha inciso la versione spagnola (Grande grande grande) e inglese (Never, never, never) per un lancio nel mercato anglosassone poi mai avvenuto. Famoso nel mondo resta invece il duetto Celine Dion e Luciano Pavarotti, nell'album Let's talk about love.

10 e 11. Questione di feeling (con Riccardo Cocciante) e Adesso è facile (con gli Afterhours)
E' la Mina invisibile che però si sente cantare forte. La leggenda. L'addio alle scene era già stato annunciato nel 1972. Nel 1973 però Mina riappare nei caroselli per la Cedrata Tassoni (che girerà fino al 1977) e un'unica apparizione televisiva in Hai visto mai?, dove presenta il singolo Lamento d'amore. L'anno dopo conduce con Raffaella Carrà Milleluci, è il suo ultimo show televisivo e canta anche la sigla finale Non gioco più. Un avvertimento. Fuori dal piccolo schermo fa solo Gran Varietà in radio. Senza volto continua lo stesso a far uscire singoli di successo. Nel 1979 Anche un uomo (1979) è la sigla di Rischiatutto, Morirò per te che nel 1982 entra nella classifica di Billboard. Tra i successi ci sono anche Questione di feeling (1985) in duetto con Riccardo Cocciante, Via di qua (1986) con Fausto Leali, Dottore con Beppe Grillo, Volami nel cuore (1996) con gli Audio 2 e tutto il disco Mina Celentano, realizzato nel 1998. Più recentemente Stay with me, in duetto con Piero Pelù (1999), Oggi sono io (2001, cover di Alex Britti) e Adesso è Facile con gli Afterhours.

12. Parole parole
Scritto nel 1972 da Leo Chiosso, Giancarlo Del Re e Gianni Ferrio è la sigla finale di Teatro 10 cantata con Alberto Lupo. La sua caratteristica è un "botta e risposta" tra i due artisti. La canzone sarà poi inserita nell'album Cinquemilaquarantatre. Mina, tifosa dell'Inter, ha cantato questa canzone anche con Javier Zanetti. Negli anni è stata reinterpretata, tra gli altri, da Dalida e Alain Delon. In Francia è un vero e proprio tormentone. A dicembre 2009 l'attore Vincent Cassel ha debuttato come cantante accompagnandosi da un gruppo belga-zairese molto noto in Francia, i Zap Mama. La canzone Paroles paroles è contenuta nel loro ultimo album, ReCreation, registrato in Brasile.

13. L'importante è finire
Nel 1975 questa canzone scritta da Alberto Anelli e Cristiano Malgioglio, insieme a Ancora ancora ancora (1978) arrivano al successo grazie a una Mina sempre meno visibile sul piccolo schermo. Ma libera e audace nelle scelte musicali. Il brano viene censurato alla Rai. A quel tempo, con la radiotelevisione monopolista, esisteva infatti una commissione di controllo sui programmi e sulle canzoni da trasmettere. Si chiamava "commissione di ascolto" e faceva un controllo preventivo sui testi, che dovevano essere adatti al pubblico della radio. Le canzoni venivano classificate come "da non trasmettere" se bocciate subito dalla commissione di ascolto, o "non idonee", se la decisione era successiva all'arrivo in Rai dei dischi. Sui vinili veniva attaccato per l'uso interno in Rai, un bollino "Non trasmettere" o "Non idoneo" a seconda dei casi, oppure "Scartato" se il problema era tecnico. Secondo la leggenda L'importante è finire sembra che in origine si chiamasse L'importante è venire, e che il testo fosse poi stato modificato. In ogni caso era allusivo, e la commissione non lo accettò. Il concetto di un rapporto di "sesso senza amore" e l'allusione all'orgasmo era troppo. E la canzone venne condannata a passare solo per il canale discografico. A quei tempi persino La Canzone di Marinella di De André fu censurata perché parlava in modo troppo chiaro del rapporto tra Marinella e il Re senza corona e senza scorta e di come fremeva la pelle di Marinella tra le sue braccia. Mina cantò caparbia anche quella e resta celebre la sua interpretazione di Marinella, che ormai è riportata perfino in alcune antologie di italiano nelle scuole.

14. E' l'uomo per me
Il brano di Mina è una cover di He walks like a man firmato da Diane Hildebrand nel 1961 e poi tradotto in italiano da Gaspare Gabriele Abbate e Vito Pallavicini.

15. Insieme
1970, arriva quando Mina è in splendida forma, languida, sensuale. Soprattutto musa ispiratrice del duo di compositori Mogol/Lucio Battisti. Sono loro ad affidarle la trilogia di successi Insieme (1970), Io e te da soli e Amor mio (1971).