mercoledì 30 aprile 2008

ADORATA BELLEZZA

Veste di gioia un volto senza storia.
Perché nato sotto le sue fortunate spoglie
Mai ha dovuto urlare per comunicare le sue gioie
Perché di tanta bellezza era ricoperto
E lo sguardo di deboli occhi
Incantava narrando presunte storie di vento.
Oh perché dunque mi lascio ingannare da te bellezza,
apri la tua florida bocca e non ascolto
ciò che sussurri
perché mi basta solo guardarti
per il cuore incendiarmi.
Ingiusta sei Bellezza
Poca fatica recherai a chi da te sarà vestito
Perché viviamo in un mondo immaginario
Dove tu bellezza siedi su un trono fatto di pezza.
Non sappiamo chi sei Bellezza
Non puoi essere un trucco che dipinge le labbra di rosso, no!
Non una pelle che da macchine artificiali di color ebano sarà baciata, no!
Sarai la Vanità di chi ti veste e quindi di sicurezza e orgoglio la tal anima investe?
No...
Bellezza non sei tutto ciò.
Dimmi oh bellezza che ancora nessuna bianca mano ti ha raggiunta
E resterai ancora tra le Volte Celesti, sorridendo beffarda di chi crede di averti raggiunta
E avuta.
Non vedo attorno a me nessuna persona o semplicemente essere umano che ha racchiuso in sé il tuo segreto.
Ti vedo forse nel fascino di un tronco di quercia
O nelle sfumature d'Oro delle foglie su un prato d'erba
Abbandonate così
Come le mie gloriose e utopiche sensazioni..
si, sensazioni che tu cara e adorata bellezza...
un giorno ti spegnerai per ognuno di noi..
e il ricordo piu' vivo sara' solo...
esser belle dentro..
quella bellezza che nessuno potra' mai togliere..
e cancellare da un esser umano!

HARD CANDY...di Madonna

Per superare nuovamente se stessa, dopo le otto milioni di copie vendute con l'ultimo album Confession on a dance floor, Madonna ha scelto per il suo 11esimo album Hard Candy di avventurarsi in un territorio musicale a lei sconosciuto: l'hip hop. Timbaland, il rapper produttore più in voga del momento, Justin Timberlake, il nuovo divo dell'entertainement musicale, Pharell Williams, altra star super trendy del rap che con Chad Hugo forma I Neptunes, Nate Danjà Hills e Kayne West, acerrimo rivale di Timbaland la hanno accompegnata in questa nuova avventura.
In particolare Timbaland ha siglato tre brani del nuovo album, compreso però il singolo 4 minutes, cantato insieme a Justin Timberlake. L'album, in uscita il 28 aprile, è molto ballabile, pieno di campionamenti, dove è difficile riconoscere il contributo di strumenti acustici diversi dalla voce. Come sempre nella sua carriera, Madonna più che in termini artistici ha pensato in un'ottica imprenditoriale puntando a quello che fa vendere di più. Una volta tolta la parte vocale con il caratteristico pigolio, il sound del disco è lo stesso dei titoli che dominano da anni le classifiche soprattutto americane.
Madonna ha parlato del suo disco durante un'intervista tv affermando che rispecchia lo stato d'animo con cui l'ha registrato e cioè quello di una persona che aveva voglia di divertirsi e di ballare. «Questo non mi ha impedito di guardare a quello che succede nel mondo, soprattutto in Medio Oriente - continua la pop star - In qualche modo 4 minutes (to save the world) rispecchia questo stato d'animo. La gente è preoccupata, ma nello stesso tempo ha bisogno di svago. Non credo che una canzone possa materialmente salvare il mondo ma credo che Imagine di John Lennon sia l'esempio perfetto di come una canzone possa interpretare un sentimento universale».
Divertente il racconto della difficoltà incontrate a lavorare con le star del rap. La parte più complicata della produzione è stata «far combaciare gli impegni di Timbaland, Justin Timberlake e Pharell Williams con le registrazioni. Sono artisti super richiesti e sono anche in tournèè dunque si lavorava in tranche di una settimana alla volta. La novità è stata che finora ero abituata a essere l'unica diva in studio: questa volta ci siamo dovuti dividere gli spazi ma non vi dirò chi è stato la più diva». «Sono una persona molto analitica e ordinata e scrivo tutto quello che devo registrare. Pharrell, Justin, Kanye, Timbaland non scrivono nulla e non hanno idea di cosa registreranno prima di entrare in studio. Così di ogni brano si registrano molte versioni prima che riescano a imparare un nuovo brano dall'inizio alla fine. In questo modo ci vuole una sacco di tempo ma c'è sempre un senso di sorpresa».
La cantante sta già promuovendo Hard Candy con un video, che sta spopolando su You Tube, dove interpreta una casalinga sexy....come vedete anche i video saranno fatti molto fai da te...come la musica con etichette personali che stiamo promuovendo,e se lo fa un pop star come Madonna...potete scommetterci che stiamo buttando giu' questo muro multimediale...Ciao alla prox!

martedì 29 aprile 2008

In uscita il nuovo cd di Enrico Ruggeri

Rock Show, il nuovo lavoro di Enrico Ruggeri, in vendita dal prossimo 2 maggio, sarà un album rock, fatto di chitarre e tastiere vintage. Il prossimo cd dell'artista è un concept-autobiografico tutto concentrato sulla vita e sulle esperienze di Ruggeri. Frutto di un anno di lavoro, il cantante, dopo aver raccontato le storie altrui, in un'opera robusta e intensa racconta se stesso.
Il primo singolo estratto da Rock Sow è La Terra e la Luna, in radio dal 4 aprile e sigla de Il Bivio, la trasmissione che Ruggeri conduce in seconda serata su Italia Uno.
In concomitanza con l'uscita di Rock Show partirà il nuovo tour del cantante. Le date principali saranno: 15 Maggio - Milano; 19 e 20 Maggio - Roma; 22 Maggio - Torino; 23 Maggio - Firenze....ancora mercato musica...alla prox!

Il nuovo singolo dei COLDPLAY

A partire dalle 13.15 (ora italiana) di oggi per una settimana intera sarà possibile scaricare gratuitamente dal sito dei Coldplay Violet Hill, il primo singolo della band inglese estratto dal nuovo album Viva La Vida or Death And All His Friends che uscirà in Gran Bretagna il prossimo 12 giugno.
Alla stessa ora, il singolo verrà trasmesso per la prima volta in radio. A partire dal 6 maggio è poi prevista l'uscita digitale ufficiale, a pagamento. Sempre sul sito dei Coldplay saranno pubblicati i primi dettagli dei due concerti gratuiti che la band terrà a Londra, il prossimo 16 giungo presso la "Brixton Academy", e il 23 dello stesso mese al "Madison Square Garden" di New York.
L'offerta di prodotti musicali gratuiti è una delle iniziative di marketing che più si stanno diffondendo negli ultimi tempi tra gli artisti, che cercano così di guadagnarsi il favore del pubblico. Un esperimento riuscito è stato ad esempio quello dei Radiohead che hanno raggiunto la vetta delle classifiche statunitensi e britanniche dopo aver reso scaricabile da Internet il proprio album In Rainbows in cambio di un'offerta libera.
Il quarto album. I Coldplay sono a lavoro per la realizzazione del quarto album dalla fine del 2006. La band si è avvalsa della collaborazione di alcuni produttori di prim'ordine. Tra questi Timbaland, il quale vanta una notevole esperienza nel settore ed ha recentemente lavorato anche con Madonna, e Brian Eno, storico produttore degli U2.
La band. E' composta da: Chris Martin, voce principale della band, principale suonatore di pianoforte e tastiera e talvolta anche della chitarra; Johnny Buckland, chitarra principale, armonica e vocalista di supporto; Guy Berryman, bassista, suonatore di sintetizzatore, armonica e vocalista di supporto; Will Champion, batterista e percussionista, suona anche il piano ed è vocalista di supporto.I progetti per la musica e il mercato discografico continuano in questi giorni con vari artisti..non perdeteli..CIAO!

lunedì 28 aprile 2008

LIGABUE trionfa in London

Ligabue sbarca a Londra e regala ai fan italiani espatriati e ai moltissimi che lo hanno seguito dall’Italia, complice il ponte del 25 aprile, una serata emozionante di rock incandescente al Koko Club di Camden, stipato all’inverosimile per il primo dei suoi due show londinesi sulla strada del tour europeo.
L’attesa di vedere il Liga in un locale da mille persone, per un artista che negli ultimi anni ha frequentato soprattutto i grandi spazi, era spasmodica, da parte di un pubblico che per dedizione ha pochi eguali in Italia. Striscioni, magliette fatte apposta per la trasferta, bandiere italiane: quando il musicista emiliano e la sua band sono saliti sul palco (preceduti dai Rio, ottima formazione di Marco Ligabue, suo fratello), la platea e le varie gallerie del Koko sono andate in visibilio,il cantante emiliano esporta il suo talento oltremanica e come si preannuncia detto da me piu' volte prenderemo anche quella piazza cioe' londra che fino a ieri i cantanti inglesotti dettavano legge e il mio ultimo viaggio in london ne la prova di cio' che dico..il vento sta cambiando filosofia e genere e c'e da scommettere che saremo protagonisti!!Good by friends

domenica 27 aprile 2008

Il BLASCO....ancora primo


Forse e il piu' articolato del mio blog ma proprio perche' e un grande artista ma e doveroso ribadire che "Il mondo che vorrei" di Vasco Rossi per la terza settimana consecutiva è l'album più venduto. Il ventunesimo lavoro del Blasco precede Safari di Jovanotti, in classifica da oltre tre mesi. Le dimensioni del mio caos di Caparezza, appena uscito, arriva al terzo posto e spodesta Accelerate dei Rem, che scende al quarto. Seguono Amy Winehouse, Gianna Nannini, Duffy e Sonohora. Chiudono la top ten altre due new entry: Mariah Carey con E=Mc2 e i Rolling Stones con Shine a Light.
Vasco Rossi guida anche la classifica dei dvd più venduti con il live del suo concerto allo stadio Olimpico.Il singolo più scaricato dal web della settimana è A te di Jovanotti, che precede 4 minutes di Madonna e Justin Timberlake.Bene per il mercato musicale e tutto...alla prox..Ciao|

sabato 26 aprile 2008

La Musica unisce sempre...ma...

