sabato 31 gennaio 2009

In arrivo "NEK"


Esce oggi il decimo album di Filippo Neviani, in arte Nek, dal titolo “Un’altra direzione”. «Ogni brano - ha raccontato oggi il cantante - è diverso dall’altro, a mi piace considerare la musica come un viaggio, in cui non c’è una fine. E il singolo “Un’altra direzione” mi sembrava quello più completo per dare il titolo al disco».
Un cd che uscirà in due versioni, una contenente 13 brani, incluso il duetto con Craig David “Walking Away”, ed una versione speciale contenente 6 brani. «L’ho fatto per andare incontro - ha spiegato Nek - alla crisi del mercato discografico. I sei brani che ho scelto per la versione che avrà un prezzo più economico rappresentano l’essenza di questo album. Anche se io avrei preferito abbassare il prezzo del cd con le 13 tracce. Secondo me i dischi originali possono essere acquistati, l’importante è che il cantante riesca ad emozionare il pubblico. Dovrebbero perseguire con multe più pesanti chi commette reati di pirateria».
Nel disco, che ad aprile uscirà in versione spagnola, l’amore è un tema fondamentale, in tutte le sue sfaccettature. Nek ha anche ripreso la poesia “Muore lentamente”, erroneamente attribuita a Pablo Neruda e che in realtà è di Martha Medeiros, nella canzone “Per non morire mai”. «Io penso - ha continuato il cantante - che in questa poesia si possa riconoscere chiunque. Quante volte ci manca la voglia di fare qualcosa, rimandiamo, o facciamo le cose solo per abitudine? La vita è una, per questo bisognerebbe usufruirne in ogni momento».
Nek non ha scritto nessuno dei testi del nuovo album. «Ma ci sono lo stesso - ha spiegato - lavoro dal ’93 con Antonello De Sanctis, lui è il mio paroliere. Io scelgo il tema, inserisco alcune frasi, ma lascio a lui il compito di creare il testo, io ho sempre lavorato meglio con la musica». Il tour di Nek partirà il 24 marzo dal Teatro Regio di Torino e toccherà molte città italiane, tra cui Milano il 3 aprile, Firenze il 23 aprile, Roma il 26 aprile e Palermo il 5 maggio.

lunedì 26 gennaio 2009

Il ritorno di "LUCA CARBONI"


Dopo qualche anno sabbatico a Luca Carboni è tornata la voglia di scrivere, cantare e viaggiare suonando. «Mi sono messo al lavoro su nuove canzoni - spiega - ma mentre ero preso nella stesura ho sentito forte la voglia di rendere omaggio e fare così un ringraziamento ai grandi cantautori degli Anni 70 che mi hanno insegnato a unire musica e parole. Ho cinque fratelli, alcuni più grandi: a casa mia non c'era la tv e i dischi che si ascoltavano erano quelli di Claudio Lolli, Guccini, De Gregori, Dalla e via così».
Ecco spiegato il perché dell'uscita di Musiche ribelli dove alcuni pezzi storici della canzone d'autore vengono reinterpretati stravolgendone spesso la metrica ma mai il messaggio. Ho visto gli zingari felici di Claudio Lolli è il brano di apertura e il pezzo, targato 1976, è qui cantato in coppia da Carboni e Riccardo Sinigallia che di queste Musiche Ribelli è anche il produttore. E' del 1978 Raggio di sole di Francesco De Gregori che dedicò questo pezzo alla nascita di un figlio mentre Venderò di Edoardo Bennato diventa addirittura reggae.
Non mancano Eppure Soffia di Pierangelo Bertoli che già nel 1977 citava la questione ambientale con un testo tagliente mai scontato. Finardi e la sua Musica Ribelle erano obbligatori: «E’ una canzone sulla forza della musica che mi ha dato la voglia di scrivere un disco come questo». De Gregori è stato scelto anche per un'altra misconosciuta ma intensa canzone come La casa di Hilde del '73 (la più vecchia della compilation) che racconta una storia di contrabbandieri. «Il pezzo più recente - racconta Luca - è Up patriot to arms che Franco Battiato scrisse nel 1980. L’ho scelta per far da ponte tra Anni 70 e 80».
La tracklist è chiusa da Quale allegria di Dalla e L'avvelenata di Guccini che a sua volta da trait d'union per un prossimo album di cover che Carboni vuole assolutamente portare a termine prima del 2011. «Sì perché in troppi mi hanno detto che avrei potuto mettere quello, non avrei mai dovuto dimenticare quell'altro. Mi hanno fatto venire la voglia di un Musiche Ribelli 2 . Prima però il cd di inediti che uscirà quasi sicuramente entro l'anno».