TORINO
E c’era anche la musica, nelle due piazze. Come ad ogni manifestazione di piazza, come ad ogni Venticinqueaprile o Primomaggio che sia. E lì non voleva essere una gara, né una scelta di campo. I musicisti, loro, non ci stanno, al giochino perverso del «con chi stai, con Grillo o con la Resistenza», e tu che li conosci, i musicisti, neanche ci provi. Però ci sono le due piazze, e i due concerti, e anche se non c’è gara dichiarata - anzi, nei due backstage lavorano più o meno le stesse persone, quelli del giro di Hiroshima-SetUp - il confronto è inevitabile.
La piazza di Grillo vince nelle dimensioni, nei numeri: tanta più gente, palco molto più grande, con amplificazione e schermi da megashow, roba che chi se ne intende stima che al Grillo furioso possa costare attorno ai centomila euro, che lui tosse di tasca sua, onore al merito.
Con tutto che, mi assicurano, i cantanti sono lì gratis, non intascano un soldo, e il manager di Caparezza giura che si sono pure pagati l’albergo.
In piazza Castello, Festa della Liberazione, il palco è al contrario piccolino, un dieci metri per dodici quasi parrocchiale, e l’amplificazione è assai discreta, tanto non deve arrivare lontano, gli spettatori fissi nel pomeriggio sono quelli che sono, chi stima due-tremila già si sbilancia; cresceranno la sera, per il gran finale con i Marlene Kuntz; ma chi passeggia per la piazza come in un qualsiasi giorno di festa è difficile da arruolare tra il pubblico propriamente detto. Stima dei costi, attorno ai quaranta-cinquantamila euro; e qui alcuni cantano gratis, altri a cachet.
Poi ci sono piccoli segnali contraddittori: il catering, ad esempio, ben più ricco e variato chez Grillo, dove hanno pure allestito un’attrezzata area stampa. Insomma, in piazza San Carlo il linguaggio organizzativo è quello dei maxi-eventi. Però non è un mega.concerto: la musica è un contorno, pur sciorinando nomi di peso. L’headliner è solo lui, il Grillo furioso, con i suoi ospiti-testimoni della rabbia italiana. In piazza Castello, invece, il cast musicale è ugualmente di qualità, anche se magari un po’ di nicchia: da Testa ai Lou Dalfin, dagli Yo Yo Mundi a Deidda, da Morino a Mao, a Finardi. Ma soprattutto è centrale, è l’essenza della giornata.
Tra i musicisti di Grillo, nessuno accetta la contrapposizione: «Non è una manifestazione contro il 25 Aprile, come alcuni vorrebbero far apparire: e stasera canto alla Festa della Liberazione di Arezzo», spiega un bipartizan Caparezza. Frankie Hi-Nrg, che ha l’onore di chiudere il V-Day, riflette: «Anche questa è una resistenza, contro un fascismo nuovo, non più chiaramente connotato, non più "nero", piuttosto a tinte pastello, ma non meno pericoloso». «Se ci fosse contrapposizione, non sarei qui», assicura il Piotta, che ha addirittura scritto l’inno della giornata, e s’accampa nel backstage a filmare chi va e chi viene, indossando una T-shirt con la scritta «Masturbating is not a crime».
Quelli della Festa della Liberazione sono più identitari nella loro scelta. Gli Yo Yo Mundi, che non devono spiegare da che parte stanno essendo dei recordmen delle feste della Liberazione (hanno suonato a quattro manifestazioni tra ieri e giovedì), preferiscono buttarla sullo scherzo: «Chi non è in classifica, è qui».
Ben chiaro il pensiero di Gianmaria Testa, che chiude il suo set con l’immancabile «Bella ciao». Lui di feste del 25 Aprile se ne è fatte due, ieri pomeriggio a Torino, ieri sera a Treiso d’Alba, con i partigiani: «Anche Grillo avrà le sue ragioni - riflette - ma doveva scegliere proprio questa data? La Resistenza è una memoria che dobbiamo difendere, tanto più adesso che Dell’Utri vuole toglierla pure dai libri di scuola. Perché neanche Grillo potrebbe parlare, se non ci fosse stato chi ha sacrificato la vita per garantirgli questo diritto». Perplesso sulla scelta del 25 Aprile per il V-Day anche Luca Morino dei Mau Mau: «Non ho nulla contro Grillo, ma forse era meglio un altro giorno».
Stessa riserva di Eugenio Finardi, che precisa di condividere quasi tutte le idee di Grillo, «ma non il linguaggio, il "vaffanculo": mi sembra un imbarbarimento, una rincorsa al populismo peggiore. E’ come la Lega: ha pure delle istanze giuste, ma espresse in forme spesso inaccettabili».La musica arriva sempre d'appertutto...e concilia sempre tutti...sia la politica...che non...ma non sia una capo espiatorio!..alla prox..Ciao!

giovedì 24 aprile 2008

"STORIE INFINITE"....di Luca Barbarossa

Sono 12 le tracce contenute in «Via delle storie infinite», nuovo album di Luca Barbarossa in uscita venerdì 25 aprile (margutta 86Strl-Universo/Warner). «Via delle storie infinite», come ama dire lo stesso Barbarossa, «è un disco caldo, analogico, essenziale dal punto di vista realizzativo.»
Luca ritorna dopo qualche anno di assenza dalle scene fedele all’idea di presentarsi al pubblico con un progetto artistico di inediti evitando di scendere a compromessi e mantenendo una dignità artistica che ora lo sta ripagando.
Le «Vie delle storie infinite» sono le vie dell’amore (nei brani «Greta» e «Un altro giorno»), della religione («Dio non è»), delle aspettative nel futuro («Aspettavamo il 2000»), della voglia di lottare per quello che si è nonostante le difficoltà della vita quotidiana («Invece no»).
L’amore nelle sue varie forme affiora: in «Via delle storie infinite» brano evocativo, malinconico che racconta degli amori di ieri che non ci lasciano mai, primo singolo estratto dall’album già in rotazione sui principali network radiofonici.
Il 29 Aprile partirà dal The Place di Roma il «Tour Via delle storie infinite» con il quale Luca presenterà il suo nuovo lavoro. Per ogni tappa ci sarà «un compagno di viaggio», giornalista, colleghi, speaker che introdurranno il progetto. Queste alcune delle prossime tappe: Milano (ospite Enrico Ruggeri), Torino, Napoli, Belluno, Firenze....Bene..ogni settimana c'e un nuovo album di vecchi artisti che hanno fatto storia...e luca e uno di quelli...non perdetevi domani il V-Day..che ci saranno molti cantanti di spicco per la manifestazione.Il mio lavoro prosegue alla grande...e ci saranno belle sorprese sotto la mia direzione sia di musica che di mercato discografico..Ciao....alla prox!Andrew

mercoledì 23 aprile 2008

MUSIC.....V-Day

La marcia del V2-Day
Se Veltroni ha scelto Jovanotti per la sua campagna elettorale, Grillo si affida al Piotta. La sigla del secondo V-Day, che si svolgerà il 25 aprile in molte piazze italiane e dedicato alla libertà d’informazione, è tutta «made in Rome». Il brano, scritto a sei mani con il cantautore romano Leo Pari e la band Radici nel Cemento impazza sul web: dalla pagina di myspace (www.myspace.com/piotta) è infatti possibile scaricarlo legalmente e gratuitamente. Piotta, Radici nel Cemento e Leo Pari eseguiranno il brano in diretta dal palco di Torino, la piazza principale di questo secondo V-Day, dove ci sarà anche Grillo.
Per l’occasione i tre artisti daranno vita, come per il brano, a una miscela esplosiva di rap, reggae e rock. «Abbiamo scritto questo brano tutti insieme - spiega Tommaso Zanello alias Piotta - È un pò rap, un pò reggae e un pò rock. Spacca davvero». Il brano inizia con uno strepitoso vaffa...e lo e' davvero!!

DE GREGORI....Il nuovo album

È un’autobiografia fantastica. Così Francesco de Gregori descrive «Per brevità chiamato artista», il nuovo album in uscita il 23 maggio.
«È un disco - spiega il cantautore in un’intervista che compare sul suo sito ufficiale francescodegregori.net da oggi in linea - dove ci sono dentro pezzi di vita ma anche delle visioni e delle “pre-visioni”. Lo potrei definire un’autobiografia fantastica. Questo forse comprende anche l’amore e la politica, ma il gioco non è sempre dichiarato».
Di certo, questo album «è molto diverso da quello che passano di solito le radio». E spiega anche perchè abbia scelto «Per brevità chiamato artista» quale titolo del disco. «Sul mio primo contratto discografico c’era questa definizione legale che mi riguardava.
Era un po’ agghiacciante e un po’ divertente e credo di aver pensato di fin da allora che prima o poi l’avrei usata in una canzone. Comunque, mi interessava mettere al centro del mio lavoro la parola “arte” nel senso romantico del termine, qualcosa che consapevolmente intende lasciare un segno poetico e intellettuale non solo un mestiere che ha a che fare con una distribuzione o un mercato».
Quanto alle canzoni, i brani sono stati scritti nel corso del 2007 e hanno preso forma a gennaio in studio durante una pausa nella tournee teatrale. Sonorità teatrali che emergono dal lavoro: «Abbiamo suonato più pensando di stare in un piccolo club che non in un campo sportivo».
Tra le canzoni che compongono l’album c’è «L’angelo di Lyon», un brano scritto dal fratello Luigi Grechi. «È la seconda volta - spiega De Gregori - che canto una canzone di mio fratello dopo “Il bandito e il campione”. Questa è una canzone diversa che mi ha affascinato per il suo testo impenetrabile. La definirei una canzone sull’impenetrabilità, la trascendenza dei misteri d’amore: riascoltandola ho notato che forse è l’unica canzone veramente d’amore di tutto il disco».
Questi i titoli delle nove tracce: Per brevità chiamato artista (video sul sito), Finestre rotte (video sul sito), Celebrazione, Vola vola, Ogni giorno di pioggia che Dio manda in terra, L’angelo di Lyon, Carne umana per colazione, L’imperfetto, L’infinito....Grande De Gregori....un saluto...Ciao!

martedì 22 aprile 2008

EARTH DAY...uniti per salvare la terra

Oggi si festeggia la Giornata Mondiale della Terra, Earth Day, la ricorrenza fu suggerita per la prima volta dal giornalista americano John McConnel e, nel 1970 Gerald Ford, allora membro della Camera dei Deputati proclamò la Giornata della Terra, come una festività. Giunta alla sua 38ma edizione sarà celebrata in 174 paesi del mondo e quest’anno l’iniziativa si svolgerà con particolare attenzione alla componente ambientale, perché a preoccupare sono il 70% circa dei grandi ghiacciai che si stanno sciogliendo, l’innalzamento di oltre un metro del livello dei mari previsto dagli scienziati dell’Intergovernemental Panel on Climate Ch’ange (IPCC), l’incremento delle precipitazioni nell’emisfero Nord e l’aumento della siccità nei paesi del sud del mondo.
Per non parlare delle risorse alimentari oggi già compromesse da politiche che favoriscono la coltivazione di biocombustibili che rubano terra al grano e al riso. Per usare le parole di Barry Commoner, la Giornata Mondiale della Terra è, in qualche modo, il giorno in cui l’uomo fa pace con il pianeta su cui vive.
In Italia, per l’occasione, Wwf e Greenpeace hanno lanciato uno spot prodotto da Mediaset, dal titolo «Concentra l’energia in gesti intelligenti», in onda a partire da oggi e fino a sabato 26 aprile. Lo spot mostra come, attraverso semplici abitudini quotidiane, si possa ridurre il consumo globale delle risorse, mettendo in particolare rilievo i piccoli gesti domestici che possono fare la differenza: spegnere la luce quando si esce da una stanza; non lasciare rubinetti aperti; preferire la doccia al bagno per risparmiare fino a 100 litri d’acqua; non bollire l’acqua più del necessario; non lasciare elettrodomestici in stand-by; preferire lavaggi a pieno carico,insomma tutte quelle piccole cose che persona per persona...famiglia per famiglia in ogni angolo del mondo spreca uccidendo un pezzo per volta il nostro pianeta in cui viviamo..quindi...non sprecare aderisci anche tu al salvataggio del globo...CIAO!!