domenica 25 gennaio 2009

Fenomeno" WEB"


Il New York Times ha annunciato ieri che uno dei più grandi negozi di dischi, il Virgin megastore di Times square sta per chiudere e lasciare i suoi locali a una catena di abbigliamento. Notizia che fa il paio con un’altra analoga che viene da Londra, dove l’ex storico negozio Tower records di Piccadilly Circus, poi passato alla Virgin quindi diventato Zavvi, sta per fare una fine identica.
Effetti della crisi economica che si sommano ai dati clamorosi del settore, che vedono le vendite in picchiata, i fatturati in rosso profondo, le multinazionali in rotta e il dilagare della pirateria (in Italia ieri è stata fornita una stima secondo cui il valore della contraffazione digitale è attorno ai 300 milioni di euro, ben al di sopra del mercato legale).
A farne le spese per primi sono stati i pesci piccoli, ma ormai il rapporto con la voracità del web mette con le spalle al muro tutti gli artisti, non importa quale sia il loro lignaggio. Succede, per esempio, con Bruce Springsteen. L’uscita del suo nuovo disco, Working on a dream, prevista per il 27 gennaio e calibrata sull’avvio della nuova presidenza di Barack Obama, è già interamente ascoltabile (e scaricabile) da internet. Un album solido, robusto, annunciato da una copertina sognante (l’immagine del Boss è grafica e ha alle spalle un cielo stellato e uno spicchio di luna), con una serie di pezzi solidi, molto concreti e ispirati, perfettamente in linea con l’immagine di un personaggio che rappresenta il perfetto simbolo dell’American hero, che si appresta a celebrare con una performance live il nuovo inquilino della Casa Bianca (il sogno di cui parla il disco e la canzone è riferito alla nuova stagione del paese).
Bruce, probabilmente, se lo aspettava di finire on line, tanto è vero che l’album è stato largamente annunciato non solo dall’uscita del singolo, Working on a dream, e dalla bonus track finale, The wrestler che fa parte dell’omonimo film e gli ha già permesso di vincere un Golden Globe (in attesa del’Oscar?), ma anche da un paio di brani (la rombante Lucky day e la sognante e bellissima Like itself) messi su You tube con il corredo di video di studio.
Non solo, sul sito dell’artista www.brucespringsteen.net c’è un preascolto di tutti i pezzi di trenta secondi, mentre l’album sarà accompagnato per una settimana dalla possibilità di scaricare gratuitamente un pacchetto che mette insieme la nuova Lucky day e la classica Born to run. Un boccone piccolo che non ha fermato i pirati del web.
Del resto l’appetito non è una novità. Ne fanno le spese tutti, come le hanno fatte anche gli U2, gli altri grandi protagonisti di questo inizio d’anno musicale. Il loro album, No line on the horizon, che porta le firme prestigiose di Brian Eno e Danny Lanois come produttori, dovrebbe arrivare nei negozi il 2 marzo e il singolo Get On Your Boots sarà già in programmazione nelle radio da lunedì.
Probabilmente il disco sarebbe uscito prima se non avesse subito un furto insolito da parte di un ”fan” che aveva registrato alcuni pezzi mentre Bono se li stava aascoltando nella sua casa di vacanza a Eze in Francia e poi li aveva puntualmente messi su You tube. La band ha fatto fuoco e fiamme e i pezzi dopo 24 ore sono scomparsi dal sito. Ma nuovi frammenti del disco sono già presenti sul web

giovedì 15 gennaio 2009

In arrivo i Grandi...."U2"


«Get On Your Boots» è il titolo del nuovo singolo degli U2 che da lunedì 19 gennaio sarà in programmazione su tutte le radio italiane. Il singolo è il primo estratto da «No Line On The Horizon», il nuovo album della band di Bono Vox di prossima uscita.
Prodotto da Brian Eno e Danny Lanois con la collaborazione di Steve Lillywhite e registrato in diversi studi, «No Line On The Horizon» è il dodicesimo album di studio e segue il successo mondiale di «How To Dismantle An Atomic Bomb», pubblicato alla fine del 2004 e che ha venduto nove milioni di copie.
The Edge, chitarrista degli U2, lo ha descritto come un miscuglio tra Led Zeppelin e White Stripes. In un’intervista a Rolling Stone, l’artista si è dichiarato un "grande fan" dei due gruppi citati e ha «Mi ha sempre affascinato il modo di suonare di Jimmy Page - spiega The Edge - e Jack White lo ricorda moltissimo. C’è molto rock nel nuovo disco, e lo devo anche alle loro influenz». Il primo singolo che verrà estratto sarà "Get on your boots" che, secondo The Edge, è un «pezzo decisamente blues, con sferzate di chitarra rock».
La band irlandese salirà infatti sul palco di Earl’s Court a Londra il 18 febbraio per i Brit Awards, dove eseguirà il nuovo singolo dal vivo.