"APRI I TUOI OCCHI"

Riesci a vedere?
C'è sempre il sole ad illuminare la strada
E tu, che vedi solo le tenebre
Osserva oltre le nubi
E vedrai il mondo splendere
Quando pensi che la luna non potrà vantarsi
Osserva le stelle
E cerca di volare
Riesci a vedere?
Apri gli occhi e guarda il mondo
Impara a volare
E non tornare
Rimani libero e vola
Perditi nel sogno e non tornare
Riesci a vedere?
La tua vita non è finita
E tu, che vedi solo il buio
Osserva oltre la notte
E vedrai il sole illuminarsi
Quando credi che il vento è troppo potente
Osserva il mare
E vedrai il contrario
Riesci a vedere?
Apri gli occhi e guarda il mondo
Impara a volare
E non tornare
Rimani libero e vola
Perditi nel sogno e non tornare
Vaga nei tuoi pensieri
Lascia che la tua mente si liberi
E vola.

lunedì 21 aprile 2008

GUCCINI...il genio andato in fumo.

Con l'ultima sigaretta è andata in fumo anche l'ispirazione. Da quando ha smesso, Francesco Guccini mangia «come un bove», è ingrassato e non scrive più. «Sono entrato nel tunnel della frutta sciroppata in scatola - confessa con la sua proverbiale ironia -, ma è un consumo che non offre alcuna visione».
Sino a sei mesi fa ne accendeva una dietro l'altra, anche quaranta al giorno. Giunto alla soglia dei 69 anni, il cantautore ha deciso di chiudere la porta di quello che considerava un inferno, «era un vizio e, in quanto tale, aveva a che fare con Lucifero». Non ha neanche voglia di suonare, si sente risucchiato «in un abisso senza fine». Si rifiuta di cantare, gli porgono una chitarra e lui si nega gentilmente, niente riesce a convincerlo. Si scusa. «Ho un polso slogato», dice toccandosi il braccio sinistro: «E poi è una Ovation, non la so usare...».
Il pubblico è deluso. Pressati come sardine, i settanta spettatori che sabato sera hanno stipato «La Piola.libri» di Bruxelles reagiscono con un mugugno che l'umorismo e le storie dell'artista modenese placano a fatica. Qualcuno grida «vuoi una sigaretta?» e quello fa naturalmente finta di nulla. Racconta il passato, ripercorre la genesi dei cinque romanzi gialli scritti con Loriano Machiavelli. Niente musica, però, se non rievocata, sviscerata e ragionata, con gli echi dei litigi con Maurizio Vandelli per i diritti di «Auschwitz» e le profezie per il destino funesto delle case discografiche che, già ora, «non esistono più».
Ha rinunciato ai pacchetti da venti con spirito stoico, il Francesco nazionale. «Mi avevano detto che avrei sentito meglio i sapori e gli odori; non è vero, è tutto come prima». Un tempo finiva di mangiare e accendeva una paglia. Adesso ingurgita tutto quello che trova a tavola e nel frigo, per compensare la mancanza delle sigarette «con rabbia fumate» («Canzone per Piero», 1974). Quel che è peggio è che «non ho più scritto nulla». O forse che, quando gli secca la gola, chiede qualcosa da bere e arriva un bicchiere d'acqua, un brivido per chi se lo ricorda col fiasco di vino sempre al fianco.
Consola che la verve affabulatoria è intatta, intrisa di un brio formidabile. E anche la speranza degli adoratori di quello che Umberto Eco ha definito «il più colto dei cantautori italiani» di avere fra le mani un nuovo disco del «giullare da niente, ma indignato». «Non mi hanno chiamato», dice Francesco riferendosi all'Emi, l'etichetta cui è fedele dal lontano 1970. In realtà, si corregge poco dopo, di brani «ne ho due o tre» e «forse ancora un disco lo farò».
Nel vuoto dell'assenza di nicotina, Guccini tiene comunque aperta la possibilità di altre tournée, senza rinunciare a scherzarsi addosso e giocare sulla mole ingigantita dalla frutta inscatolata. «Fare concerti, sì - assicura - questo mi diverte. Però mi preoccupa cosa accadrebbe sul palco, io suono in piedi, potrebbe rompersi sotto il mio peso. Potrei accasciarmi al terzo titolo». L'ultimo lavoro in studio è «Ritratti», risale al 2004 e veniva quattro anni dopo «Stagioni» che a sua volta seguiva «D'amore di morte e di altre sciocchezze» (1996).
La cadenza quadriennale vorrebbe che Guccini sfornasse un cd quest'anno, prospettiva che pare improbabile. Colpa dell'addio al fumo che ha esacerbato una inguaribile indolenza. «Vero, sono pigro - si spiega -. Per questo ho sempre fatto tutto fuorché lavorare inseguendo un orario fisso». Tornato a Pàvana, la cittadina dove la sua famiglia s'era rifugiata durante la guerra, sembra preferire i romanzi e la vita lontano dalla pazza folla. Non ha il telefonino e non usa la posta elettronica, conferma senza un punto di snobismo. «Ma ora che cambio il computer - precisa - potrei cominciare a usare l'email».
A sentirlo, di materiale su cui lavorare ce ne sarebbe. Potrebbe elaborare l'assedio leghista al «Fort Apache» emiliano-romagnolo («La stupidità non ha frontiere»), gli operai che «preferiscono la sicurezza alla falce e martello», l'impossibilità di non essere turisti «a meno di avere il teletrasporto», magari gli «strani» palazzi di Bruxelles o il rapporto difficile fra «un europeismo convinto» e i prezzi cresciuti con la moneta unica. Senza la compagnia di una sigaretta la vita d'artista gli è diventata difficile da un giorno all'altro. Lui se la vende al meglio, del resto è il profeta del «tutto è usuale».
Imbeve tutto di sottile ilarità. Dietro resta l'amarezza della «fine triste della partita», senza neanche il sollievo dell'ennesimo tiro e dell'ispirazione che ti illumina mentre con lo sguardo insegue l'anello di fumo che svanisce nell'aria...ma non nella mente del grande GUCCINI..Ciao!

domenica 20 aprile 2008

Concerto Primo "MAGGIO"

Claudio Santamaria alla conduzione e Subsonica, Elio e le Storie Tese, Caparezza, Afterhours, Irene Grandi, Baustelle, Marlene Kuntz, Tricarico, una All Star Jazz guidata da Stefano Di Battista e molti altri ancora ad alternarsi sul palco. Il concerto del I maggio a Piazza San Giovanni vedrà esibirsi anche Jeorge Ben, figura storica della musica brasiliana, ma anche i vincitori del concorso I maggio dedicato agli emergenti.
Il tema scelto dalle confederazioni sindacali per il tradizionale appuntamento musicale sarà la sicurezza sul lavoro. Leitmotiv artistico dell'evento sarà invece l'omaggio ai 70 anni di Adriano Celentano e alla canzone del '68.
«L'edizione di quest'anno del 1° maggio presenta un cast particolarmente attento alle novità e all'attualità della musica italiana e punterà sui legami generazionali che esistono tra le migliori band del nuovo rock italiano e anche le connessioni naturali con la nuova generazione del cinema italiano perfettamente rappresentate da Claudio Santamaria», ha spiegato Marco Godano, produttore dello spettacolo insieme a Luca Fornari. Agli artisti saranno chiesti duetti prendendo spunto dal repertorio dell'ex Ragazzo della via Gluck e dalla musica del 68.
«Non posso negare di essere un pò spaventato da questa esperienza perchè non sono certo abituato a stare su un palcoscenico di fronte ad una folla come quella del I maggio - ha detto Claudio Santamaria - Probabilmente mi renderò conto quando dovrò cominciare a parlare di quanto sia difficile non urlare in una situazione del genere»....Ciao.....alla prox!

sabato 19 aprile 2008

In Usa risorge la "New Wave"

Come avevo pronosticato io in tempi non lontani in ITALIA,ora anche negli Stati Uniti si prepara una seconda British Invasion, a 45 anni da quella caratterizzata dallo sbarco oltreoceano dei Beatles e dei Rolling Stones. Si tratterà, questa volta, di un'onda musicale anomala, di una New Wave di ritorno che ad agosto attraverserà l'America da costa a costa portando con sé le note degli Human League, degli Abc e di una manciata di altri gruppi inglesi che negli anni Ottanta travolsero letteralmente le vite dei teen ager di tutta Europa, imponendo loro non soltanto un nuovo gusto musicale ma soprattutto un nuovo e rigoroso decalogo estetico. Fu proprio in quel periodo e grazie a quella musica (new wave prima e new romantic subito dopo) che si cominciò a parlare di look, e poco conta se a riguardarli oggi quegli abiti coloratissimi e quelle acconciature fanno più orrore che tenerezza.
Con una punta di autoironia che non guasta, il giro di concerti si chiamerà "The Regeneration Tour"; partirà il primo agosto da Phoenix e si concluderà il 29 ad Atlanta, toccando le maggiori città americane. Il concerto punterà sulle hit più note, da "Don't you want me baby?" a "The look of love", e oltre agli Human League e agli Abc vedrà sul palco i Dead or Alive, gli A Flock of Seagulls (noti forse solo per la loro "I run" e per i ciuffi a schiaffo realizzati da perfetti parrucchieri quali effettivamente erano), i Naked Eyes e l'unica americana del cast, Belinda Carlisle, che intraprese una carriera solista e più decisamente pop solo dopo aver abbandonato il gruppo punk e new wave delle Go-Go's.
Gli organizzatori del tour ne parlano come di una versione inaugurale e sul loro sito propongono un questionario dal titolo: "Chi non dovrebbe mancare il prossimo anno?". Segue una lunga lista che comprende tra gli altri i Tears for Fears (ad oggi i più votati), gli Spandau Ballet, i Big Country, i Gang of Four, i Level 42, gli Echo and the Bunnymen e le Bananarama, il gruppo femminile inglese di maggior successo di tutti i tempi. Segno che la volontà di dare continuità all'evento ha già una folta base di adesioni tra gli artisti di allora.
Del resto il Regeneration Tour non è un segnale isolato del rinnovato interesse per la musica degli anni Ottanta: i Duran Duran stanno ottenendo grande successo sia dal vivo sia nelle vendite di dischi, i Cure di Robert Smith sono recentemente tornati in concerto anche in Italia. Ed è appena uscito il nuovo album che segna il ritorno sulle scene dei B-52's, un gruppo che con i Rem animava all'epoca la scena rock alternativa di Athens in Georgia, puntando con forza sia sulla musica sia su una trasgressiva componente estetica.
Ma non si tratta solo di ritorni e di nostalgia, perché è il suono di quella stagione del rock che evidentemente ancora riesce a catturare l'attenzione del pubblico e dei più giovani. Non si spiegherebbero altrimenti le chitarre e il cantato "epico" di gruppi di grande successo oggi come i Muse, gli Interpol, gli Arctic Monkeys e gli Editors che sembrano pescare esempi a piene mani dalla produzione musicale dei loro fratelli maggiori, dagli U2 ai Talking Heads, dagli Ultravox ai Simple Minds e agli Heaven 17.Tutto questo non puo' che farmi piacere sia per orgoglio personale visto che gli anni 80'nel loro ritorno non ci credeva nessuno..ora stiamo sbarcando negli STATES OF AMERICA...be'un'altra soddisfazione personale!!!Ciao

"PIERO PELU'"..Il nuovo disco..con una stoccata alla politica!

Ci sono icone che ci portiamo dietro nel tempo e che finiscono per rimanere immobili nel nostro immaginario qualunque cosa facciano. Una di queste è certo Piero Pelù, destinato per chissà quanto ad essere definito «l'ex frontman dei Litfiba», anche se dal non indolore divorzio con Ghigo Renzulli sono passati ormai nove anni: il chiodo però continuerà a battere oggi che esce Fenomeni, ormai quinto disco solista del rocker fiorentino. Ascoltandolo, si ritrovano - con l'abbandono del «medrock», il rock mediterraneo che all'inizio del suo percorso in proprio gli sembrava l'unica strada da battere - suoni per così dire più familiari, cioè litfibiani. Infuriare di chitarre, batteria elettrizzata, insomma quel mondo rock metropolitano dal quale Piero proviene e dentro il quale è diventato famoso per due motivi essenziali: la voce dalla timbrica autenticamente ribelle; e la presenza in scena, magnetica e sexy, quel suo modo di riempire il palco da istrione nato che gli è valso, ancora l'altra sera all'Auditorium Rai di via Asiago (dove ha registrato un concerto che andrà su Radiouno il 2 maggio alle 21), una prima fila di groupies scatenate nell'entusiasmo, solo rappresentanti di un'orda ben più consistente sparsa per l'italico suolo.
Ma le due ragioni della «famosità» del solista Pelù sempre più debbono fare i conti con la realtà delle opere in uscita, e non c'è dubbio che il percorso artistico degli ultimi nove anni per lui sia stato in salita. All'agilità iniziale, che faceva intravvedere nuovi orizzonti creativi, non è seguita una realtà all'altezza delle attese: l'indice di gradimento si è accorciato, e temiamo che neanche questa volta - con il rock sparato di un trio peraltro dal vivo piuttosto efficace - sia quella buona per la risalita.
L'urgenza comunicativa del buon Pelù, qui per lo più autore di testi e musiche, finisce per avere la meglio sulle ragioni artistiche. I testi si accavallano di concetti: e anche in concerto si respira quando viene fuori il vecchio Spirito libero, e bastano poche parole a lasciar immaginare un mondo che invece le nuove cose, infarcite di suoni, ti buttano addosso. Alla fine è nelle ballad, come Viaggio e Amor diablo, che l'artista riesce a dare il meglio.
Un peccato, perché le argomentazioni e i giochi di parole anche intelligenti non mancano, in questo percorso attraverso l'universo mondo, ricco di spunti polemici ma anche poetici: fra questi ultimi c'è una canzone, Ti troverai, che il ribelle Piero dedica alla ribelle figlia diciottenne: «Sono stato un figlio difficile e oggi mia figlia è ancora più complicata», spiega; da figlio, canta invece in Zombie la storia della sua famiglia che lo ha reso pacifista: «Mio nonno era un ragazzo del '99 mandato al fronte a 18 anni. I suoi racconti di guerra mi hanno spinto all'obiezione; mio padre fu un Balilla fuggito alle bombe nel ‘44. È stato devastante scoprire che dopo le guerre è venuta solo una finta pace».
C'è una canzone, Ufo su Firenze, che si ispira a un episodio autentico del ‘54, quando la partita Fiorentina-Pistoiese fu sospesa per l'arrivo di un Ufo: «Alla fine, trovarono sul campo del silicio. Ma è un modo, questo, per parlare della paura del diverso che fa fare ordinanze comunali come quella contro il racket dei lavavetri, mentre nessuno si preoccupa che la mia città abbia il maggior consumo di eroina e cocaina». Si chiude in politica, com'era ovvio: «Ero convinto da tempo che avrebbe vinto Berlusconi, visti gli errori accumulati dalla sinistra dalla caduta del Muro in poi. Mi preoccupa che essa manchi in Parlamento: la nuova realtà potrebbe portare a esiti imprevisti, e certe derive mi spaventano».Quando l'assenza persiste nel non scrivere sul blog, e perche' il lavoro mi sovrasta..ciao..alla prox!

mercoledì 16 aprile 2008

"EN VIVO"...Il nuovo CD..DVD delle VIBRAZIONI

En Vivo” è il nuovo progetto de “Le Vibrazioni”, un doppio cd e dvd in vendita dal 18 aprile che contiene una tracklist live, oltre al brano “Insolita”, canzone di punta della colonna sonora di “Colpo d’occhio”, il nuovo film di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini.
«Più che una canzone “Insolita” - ha dichiarato il leader della band Francesco Sarcina - è una preghiera laica di liberazione dalle paure. Una canzone con cui ci dissociamo dalla costruzione metodica dei sensi di colpa che la Chiesa pratica da millenni. Idealizza l’immagine di una forza soprannaturale che potrebbe identificarsi con Madre Natura».
Nel dvd è contenuto anche il video - diretto da Sergio Rubini per la prima volta alla macchina da presa di un videoclip musicale - insieme a quello di “Drammaturgia”, il primo video ad emissioni ridotte, con la partecipazione straordinaria e amichevole di Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio e Sabrina Impacciatore.
Dall’11 aprile - si legge in una nota - è inoltre partito l’”En vivo tour”. Tra le tante tappe il 7 magio a Firenze, l’8 a Roma e l’11 a Napoli.Altro gruppo partito dal niente e che si e' costruito una fama con tutto rispetto nel mondo musicale..con pezzi significativi...giu' il cappello alla band....Ciao alla prox!

martedì 15 aprile 2008

Il film 3D degli U2

I fan degli U2 lo stavano aspettando(compreso me) da diversi mesi. Adesso arriva finalmente anche in Italia, U2 3D, il film-concerto che mostra la band irlandese in formato tridimensionale. Il film è stato girato durante la tranche sudamericana del Vertigo Tour del 2005 e - giura chi ha già avuto la fortuna di vederlo negli USA o in Gran Bretagna (o all'anteprima dello scorso anno a Cannes) - la sensazione che si prova in sala è proprio quella di essere in prima fila a un concerto, quasi di poter toccare i musicisti.
U2 3D sbarcherà in Italia il 24 aprile e la sua distribuzione sarà giocoforza molto limitata. Sono infatti ancora pochissime le sale cinematografiche italiane dotate di sistemi di proiezione digitale e 3D. Ecco l'elenco completo dei cinema in cui si potrà assistere alla performance high tech di Bono e soci:
- catena Arcadia: Bellinzago (Novara), Melzo (Milano), info www.arcadiacinema.com.
- catena Cinecity: Padova, Treviso, Udine, Trieste, info www.cinecity.it
- catena Giometti Cinema: Rimini, Fano (Pesaro Urbino), Ancona, Porto Sant'Elpidio (Ascoli Piceno), info www.giometticinema.com
- Uci Cinema Bicocca, Milano, info www.ucicinemas.it
Il film dura circa 85 minuti e comprende le seguenti canzoni: Vertigo, New Year's Day, Beautiful Day, Sometimes You Can't Make It On Your Own, Love and Peace or Else, Sunday Bloody Sunday, Bullet the Blue Sky, Miss Sarajevo, Pride (In the Name of Love), Where the Streets Have No Name, One, The Fly, With or Without You, Yahweh.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale U2 3D.
Il 3D viene visto da molti studios di Hollywood come una carta piuttosto importante da giocare nel rinnovamento della produzione e distribuzione cinematografica e nel tentativo di riportare il pubblico in sala. La Disney, per esempio, ha di recente annunciato che tutti i prossimi film d'animazione della Pixar saranno in 3D. D'altronde, l'esperienza che propone questo tipo di film non può essere duplicata sulle reti P2P e neanche provata sui sistemi di home theater domestici. Per viverla appieno bisogna andare al cinema e magari, sperano gli studios, si è anche disposti a spendere qualcosa in più rispetto al biglietto di un film "normale" (per U2 3D, per esempio, il prezzo si aggirerà intorno ai 10 euro e la programmazione prevista è di 2/3 settimane).
C'è però un problema: la scarsa diffusione di schermi predisposti alla nuova tecnologia. Persino negli avanzatissimi Stati Uniti si parla ancora di appena un migliaio di sale abilitate sulle trentanovemila complessive. In Italia, come si vede nel caso degli U2, la situazione è ancora più disastrosa, con una copertura che riguarda solo una piccola parte del Nord e del Centro del Paese.
Come mai? Perchè i costi della transizione digitale sono molto elevati e sono pochi gli esercenti che possono permettersi l'investimento (infatti, nella maggior parte dei casi i cinema "trasformati" fanno parte di grandi catene di multiplex). Sull'argomento proprio oggi è uscito un bell'articolo di approfondimento su Wired.
Detto ciò, quello degli U2 rimane un esperimento interessante anche per ragioni extra-cinematograiche. I concerti digitali e in 3D potrebbero essere una nuova strada da battere per le band (e per le etichette discografiche) alla ricerca di innovativi e profittevoli canali di distribuzione. I fan sono sempre pronti a provare nuove esperienze che coinvolgono le loro band preferite (piccolo esempio personale: anch'io sto architettando una trasferta da Torino per vedere U2 3D). Ma lo stesso discorso potrebbe valere per chissà quanti altri artisti. In prospettiva futura, i gruppi musicali potrebbero addirittura pensare di girare un "concerto in 3D" per ogni tour.P.s....Un commento sulla politica...visto che non mi andava di scrivere un articolo tutto per essa..be' si salvi chi puo'...e ora voglio vedere tutte queste belle promesse fatte che fine fanno..e dove vanno..chiusa parentesi meglio..ci tornero' piu' avanti,ora mi dedico al mio di lavoro!!Ciao!!!

lunedì 14 aprile 2008

Il meno PEGGIO?...Sempre PEGGIO!