mercoledì 14 gennaio 2009

CLASSIFICHE....tutto come prima


(Vasco per la prima volta secondo)

Il gusto italiano nella musica popolare si evolve con cautela, anzi sta quasi fermo. Se non fosse per la tumultuosa irruzione di Giusy Ferreri da X-Factor, le classifiche di vendite fisiche e via Internet del 2008 - rese note dalla Fimi, l'associazione di discografici italiani che raccoglie le major e che le commissiona alla Nielsen - potrebbero tranquillamente essere (come nomi) le stesse di 4-5 anni fa.
Con qualche piccola novità, è ovvio. Per esempio il ritorno alla grande nel gradimento generale di Jovanotti, di cui abbiamo peraltro parlato qualche giorno fa; non solo nella percezione generale, ma pure nelle cifre, è lui campione di vendite del 2008, e sbaraglia tutti: Vasco per primo, costretto per la prima volta da decenni a cedere la primogenitura sul terreno dei dischi. Il merito è di un bell'album - «Safari» - e di un bellissimo, innovativo tour che ha trainato il progetto. Jovanotti vince nei cd più acquistati e nei singoli più scaricati, fra i quali troneggia «A te», delizioso e romantico brano funestato da accuse di plagio dalla Spagna, per via dell'assonanza con una canzone di Sanz.
Vasco Rossi, re indiscusso degli stadi, si rifà con il primo posto nei DVD grazie a «Vasco@Olimpico07», dov'è seguito al secondo e terzo posto dai Tokio Hotel, idoli dei giovanissimi grazie al loro heavy sound allo zucchero filato. «Il mondo che vorrei» è secondo dietro Lorenzo, e al terzo posto svetta Laura Pausini, che arrivata a fine anno ha fatto man bassa di vendite in poche settimane, grazie alla popolarità, alla simpatia e all'energia che ha profuso nella promozione. Ligabue, altro abituale campione italiano, è quarto con il best «Secondo tempo»: e in questa decina dei CD che segna sempre un po' il termometro degli amori italiani lo seguono Giusy Ferreri, il suo modello Amy Winehouse, Madonna, Gianna Nannini, Tiziano Ferro e infine i Coldplay.
Singolare destino di Tiziano Ferro, che ha prodotto la Ferreri dalla quale ha finito per essere surclassato. La vincitrice morale di X-Factor, malgrado non abbia ancora messo a punto un proprio stile che faccia tesoro di una vocalità particolare, è davvero l'unica faccia nuova nel canto tricolore, la sua favola di ex commessa ha acceso l'immaginario: trionfa anche al secondo e terzo posto dei brani più scaricati, con «Non ti scordar mai di me» e «Novembre». Alle sue spalle nell'orfine: i Coldplay, Madonna, Katy Perry (seconda novità in tutta questa panoramica), ancora Madonna, Timbaland con One Republic, Tiziano Ferro e infine Vasco con «Il mondo che vorrei».

domenica 11 gennaio 2009

In ricordo di "DE ANDRE'"


Felicemente sommersi dal ricordo di De André, nel decimo anniversario della sua scomparsa che ricorre domenica, scopriamo che è uno dei pochi, Fabrizio, che l’Italia senza memoria non abbia dimenticato. La tv generalista, così ritrosa sempre quando si tratta di affrontare la musica d’autore, si è in qualche modo buttata sul decennale con alcuni dei suoi campioni più attenti e sensibili: Giovanni Minoli con La storia siamo noi su Raidue e ora, domenica, ci sarà una ulteriore celebrazione di Fabio Fazio con uno speciale di Che tempo che fa alle 21 su Raitre: «Vorrei che questa serata fosse un flusso di musica, interrotto da alcuni momenti in cui si parlerà di Fabrizio con persone davvero titolate a farlo, partendo da sua moglie Dori Ghezzi», ha spiegato lui che è di questi tempi l’unico a riuscire a portare musicisti di razza in tv, visto che sa dare loro lo spazio e l’attenzione che altrove vengono negati con uno sbadiglio.
E mentre Dori Ghezzi sgobba fra una telecamera e l’altra, fra un microfono e una mostra, a portare a galla il suo amore e a rinnovare il suo dolore, mentre il figlio Cristiano rumorosamente tace, viene in mente che a Fabrizio piacerebbe pochissimo questo mondo che in dieci anni è così tanto cambiato da non riuscire più a cogliere il respiro dell’arte nella musica popolare. La musica popolare è stata venduta alle dinamiche dell’imitazione e del riciclo, destinata a modalità che regalano assonanze di deja vu, basate sull’indagine di gradimento nel mondo dei consumatori. Prodotti seriali vagano sul web, e nessuno è più capace a raccontare come lui faceva la storia altra degli uomini, delle loro sofferenze, delle diversità. In questo senso Fabrizio De André (e con lui alcuni autori di razza viventi ma in difficoltà oggi, rispetto alla logica del consumo di massa) continua anche ora che da dieci anni non c’è più, a riempire un vuoto che si farà sempre più grande.
Memoria e silenzio
Forse è proprio nell’inconsapevole coscienza di questo vuoto che l’anniversario di De André si è riempito al di là di ogni logica contemporanea. E’ un’autentica esplosione di celebrazioni non si sa quanto meditate, anarchicamente lievitate, dischi e libri e mostre, che fanno pure sperare a chi ha lavorato con lui di poter ritornare nel cono di luce tristemente abbassato. Il logico e l’illogico convivono con disinvoltura, gomito a gomito: un po’ l’opposto di quanto accade per Lucio Battisti, il cui ricordo viene perennemente ostacolato dalla vedova per ragioni che restano misteriose.
Ovvio che Genova dedicasse una mostra al suo figlio illustre, in corso a Palazzo Ducale, sviluppata in un percorso tematico e cronologico, con gli argomenti della sua poetica e le scenografie originali delle sue tournées. Ci si sono messi, con il ricordo, molti Comuni: dalla musicale Perugia dove in questi giorni nell’aria echeggiano le sue canzoni, fino a Torino dove al Circolo dei Lettori domenica alle 18 ci sarà una serata fra musica e poesia. Ricorda Milano, ricorda Palermo con una serata al Metropolitan, ricorda Treviso con una mostra, e a Roma il vignettista di Liberazione Mauro Biani ha preparato un’altra mostra di tavole a colori ispirate ai temi di De André: un Miché impiccato al CPT, una Bocca di Rosa che precede la processione, alla Galleria Colonna. La prima webtv italiana ad alta definizione, Macy.it, diretta dall’onnipresente Massimo Cotto, avrà anche lei la sua brava commemorazione, con l’affannata Dori, Di Cioccio, Max Manfredi e Bubola.
Purtroppo, celebrare Fabrizio serve anche a lavarsi la coscienza. Vediamo il caso delle radio: il mezzo che più avrebbe potuto contribuire a mantenere viva la sensibilità musicale e a coltivare il gusto popolare, sempre più sprofonda sotto le logiche del motivetto accattivante e del ritornello chewing-gum, e da anni ignora i nomi di qualità con le scuse più bieche. Però ora mille testate stanno in fila orgogliose a proclamare il loro affetto per quest’artista del quale forse - se vivesse - non trasmetterebbero nuovi pezzi se non assai eccezionalmente. E suona assai curiosa (e poco da De André) l’iniziativa dei locali italiani di Malindi e Watamu popolati di connazionali vacanzieri in questo periodo, di trasmettere per un’ora le canzoni del Genovese, all’ora di cena. Precederà, l’esplosione, un silenzio che ricadrà poi sulla nostra memoria più cara e più elegante? (Intanto, raccomandiamo a Dori Ghezzi di riposarsi, dopo: per poter recuperare l’energia necessaria a respingere le richieste di sponsorizzazione della Fondazione De André a festival e festivalini anche già esistenti fra la Penisola e la Sardegna, e chissà quanto degni di potersi fregiare di quel nome).