La marcia del V2-Day
Il meno peggio è figlio del peggio. E’ una sua creatura. Senza il peggio non potrebbe esistere il meno peggio. Il peggio è il punto di riferimento dell’italiano, gli serve da orientamento. L’italiano cerca sempre di migliorare rispetto al peggio, il meno peggio è un salto di qualità. L’italiano sceglie il dentista meno peggio, legge il giornale meno peggio, ascolta la trasmissione televisiva meno peggio, lavora per la società meno peggio, vota per il partito meno peggio, si fa operare nell’ospedale meno peggio, mangia nel ristorante meno peggio, guida per la strada meno peggio, telefona con la compagnia meno peggio, respira l’aria meno peggio, abita nell’appartamento meno peggio, usa il notaio meno peggio, si fa seppellire dalle pompe funebri meno peggio nella tomba meno peggio.
Il peggio è il miglior alibi dei meno peggio. Piuttosto del peggio è sempre meglio il meno peggio. Meglio dell’Alitalia, di Testa d’Asfalto, della Telecom Italia, della RAI può fare chiunque. Senza il peggio chi avrebbe votato D’Alema, viaggiato Air One, ascoltato Rete 4 o telefonato con Wind? Però… c’è un però: perché si deve scegliere tra il peggio e il meno peggio? Perché questo ricatto? Io non voglio una vita meno peggio. La pretendo normale, anzi la voglio bella, ottima, eccellente. Forse non ci riuscirò, ma devo, ho l’obbligo, di provarci.
Il meno peggio ci ha portato l’indulto, l’inciucio, i condannati in Parlamento, gli inceneritori, la Campania-Chernobyl, Mastella ministro della Giustizia, un debito pubblico di 1630 miliardi di euro, la crescita economica più bassa d’Europa, il precariato, l’informazione imbavagliata, una legge elettorale incostituzionale, la Forleo e De Magistris trattati come dei criminali. Tutto figlio del meno peggio. Il peggio e il meno peggio sono come due fratelli siamesi. Inseparabili dalla nascita. Se uno muore, l’altro lo segue subito.
Il miglior elettore dello psiconano come lo chiama Grillo, è stata la sinistra di D’AlemaViolanteFassinoLaTorre e di Topo Gigio che, novello leader, lo invita pubblicamente a definire insieme la nuova legge elettorale escludendo gli alleati di Governo. Il miglior elettore dei diessini-diossini, ora pidini, è Testa d’Asfalto. Senza di lui come potrebbero giustificare la loro esistenza? E’ da 15 anni che il peggio è il loro cavallo di battaglia. 15 anni di continuo sprofondare dell’Italia, di decisioni mai prese contro il peggio. Ma cosa potevamo aspettarci di diverso? Peggio o meno peggio, sempre peggio è.Vedremo domani in che mani siamo finiti...e in che gabbia e caduta un'altra volta la povera Italia...Ciao!

domenica 13 aprile 2008

«Elezioni illegali e incostituzionali»


Queste elezioni non interessano a nessuno, sono illegali, anticostituzionali. Questo voto è una scelta, non è un diritto, perché quando si parla di diritto si intende un beneficio. Ma il beneficio non è per me che vado a votare, è per uno che non conosco e che va a guadagnare 25.000 euro al mese. Vaffanculo!». Ha esordito così Beppe Grillo, al palazzetto dello sport di Pescara, dove ad ascoltarlo ieri sera c'erano duemila persone, entrate con inviti contati che ognuno è andato a ritirare presso il comitato elettorale della lista civica “Pescara in Comune by Amici di Beppe Grillo”, in corsa per le amministrative.
Accuse alla stampa che nasconde l'informazione e attacchi ai diversi schieramenti politici: dalla sinistra «becera, ignorante, stupida e falsa che per prima cosa, quando è andata al governo, ha fatto la legge sull'indulto e Mastella ministro della Giustizia», allo «psiconano che vuole far fare il test ai magistrati, mentre avrebbe bisogno lui dell'elettroshock», da Bertinotti «che sventola la bandiera di cachemire» al tour elettorale di Ferrara ribattezzato «Platinette con la barba».
Per introdurre le proposte della lista civica, naturale evoluzione del “Meet up” nato a Pescara tre anni fa, Grillo ha fatto ricorso ai temi sui quali si esprime quotidianamente tramite il suo Blog: dalla tassa sulla spazzatura, che dovrebbe essere pagata in proporzione ai rifiuti prodotti e non alla superficie dell'abitazione, al metro quadrato di nuovo cemento che in Italia compare ogni secondo, al wi-max, che sulla scia di quanto fatto in altri Paesi europei, consentirebbe di eliminare la selva di antenne nocive nelle città e a tutti di essere connessi gratuitamente. Con l'invito a partecipare al V-day del prossimo 25 aprile, Grillo ha ricordato i temi sui quali, in quell'occasione, si raccoglieranno le firme per chiedere referendum: abolizione del finanziamento pubblico a editori e giornali, abolizione dell'ordine dei giornalisti e abolizione della legge Gasparri. Come per l'8 settembre 2007, si attendono code ai 300 banchetti sparsi in tutta Italia.W Beppe Grillo...CIAO!!!

sabato 12 aprile 2008

La resa dei "CONTI"

Bene come sempre ho detto che gli articoli principali erano soprattutto musicali..e sporadicamente verso temi importanti come ho pubblicato in precedenza,ma come si sa' in questo ultimo mese non si puo' far finta di niente sul mondo politico visto che ormai ci siamo e siamo alle porte per andar a votare.Voglio scrivere quattro righe giusto per esprimere la mia delusione e penso quella di molti Italiani vedendo questi scontri a distanza fra le due forze politiche maggiori..e i piu' piccoli che annaspano sfiancheggiandoli in controversia con le loro idee,sinceramente ho sempre votato come mio diritto e non dovere come molti hanno detto e scritto e auspicano,ma questa volta mi asterro' dal voto..naturalmente presentandomi alle urne...ma dicendo che non c'e' nessuna forza politica che mi rappresenta!!E spero lo facciano in molti visto le tante promesse che tutte le volte sento..e sentono gli Italiani e immancabilmente alla fine non si riesce ha realizzare un bel niente di niente..sento dire e colpa di quello..e colpa di questo...ma non ho mai visto un risultato concreto in favore del cittadino..ma solo nel mondo politico e basta!Quindi penso che la gente ne abbia le scatole piene per non dire altro...e che ci sia veramente un bel ribaltone con gente fresca...nuova...e con idee concrete e soprattutto con fatti molto seri e che realmente aiutino le persone in difficolta che sono molte...perchè e il popolo che manda avanti l'economia e avendo le tasche vuote il risultato e zero!Bene vedremo come va finendo anche questa volta questa povera Italia..speriamo che non venga munta ancor una volta svuotando le tasche dei cittadini onesti....a presto...Ciao!

venerdì 11 aprile 2008

VASCO?Come il "CHE"

Vasco? Un comandante, anzi "il comandante"». Jovanotti, ospite di «Viva Radio2», il programma di Fiorello e Marco Baldini, si è esibito in un elogio sperticato del rocker nazionale, intervenuto a sorpresa in collegamento telefonico. «Ci sono due comandanti, Che Guevara e Vasco!» ha rincarato il cantante. Blasco ha confidato di essersi appena svegliato: «Io mi sveglio, poi faccio la lettura dei giornali, poi faccio palestra, poi innaffio i fiori del giardino, poi lavo la macchina e finalmente sono pronto per affrontare la giornata» ha ammesso Rossi. Fiorello, Vasco e Jovanotti hanno raccontato i rispettivi incontri.
GENIO - «Io arrivavo con un vespino truccato, Vasco mi incontrava e mi diceva "ehi Fiorello, fammi Ramazzotti". Io lo guardavo e lo facevo» ha ricordato il conduttore del programma. «Vasco è un vero genio - ha aggiunto Jovanotti -, ci ha cambiato la vita, la sua apparizione al Festival di Sanremo è stato il giro di boa della musica italiana. Prima era piena di parole e aveva un immaginario lirico, poi è arrivato lui con "Vado al massimo". Io ero davanti alla tv e mi è sembrato di vedere il mondo che cambiava». Gran finale con «Un senso»: la canzione del Blasco è stata cantata a tre voci.
VOTO - Non è mancato un richiamo alle imminenti elezioni politiche. Jovanotti ha lanciato un appello: «Ho visitato molti paesi dove non si vota e si sta peggio proprio dove non si può votare. Quindi andiamo a farlo». Dopo un rap che ha ripercorso le vicende italiane, l'autore di «Mi fido di te», il brano che apre i comizi di Walter Veltroni, ha detto che stasera sarà sul palco con il leader del Pd a piazza del Popolo a Roma per la chiusura della campagna elettorale. «Che faccio stasera? Sono stato invitato a Roma, in un posto grande con un sacco di gente».
LA CANZONE - Un messaggio ai politici arriva invece dai due conduttori del programma, Fiorello e Baldini: «Dalla lettera di San Paolo votante ai politici: "Un voto migliore"». Nell'ultimo giorno di campagna elettorale i due si sono lasciati andare sulle note di «Un mondo d'amore», brano reso celebre da Gianni Morandi nel 1967. Ecco il testo scritto per questo singolare appello ai politici alla vigilia del voto:
«C'è un grande foglio rosa/ dove nascono speranze/ che si chiamano elettori/ quello è il grande foglio elettorale/. Uno non tradirli mai, han fede in te/. Due non li deludere credono in te/. Tre non farli piangere, votano te/. Quattro non li abbandonare, ti cercheranno/. Quando avrai le mani in pasta e governerai/ per le cose belle ti ringrazieranno/ soffriranno per gli errori tuoi/. E tu ministro non lo sai/ ma se governi è grazie a noi/. Adesso chiedi un voto ma/ un voto ha i suoi comandamenti/. Uno non tradirci mai, votiamo te/. Due non ci deludere, crediamo in te/. Tre non farci piangere, votiamo te/. Quattro non farci restare tutti in mutande/ e al governo sentirai sulle spalle tue/ tutte le promesse, tutte le speranze/ di... un voto migliore». «E questa canzone se la devono attaccare con la calamita al frigo» ha concluso Fiorello.Alla prox....Ciao!

giovedì 10 aprile 2008

SALVIAMO le rivendite dei DISCHI!

Nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi". Forse ha proprio ragione lo scrittore inglese Nick Hornby, che li venera con la forza di un culto: tra quegli scaffali pieni di titoli entri chitarrista ed esci batterista, arrivi per chiedere l'ultimo successo in classifica ma c'è sempre qualcuno capace di farti cambiare idea, di farti scoprire un mondo, di darti una chance per crescere e per diventare migliore. L'autore di "Alta fedeltà", il bellissimo romanzo del '95 ambientato in un negozio di dischi di Londra, è tra i firmatari di una petizione in difesa di questi negozi indipendenti ormai a rischio estinzione visto l'affermarsi del download illegale e dei negozi virtuali sorti in questi ultimi anni su Internet.
La petizione lanciata per sostenere il "Record store day" in programma in America sabato 19 aprile, rimbalzata in tutto il mondo con gran clamore, vede affiancati i nomi più importanti dello star system musicale, da Bruce Springsteen a Paul McCartney, da Chuck Berry a Damon Albarn. Ma ci sono anche personaggi noti del cinema, come l'attore Billy Bob Thornton e il regista Cameron Crowe, che non hanno fatto mancare il loro appassionato sostegno alla causa: "Lunga vita ai negozi di dischi" osserva Crowe "e a quei ragazzi e a quelle ragazze che girando la chiave aprono ogni giorno la porta verso un mondo di sogni".
Il 19 aprile migliaia di piccoli rivenditori indipendenti agiranno come se fossero uno soltanto. Ci saranno azioni coordinate di marketing, verranno distribuiti gadget e borse con il logo dell'iniziativa, ci saranno spettacoli e concerti per far sentire la voce di decine di artisti che non si rassegnano a veder chiudere il negozio giù all'angolo. Siamo di fronte al grido di dolore di una generazione superata e tradita da Internet? Il "Giorno del negozio di dischi" rappresenta solo il canto del cigno di una specie destinata all'estinzione? A giudicare da alcuni segnali di riscatto per i vecchi dischi in vinile, con la recente e decisa impennata delle vendite (+ 25% nella sola America), proprio non si direbbe.
I Metallica, strenui oppositori del download illegale, hanno scelto il "Record Store Day" per presentare la riedizione in vinile di due loro album classici, Kill 'em all e Ride the lightning: i quattro eroi dell'heavy metal il 19 aprile si esibiranno all'interno del negozio di dischi "Rasputin Music" di Mountain View, vicino San Francisco. Anche Elvis Costello ha deciso che il suo prossimo disco Momofuke verrà pubblicato solo in vinile e non nel formato cd. E al vinile sono tornati nel tempo i Radiohead, i Nine Inch Nails, i Pennywise. Se il mercato del vinile continuerà con questo interesse e a questi tassi di crescita, il download sarà solo uno dei modi per avvicinare la musica, non l'unico, e per i negozi di dischi si aprirà la possibilità di una seconda giovinezza.
Questo almeno spera chi li considera dei punti di aggregazione insostituibili e dei formidabili motori per la diffusione della cultura che non hanno ancora trovato un degno sostituto nell'asettico mondo di Internet: "Cosa ascolti quando entri nel tuo negozio favorito per il download?" si chiede Nick Hornby. "Niente. E chi incontri? Nessuno. Chi ti consiglierà di smetterla di ascoltare questo e di cominciare ad ascoltare quest'altro? I negozi dischi non possono salvarti la vita, ma possono dartene una migliore". Tanto entusiasmo viene condiviso anche da Don Was, musicista e per anni produttore di Bob Dylan e dei Rolling Stones: "In principio fu il negozio di dischi, un tempio moderno con i suoi sacerdoti e i suoi iniziati, santo ricettacolo dei ritmi e delle rime più sacre. In confronto" osserva il musicista di Detroit "Internet sembra un'asettica stanza d'ospedale".
In Italia del "Record store day" si sa ancora poco. E se la voce di un possibile riscatto non risolleverà le saracinesche di tanti negozi storici, fa però felice i collezionisti di dischi come Simona Ventura, giurata della trasmissione X Factor: "A Milano, come a New York o a Londra, passo pomeriggi interi nei negozi di musica: è anche un modo per trascorrere una giornata arricchendosi culturalmente,in quanto a me,quando uscira' un'album prodotto da me potete contare che faro' una parte in vinile proprio perche' sono nato con in giradischi sotto le mie mani...ci lavoro tutt'ora con le serate e penso che non ci sia niente di piu' bello che acoltare le proprie canzoni con il fruscio di una puntina sopra un vinile...parola di AndyV!!!Alla prox..e un grazie ha il pubblico di ieri al THE BEACH per serata anni 90...per molti erano ricordi come il sottoscritto quando incominciavo nell'allora THE BIG CLUB..cmq ci saranno altre serate anni 90..tranquilli....Ciao!!!

mercoledì 9 aprile 2008

BLUVERTIGO.....il ritorno

Ieri sera negli studi milanesi di MTV durante una puntata di Storytellers è stata sancita l’ufficiale riunione dei Bluvertigo Andrea «Andy» Fumagalli, Livio Magnini e Sergio Carnevale capitanati da Marco «Morgan» Castoldi. Da tempo su vari blog che si occupano della band milanese si ipotizzava la fine del «periodo limbo» (così lo aveva chiamato Morgan) e l’inizio di una ritrovata voglia di suonare. «Ho voglia di tornare con i Bluvertigo - ha detto il front man - e sicuramente in un prossimo futuro incideremo almeno altri tre dischi. Con questo show abbiamo celebrato un B-Day necessario e dopo circa otto anni di separazione io, Livio, Sergio e Andy ci rimettiamo in gioco e con una voglia pazzesca di fare musica. Certo non mancheremo di riproporre cose del passato e infatti, parafrasando Harry Belafonte, questo è un bel “try to remember”».
Questo significa che oltre a pezzi come Sono come sono, L’assenzio, La crisi, Cieli neri, Sovrappensiero o Altre forme di vita i quattro sono andati a ripescare nei meandri della memoria e della discografia pezzi del primo periodo Bluvertigo quando era difficile immaginare il successo che più tardi sarebbe arrivato. La puntata andrà in onda il 12 maggio e i fan potranno vedere di nuovo all’opera una band interessante, tornata alla ribalta grazie anche al successo personale di Morgan, ormai star del programma X Factor. «Meno male che mi hanno affidato il compito di giudicare i gruppi - racconta il cantautore/giudice - che secondo me sono la vera rivelazione della trasmissione (infatti sono supervotati), altrimenti somiglierebbe ad Amici. Non sono un volto televisivo e quando mi hanno chiamato per il programma di Raidue sono rimasto di stucco. Ho accettato perché mi ha spinto la curiosità di vedere se ci sono in giro dei veri talenti. Io adoro la musica e mi piace ricercare, approfondire e portare in televisione le mie sperimentazioni. Io riesco in questo modo a proporre brani popolari rendendoli però raffinati».
Lo show «Mtv Storytellers - Bluvertigo» non rimarrà comunque solo un file audio/video nel grande archivio della tv musicale più vista in Italia. Il 16 maggio infatti è prevista l’uscita nei negozi del cd che avrà lo stesso titolo del programma tv che sta avendo sempre più successo. La presentazione della serata è stata affidata alla maestrina Paola Maugeri che qui su Mtv si trova certamente meglio che nel grande calderone di Raidue Scalo 76. Lì il nozionismo musicale della Maugeri si perde, come ci ha insegnato un famoso dialogo del film Blade Runner, ... «come lacrime nella pioggia... e la maestrina siciliana rischia di ispirare solo una saccente antipatia.

martedì 8 aprile 2008

Quando le cantine diventano "TEATRO"

E’ uno scantinato, ma doc. Sei cantine del 600, ristrutturate in un unico locale, che tengono su il palazzo delle Acli in via Perrone. E’ minuscolo, contiene solo 180 persone, ma da lì è passata la storia più sfiziosa e meno patinata della cultura musicale popolare. E adesso che compie vent’anni, il Folk Club si celebra finalmente come si deve, venerdì prossimo al Teatro Regio, dove sfileranno 31 fra gruppi e musicisti: una lista eclettica che la dice lunga sulle scelte che hanno fatto vivere, di una piccola ma robusta gloria, questa che è un’autentica istituzione torinese. Doveroso partire da Giovanna Marini, la grande madre e ricercatrice del folk italiano; ma anche i napoletani Eugenio Bennato (nella foto) ed Enzo Gragnaniello, i tetragoni Tenores di Bitti che han finito per far scuola nella tv satirica di Striscia, il bluesman Roberto Ciotti, i jazzaroli Rita Marcotulli e Gianni Coscia, i cantautori Giorgio Conte, Mimmo Locasciulli e Massimo Bubola, la straordinaria siberiana Sainkho Namtchylak, le umili ma toste Mondine di Novi, eccetera.
Insomma, un campionario composito che è solo un piccolo esempio di quel che il patron e inventore del Folk Club, Franco Lucà, 59 anni, artista a sua volta in Cantovivo, è riuscito a combinare dentro il famoso scantinato secentesco. Tutto era cominciato molto in sordina, nell’88, convincendo le Acli a ristrutturare le sue fondamenta per farci stare dentro il Club. Lucà voleva chiamarlo Folk Studio, come il mitico locale di Roma che diede i natali artistici a De Gregori e Venditti: «Andai da Cesaroni, il patron, e gli chiesi di usare il nome, lui mi sconsigliò: "Non farlo, creare cultura con la musica è davvero tosto". Capii poi che non voleva metter in gioco il nome con uno del quale non sapeva nulla. Anche lui aveva molto faticato, Roma non l’aveva aiutato, e sì che il locale ha fatto la storia della canzone d’autore, ben prima del Tenco».
Erano tempi bui pure a Torino, per la canzone: «non c’erano birrerie, venivano due cantautori l’anno. Il Regio? Lasciamo perdere, ha capito tardi che con la canzone si guadagna; a Settembre Musica ci andavano solo gli ottantenni. L’unica fortuna nostra, è che all’inizio non dovevamo produrre bilancio, ma solo qualità: tutto si reggeva sul volontariato, io lavoravo come perito alla Reale Mutua».
Ancora adesso, Lucà deve ringraziare i suoi 40 volontari, che aiutano a mandare avanti la baracca: insegnanti, impiegati, età media 45 anni; e pure qualche giovane universitario che si è appassionato alla causa, proprio come lui da giovane, militante nei Cantovivo, l’occhio acceso a quel che succedeva in Europa quando il gruppo andava in trasferta, oppure ai Festival dell’Unità che hanno insegnato molto a tutti, in questo campo: «Là si mangiava, noi no. E da subito fu proibito fumare. Mi dicevano che ero pazzo, invece la gente amò il silenzio assoluto, l’odore sano del Club. All’inizio pagavamo il biglietto pure noi».Non che le cose siano andate subito bene. Per 3 anni, la media fu di 15 spettatori paganti, che poi diventarono 65; un’ascesa lunga e tenace, fatta di artisti portati a dormire e mangiare a casa propria, fino al decollo con Pete Seeger, il vate del folk americano: «Andai a trovarlo nel ’95 a New York: "Sei un simbolo, non puoi non venire, in Italia bisogna tirar su le braghe al folk". Mi scrisse poi una cartolina postale: "Arrivo con moglie e figlio. Puoi permetterti 3 biglietti aerei? No premi, no cachet"». Morale: trionfo, condito da una cena a casa, a base di cucina della sua Calabria. E oggi Lucà può dire: «Abbiamo 35 mila soci, siamo più forti di Forza Italia. Viene gente da fuori, gestiamo pure Maison Musique a Rivoli».
Orgogli, passioni. Moustaki che ha detto sì al Folk Club e no a Pippo Baudo; e Odette, «severa ma con gran cuore, che mi portava le salsine fatte da lei»; Juliette Greco, che scendendo le scale commentò: «Questo è un posto carbonaro. Come sta il tuo amico Berlusconi?». Già, perché il mondo di appartenenza, ovvio, è la sinistra: «Non sono mai venuti artisti di destra, ma non ce ne sono, non saprei a chi rivolgermi». In compenso, il Folk Club campa pure, ormai da anni, di corsi di canto e danza popolare: «Vengono professionisti, medici, commercianti, donne e ragazzi. L’avvocata Guidetti Serra era una habituée, ha fatto danza folk fino agli 80 anni». Questa sì, è musica trasversale.