martedì 6 gennaio 2009

Tutto in pillole



Beyoncé non canterà in Italia nel 2009: l’ex Destiny Child ha cancellato il previsto concerto milanese. Gli amanti della musica dal vivo se ne faranno presto una ragione, perché l’anno appena iniziato porterà molte star internazionali nei locali e negli stadi, e le alternative alla burrosa cantante americana sono parecchie, a cominciare dall’amica-rivale Britney Spears (in autunno), preceduta da Christina Aguileira. Probabili anche Pink, Anastacia, Gwen Stephani con i riformati No Doubt. Abbondante pure l’offerta di divi per tutte le età e tutti i gusti: dai Tokyo Hotel a Michael Bublé, da Eminem a 50 Cents, fino ai Take That, mentre è in forse Robbie Williams. E dovrebbe arrivare anche la regina del pop, Madonna, dopo il «Confession Tour» dello scorso anno, ma questa volta a Milano, a San Siro.
Rock e dintorni
I dodici mesi che verranno saranno all’insegna del rock: gli U2 sono attesi a luglio (probabili una data a Venaria, alle porte di Torino,come annunciato ieri da La Stampa, e forse un’altra a San Siro, sembra il 31 luglio) e tra aprile e maggio arriverà negli stadi Bruce Springsteen, col tour di Working On A Dream, il nuovo album in uscita a fine gennaio. Uno che non ha mai smesso di andare in giro per il mondo a cantare è Bob Dylan: il 15 aprile sarà a Milano, il 17 a Roma, il 18 a Firenze. Ancora dagli Usa, Jackson Browne (a Milano il 7 maggio e a Bologna l’11) e gli Eagles, con un solo concerto milanese il 13 giugno. Per i più giovani, due band punk-rock come Offspring e Greenday, e il 17 marzo da Las Vegas calano a Milano i Killers. Ma la vera chicca proviene da New York: Antony and The Johnsons presentano in quattro date il nuovo, splendido The Crying Light (il 28 marzo ad Ancona, il 29 a Prato, il 30 a Roma, il primo aprile a Milano).
Battendo sul Metal
Si parla anche dei Guns ‘n Roses, ma le scarse vendite del lungamente atteso Chinese Democracy potrebbero portare a una riduzione di date, e quindi a escludere l’Italia. Perché, certo, un concerto non è solo musica, ma anche luci, effetti speciali, video e quanto più l’allestimento è grandioso tanto più servono numeri imponenti per coprire le spese. Di sicuro chiuderà in attivo il bilancio 2009 degli AC/DC: i biglietti per la prima data del Black Ice Tour (il 19 marzo al Datchforum di Milano) sono stati venduti in poche ore, e ne è stata aggiunta una seconda, il 21, già sold out. Oltre alla band australiana, da non perdere il doppio appuntamento con i Metallica (22 giugno a Milano, 24 a Roma).
Sbarcano gli inglesi
Dopo il successo di vendite di Viva la Vida e due concerti italiani non entusiasmanti, tornano i Coldplay, a Udine il 31 agosto. Della precedente ondata del rock inglese, vanno ricordati almeno gli Oasis (il 2 febbraio a Milano, il 20 a Roma, il 21 a Treviso, il 23 a Bolzano e il 24 a Firenze); a ruota seguono i redivivi Prodigy: il nuovo album, Invaders Must Die esce il 28 febbraio, Howlett e compagni suonano il 10 marzo a Milano. Dopo un’anteprima a dicembre, i Franz Ferdinand saranno a Bologna il 29 marzo e a Milano il 30. C’è spazio anche qui per la nostalgia, con i Simply Red: a Milano il 16 e 17 maggio e a Conegliano Veneto il 19. Dall’Inghilterra e dagli anni Ottanta arrivano pure i Depeche Mode, con un carico di hit memorabili e un disco nuovo previsto per aprile; si esibiranno all’Olimpico di Roma il 16 giugno e al Meazza di Milano il 18. Il loro è il tour più ambizioso che toccherà l’Italia nel 2009: si chiama Tour of the Universe.
I tour degli italiani
Per rivitalizzare un mercato non proprio florido, molti artisti italiani puntano sui concerti: da Raf a Battiato, dalla Vanoni a Caparezza, tutti riempiranno locali e palazzetti, a partire dalla metà di gennaio. Massimo Ranieri è attualmente in tour, Gianni Morandi riprende il 16 da Padova, mentre il 18 parte da Pavia Ivano Fossati. Lunga si annuncia la tournée di Biagio Antonacci, che prende il via da Napoli il 26 gennaio, mentre Frankie Hi Energy sarà a Roma il 23 e poi in giro per l’Italia con altre sei date. Dal vivo si esibiranno tra febbraio e marzo Marlene Kuntz e Vinicio Capossela, ma anche il Genio (quelli di Pop Porno). I tour più attesi saranno certamente quelli di Tiziano Ferro e Laura Pausini, in primavera, e come sempre c’è attesa per Vasco Rossi, che pare abbia in programma un tour europeo.