lunedì 7 aprile 2008

EVOLUZIONE MUSICALE

Almeno per ora, sembra che la montagna abbia partorito un topolino.
MySpace Music, il tanto atteso nuovo servizio musicale di MySpace è stato presentato ieri dal CEO Chris DeWolfe. Le voci della vigilia sono state in buona parte confermate: MySpace Music sarà una joint venture tra MySpace e tre delle quattro major discografiche: Universal, Warner e SonyBMG. L'ultima, la Emi, per ora rimane alla finestra, ma sembra che anche nel suo caso la trattativa vada avanti e possa concludersi positivamente nel giro di poco tempo.
Al di là dell'annuncio alla stampa, rapidamente rimbalzato su Internet, rimane un gigantesco dubbio di fondo: che cos'è questo MySpace Music? Un tentativo delle big discografiche di limitare il successo sul Web di iTunes, costruendo un valido concorrente, ok. Il desiderio di sfruttare un nome consolidato su Internet (MySpace) per rilanciare le sorti di un'industria in crisi da tempo, d'accordo. Un unico grande marketplace dove vendere canzoni, suonerie, t-shirt e biglietti di concerti, perfetto. E poi? Dove sta la novità del progetto? Soprattutto, dove sta la sua natura di possibile protagonista dell'arena musicale ai tempi di Internet? Cosa offre ai sempre più smaliziati utenti della Rete, che ormai da tempo vivono di condivisione, comunicazione e partecipazione?
Impossibile rispondere oggi, se non altro perchè MySpace Music si svilupperà nei prossimi mesi e solo allora se ne potrà capire la natura e trarre di conseguenza qualche conclusione. Ma per ora le impressioni e le sensazioni non sono certo stimolanti....I problemi sono di varia natura,innanzitutto, come visto MySpace Music nasce come un gioco a due tra il social network e le tre principali major. Tutto il resto del panorama musicale indipendente rimane nell'ombra. Il che è un controsenso, oltre che un passo indietro, soprattutto per MySpace, che ha costruito la sua storia di successo proprio grazie al suo naturale processo di democratizzazione della musica e della sua fruizione. Chi conosce il servizio, sa che sulle sue pagine è facile passare rapidamente dalla rockstar milionaria al gruppo di base che suda nelle cantine di periferia. Anzi, il bello è proprio quello! Nella sua natura altamente caotica, MySpace è la perfetta rappresentazione del suk, del villaggio globale, della lunga coda, o di comunque vogliamo chiamare la metafora della diversità su Internet. MySpace Music sarà solo un megastore multimediale delle tre major? E questo vorrà dire che le pagine dei singoli artisti saranno gestite tutte dall'alto, trasformandosi in vetrinette una identica all'altra?
L'esibita natura commerciale dell'operazione è il secondo problema. E' chiaro che i dirigenti di MySpace, probabilmente il super-boss Rupert Murdoch per primo, stanno cercando un modo di monetizzare l'immensa audience del servizio (nonostante già diversi milioni di dollari entrino ogni mese per la pubblicità). Ed è ancora più evidente come le major siano alla disperata ricerca di nuove forme di introiti che coprano i buchi lasciati dal crollo delle vendite di cd. Tuttavia, su Internet tutti i tentativi di vendere qualcosa devono seguire un approccio diverso - anche a livello di marketing e comunicazione - rispetto al passato. MySpace ha costruito il suo successo su un aspetto che è difficilmente quantificabile seguendo i criteri economici tradizionali: la socializzazione. Non è un caso se viene identificato come social network. I milioni di utenti che ogni mese girano tra le sue pagine non sono attratti da un "negozio", ma da una "piazza". O meglio, da un insieme di piccole piazze. Dove si chiacchiera, si ascolta un po' di musica, si prende nota di appuntamenti interessanti, ci si sente attori e non consumatori. Poi, forse in un secondo momento, se si è soddisfatti e ispirati, si potrà anche considerare l'idea di comprare qualcosa. Da quel che si legge online, nella conferenza stampa di lancio di MySpace Music, tutti gli aspetti sociali dell'esperienza musicale sono passati in secondo piano. Si è giusto accennato alla condivisione di playlist tra i vari utenti, per poi concentrarsi soprattutto sulle magnifiche sorti e progressive del "marketplace globale", dove vendere download, magliette, suonerie, biglietti e altro ancora. In parole povere, l'annuncio è stato: ecco MySpace Music, un fantastico nuovo super-negozio al sapore di musica. Ma questo è il linguaggio del futuro o del passato? E' un approccio moderno, che prende spunto dai cambiamenti nell'esperienza musicale degli utenti Internet per inventarsi nuovi modelli economici, o è un percorso neo-conservatore, più vicino all'idea dei centri commerciali che al Web 2.0?
Lo ripeto, si tratta solo di primissime impressioni. Ma l'apertura di un megastore digitale gestito dalle major, per quanto benedetto e marchiato dal nome di MySpace, non sembra una notizia poi così interessante. Più interessante semmai, sempre in ambito major, è la quasi contemporanea notizia che la Emi ha assunto come capo del suo settore digitale un ex-dirigente di Google, Douglas Merrill. La sua prima intervista, rilasciata a CNet News, è quanto di più innovativo, rivoluzionario e al passo con i tempi abbiamo sentito uscire negli ultimi anni dagli uffici di una grande etichetta discografica. Non solo per il riferimento neutro (a tratti addiritura positivo) al filesharing, quanto per l'idea di fondo: sperimentare tutto il possibile, soprattutto i modelli di business più originali, verificarne i risultati, continuare a sperimentare. Per usare una metafora suggestiva: andare verso l'ignoto. Proprio quello che, a primissima vista, il progetto MySpace Music non sembra fare. Nelle parole di Merrill, l'ottica rimane quella del profitto, e ci mancherebbe altro, ma l'approccio è diverso (è figlio di Google, potremmo dire).
A proposito di innovativi incroci tra musica e social network, a costo di risultare noioso mi tocca di nuovo citare i Radiohead. Nelle ultime ore, la band inglese ha fatto un ulteriore passo avanti nel suo percorso di reinvenzione di una band contemporanea, aprendo un proprio social network, Waste Central. Si tratta di un'area dove i fan possono incontrarsi, conoscersi, scambiare foto e video. Una specie di MySpace privato dei Radiohead, insomma. Mi sono appena iscritto, quindi non posso ancora dare un giudizio approfondito, però l'idea mi sembra subito decisamente intrigante. Nelle tante iniziative online lanciate da quando sono diventati completamente indipendenti, i Radiohead non hanno mai dato l'impressione di voler aprire un negozio o di volerci guadagnare, ma di cercare di immaginare e creare degli ambienti perfetti per soddisfare il proprio pubblico. In un contesto simile poi è automaticamente più facile vendere cofanetti di lusso con vinili e cd, biglietti di concerti a 60 euro, canzoni da remixare, suonerie e quant'altro.

domenica 6 aprile 2008

Ancora COCCIANTE....Giulietta e Romeo..

L’invasione dei musical è ormai senza tregua. Dilagano in ogni territorio, s’infiltrano a Sanremo e lo vincono pure, com’è successo quest’anno con il «Colpo di fulmine » di Lola Ponce e Jo Di Tonno. Ma se l’invasione c’è, è anche perché il pubblico più vasto ha molto gradito il proliferare di un genere che in qualche modo esisteva (grazie a bravissimi professionisti come Marconi, e a produzioni gigantesche come il «Pinocchio» dei Pooh) ma rimaneva di nicchia: e se il musical ha sfondato definitivamente in Italia, lo si deve senz’altro a Riccardo Cocciante, e alle enormi fortune del suo «Notre Dame De Paris», tuttora in tournée, che ebbe pure, tra i protagonisti, proprio i due vincitori di Sanremo. Cocciante preferisce chiamare i musical «opere popolari », e come tale viene dunque presentata «Giulietta e Romeo», da un’idea di Shakespeare, con libretto di Pasquale Panella, già autore dei testi dell’ultimo periodo di Lucio Battisti: egli fa muovere i clan dei Capuleti e dei Montecchi come tifoserie d’oggi, cieche nelle loro motivazioni.
Diciamo subito che il finale, d’intesa con Cocciante, evita il suicidio di Giulietta: cadrà sul corpo senza vita dell’amato, come se il cuore non le reggesse, mandando tutti a casa con un gran «perché» in testa. «Giulietta e Romeo» sarà in scena a Torino al PalaIsozaki dal 10 al 13 aprile: scenario inconsueto fino a poco tempo fa, un luogo così grande permette di ottimizzare costi e ricavi, e mantiene a lungo in vita gli spettacoli, anche nell’infuriare della tempesta economica. Va detto che l’opera non ha l’impatto della grande sorpresa che appartenne a «Notre Dame», e non ne ha forse neanche il fascino complessivo, anche se le vanno riconosciute alcune virtù favolistiche. Intanto, vanta certe bellissime melodie di puro stampo cocciantiano, e scene stupefacenti per i neofiti del campo: sono scene virtuali, fatte di varie proiezioni tridimensionali sullo sfondo nudo.
E’ la Verona classica, di vetusti, severi, palazzi e balconate (compresa quella fatidica, dove però un balcone reale in qualche modo si materializza), soffusa di intense luci fiabesche; la prima ad usare questa tecnica tridimensionale era stata Madonna, nel «Reinvention Tour» dei primi Duemila, che non era passato però per l’Italia. Bellissimi sono i costumi, colorati, favolistici, della Premio Oscar Gabriella Pescucci. Ma cercheremmo invano fra i fogli e le pagine dei vari comunicati stampa i nomi del cast, che non compaiono. Il motivo è semplice: la scommessa di Cocciante, e del produttore Ferdinando Salzano, è stata di selezionare dopo lunghissimi lavori (1.250 audizioni!) durati più di un anno in tutta Italia, un cast di 37 persone (tutti giovanissimi) che sono in grado di coprire tutti i ruoli, e pure di ballare con grande disinvoltura, sulle coreografie costruite dal cubano Narciso Medina Favier.
Tanto che gli interpreti nel corso della stessa rappresentazione passano con disinvoltura dal ruolo di protagonisti a quello di coro, ottenendo così il risultato di avere tre Giuliette, tre Romeo, tre Mercuzio e così via. A noi, alla prima di Verona dello scorso giugno, erano capitati come protagonisti il Romeo Marco Vito e la Giulietta Tania Tuccinardi; nei loro duetti disperati o sognanti, che riempiono tutta la parte centrale dell’opera, ci era sembrato di cogliere un’impronta che stava fra certi duetti sanremesi e gli «Amici» della De Filippi. Risulta infatti che alcuni dei ragazzi di Cocciante vengano proprio da quell’agone, anche se (chissà perché) si guardano bene dal dirlo.
Però fra i cultori del genere, ci sono già tifoserie molto accese per i vari personaggi, e ognuno non tarderà a scegliere il proprio beniamino, durante la lunga serata che tornerà a far sognare e soffrire su una storia d’amore che ha «soltanto» 5 secoli di vita.PALAISOZAKI DAL 10 AL 13 APRILE......Alla prox...Ciao!

sabato 5 aprile 2008

Fenomeno.....BIONDI!

Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71, il tour di Mario Biondi. È la prima torinese per l’interprete siciliano, una voce calda dal fascino «cool» accompagnata dalla Duke Orkestra di 23 elementi. Quando, dopo anni di gavetta da turnista, Biondi sbarcò su tutte le playlist radiofoniche con il singolo «This Is What You Are», originariamente concepito per il mercato underground giapponese, anche l’ascoltatore più esperto poteva restare interdetto. Non si trattava di un inedito di Lou Rawls o di Donny Hathaway, ma dell’exploit di un trentacinquenne catanese con solidissime basi tecniche e culturali soul e R&B.
Un classico istantaneo, anche grazie alla presenza di strumentisti di classe stellare (l’High Five Quintet, con il sassofonista Daniele Scannapieco e il trombettista Fabrizio Bosso), e il segnale del ritorno del jazz «di tendenza » ai vertici del mercato. L’album d’esordio, pubblicato nel 2006 dalla Schema Records, si intitolava «Handful Of Soul», proprio come un lp di James Brown di quarant’anni prima.
Fu un meritato disco di platino per il passionale cantante, paragonato talora a Barry White (Biondi si propone più modestamente come il «Very White» della musica soul), a cui ha fatto seguito il doppio live «I Love You More », tuttora ai piani alti delle charts. I biglietti costano a seconda dell’ordine dei posti 30, 40 o 50 euro più diritti. Organizza Concerti e Produzioni, info 011/6505195 o 011/3161116.Alla prox......Ciao!

giovedì 3 aprile 2008

Una canzone per AMNESTY INTERNATIONAL

Puntuale come le lancette di un orologio svizzero, anche quest'anno torna il premio Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty, il concorso musicale che ogni anno premia quell'artista che nei precedenti dodici mesi ha scritto un brano in linea con le battaglie per il rispetto dei diritti dell'uomo portate avanti da Amnesty International.
Anche nell'ultimo anno, la musica ha contribuito alla lotta. Lo ha fatto contro il silenzio disumano e le chiacchiere assordanti, portando alla nostra attenzione esperienze, sensazioni, emozioni e sogni, in quel modo che riesce solo agli artisti. I modi della poesia, dell'eleganza, dell'ironia o della rabbia, racchiudendo nei pochi minuti di una canzone un intero mondo in grado di coinvolgerci.
Lo scorso anno, la prima posizione se l'è aggiudicata il buon Samuele Bersani con "Occhiali Rotti". Gli anni precedenti, il riconoscimento è andato a Paola Turci per "Rwanda", Modena City Ramblers per "Ebano", Ivano Fossati per "Pane e coraggio" e a Daniele Silvetri per "Il mio nemico".
Anche quest'anno, nella giuria che dovrà trovare e spulciare nomi e canzoni, ci sono anch'io. Le selezioni sono rivolte a canzoni uscite lo scorso anno, firmate da artisti italiani noti e i cui testi siano in linea con le battaglie di Amnesty.

SOLD OUT...di BRITTI

Chitarra dobro sottobraccio, quella che suona con lo slide e con quello splendido effetto metallico, Alex Britti sta macinando un sold out dopo l'altro con il nuovo tour, quello che porta in scena l'unplugged di Mtv. Per ogni città visitata, salvo qualche eccezione, si porta sul palco un big della canzone del posto. Come dice il suo amico Bennato, saranno anche solo canzonette, ma suonate al modo di Britti (e lui le suona bene), piacciono. E pure a molti. Qualche domanda che gli ho fatto di recente.
Alex, pare che la formula del concerto acustico sia diventato il tuo terreno ideale?
"Al momento è la versione della mia musica che preferisco. Sono musicalmente nudo davanti al pubblico e le emozioni vengono a galla più facilmente. Suonando a teatro ho cercato di sdoganare il mio repertorio dall'etichetta generalista del pop che mi è stata attribuita con i primi lavori e i primi successi. Ho cambiato vestito alle canzoni che conservano invece la stessa anima".
Perchè un musicista romano dedica una ballad a Milano?
"Per un certo periodo sono stato uno strano emigrante a Milano. Ho sentito l'esigenza di dedicare una canzone ad una città che mi aspettavo terribile e che ho invece scoperto essere molto bella. Milano rappresenta tutta l'Italia perchè trovi persone che arrivano da ogni parte della penisola. Vivendoci, ho sfatato una lunga serie di luoghi comuni."
Per esempio?
"La nebbia mi dicono che non c'è più da anni. Poi si dice che la gente è scontrosa, ma in realtà la gente va di fretta perchè ha sempre qualcosa da fare. Quando sono arrivato a Milano, venivo da un periodo vissuto in Nord Europa dove suonavo spesso, quindi abituarsi al clima milanese non è stato difficile".
Oggi qual'è la tua etichetta di genere?
"Quando ho cominciato ad avere qualche successo mi è stata applicata quella del pop, ma non lo sono mai stato in senso stretto. Ho sempre seguito la filosofia del blues, quella che che ti porta a mischiare le carte, magari usando un linguaggio che solo all'apparenza è quello che sembra. Sono un canzoniere, non un cantautore, ma qualcosa del genere"....Ciao!

mercoledì 2 aprile 2008

LUCIANO LIGABUE..."Secondo Tempo"

Dopo «Primo Tempo« (uscito il 16 novembre 2007), il 30 maggio 2008 uscirà «Secondo Tempo«: i due dischi costituiscono il primo “best of” di Luciano Ligabue in vent’anni di carriera artistica. “Secondo Tempo” avrà lo stesso formato di “Primo Tempo” e cioè una confezione che conterrà sia un cd con le canzoni del “best of” sia un dvd con i relativi videoclip. Le canzoni saranno del periodo fra il 1996 e il 2005.
Anche in questo caso fra i videoclip ci saranno canzoni non incluse nel cd per motivi di spazio. Quindi fra cd e dvd saranno compresi tutti i singoli usciti nel periodo da «”Su e giù da un Palco” a oggi. Inoltre ci saranno tre inediti e uno di questi (comunque non il primo singolo) sarà “Ho ancora la forza”, scritto da Luciano assieme a Guccini, gia pubblicato da Francesco in un suo album e premiato come canzone dell’anno all’edizione 2000 del Club Tenco. Luciano ne ha fatto una sua versione per testo, arrangiamenti e produzione.
In attesa di suonare negli stadi italiani (partenza il 4 luglio dallo Stadio San Siro di Milano, data «sold out« in prevendita, con replica il 5 luglio), Ligabue si accinge a fare un giro di concerti in Europa (dal 7 al 28 aprile), accompagnato da una band rinnovata in buona parte e con Corrado Rustici nella veste di produttore musicale.
Rustici ha già firmato la produzione di “Niente Paura”« e “Buonanotte all’Italia”, i due brani inediti che (insieme alle canzoni storiche del Liga) hanno decretato il successo di “Primo Tempo” (disco più venduto a Natale 2007: per 6 settimane consecutive al primo posto della classifica Fimi/Nielsen). I biglietti per il tour negli stadi si possono acquistare nei punti di prevendita abituali.E dopo il Grande VASCO ora un'altro Big esce con un pacchetto di canzoni tutta da ascoltare..e sicuramente sara' un successo...non perdetelo!!!Alla prox...Ciao!!

martedì 1 aprile 2008

Baglioni...La vita è adesso!

Braccia tese sotto il palco che si irradia fino ai "quattro angoli del cuore" scivolando tra gli sguardi affamati di sogno. Il sogno cullato dalle note di Claudio Baglioni che ha accolto nella casa dei suoi ricordi oltre settemila fedelissimi iscritti all’associazione culturale Clab, il ponte tra l’artista e i suoi fans. "70, 80, 90, 100", il titolo di una canzone del ’73, ma anche lo slogan del XIII raduno, non un concerto, ma una maratona di umanità tra il Baglioni "attore" e quello "spettatore" alla Nuova Fiera di Roma. Prima la sopresa: la mostra "Memorabilia" con l’esposizione degli strumenti musicali che hanno accompagnato la sua carriera. Dalla prima chitarra suonata nel quartiere di Centocelle, al tamburello di "Le vie dei colori", ai pianoforti accarezzati nei tour degli anni Novanta.
Poi, alle 14 esplode l’affetto del pubblico. Un pianoforte illuminato nella galleria del padiglione numero 2 e Baglioni che intona "51 Montesacro", dove «tutto cominciava», la casa dell’infanzia, le prime note suonate nella sua stanza e l’incertezza nel futuro. Baglioni scende le scale, arriva in platea, sale sul palco, abbracciato da centinaia di palloncini a forma di cuore lanciati dai fans clabber provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Spagna che hanno organizzato coreografie attraverso il sito Doremifasol.org.
«Preparatevi, ci aspettano molte ore insieme» tra mani sfiorate, "salti sulla vita" e qualche dolore svelato. Baglioni smette di essere il Grande Mago già uomo in "Oltre" e diventa il figlio commosso quando canta Patapan, canzone dedicata al papà scomparso gridata con sofferenza e un po’ di pudore per quelle lacrime che a fatica si trattengono. Una sorpresa nell’intimità del raduno perché Patapan non c’è mai stata nella scaletta dei concerti pubblici. E poi altre rarità del repertorio più nascosto e meno declamato: "Lacrime di marzo", "Il sole e la luna", "Ad Agordo è così", "Io ti prendo come mia sposa". Tutto in acustico, senza band, tra un salto con la chitarra nel raggio del palco che si irradia in mezzo al pubblico e un altro accompagnato dal pianoforte che domina il palco. Poche luci, solo Baglioni con la sua voce che vibra, tuona e ancora stupisce nelle note sostenute in "Mille giorni di te e di me", "La vita è adesso" e "Tutti qui", l’inno del suo ultimo tour.
«Ancora non vi siete stancati? Allora continuo». Dopo due ore c’è ancora emozione per un altro segreto svelato nella canzone "Tamburi lontani". «L’amico dalle orecchie a punta? Era il mio cane, io, figlio unico, immaginavo di confessare a lui i miei segreti»>. «Un uomo che non sogna - spiega Baglioni - è un uomo che non suda e alla fine scoppia». E il sogno si accende con "Noi no", "Gira che ti rigira amore bello" e la cronaca perfetta della vita de "I vecchi", quelli sulle «panchine dei giardini» che «succhiano fili d'aria e un vento di ricordi», «vecchi senza più figlie questi figli che non chiamano mai». Oltre quattro ore di musica, parole e strette di mano fino all’augurio finale con "Buona fortuna", un po’ cantata, un po’ parlata per augurare ai suoi fan di «non smettere di sognare, perché il sogno è ancora» oggi, come quarant'anni fa per un cantante che ha conquistato il passaporto del tempo.Questo e il tributo di un Claudio Baglioni dopo anni di carriera che vanno raccontati che possa piacere o no...cmq e pur sempre un grande artista e ne vale il giusto tributo con canzoni che hanno segnato la storia della musica....Ciao..alla prox!

NEWS....U2

Un accordo a tutto campo, come nel caso di Madonna, o forse un po' di meno, lega da ieri gli U2 di Bono e The Edge con la conglomerata Live Nation. Per 12 anni, L.N. curerà i tour dei membri degli U2, incanutendo con loro: ma si occuperà pure del succulento settore del merchandising e del sito web u2.com. Per quanto riguarda la musica da creare, gli U2 continueranno a gestirsi in proprio, con il quinto componente Paul McGuinness, che si è detto soddisfattissimo del deal.
Il disco dei Fab Four di Dublino dovrebbe uscire in autunno...Ciao!