venerdì 16 aprile 2010

"Ciao Raimondo, grande maestro"


Il cordoglio sincero del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, le lacrime dei colleghi di una vita come Pippo Baudo, Giancarlo Magalli, Maurizio Costanzo, Raffaella Carrà, Loretta Goggi, quelle degli amici più recenti da Fiorello a Fabio Fazio, e poi le squadre di Sampdoria, Juventus, Inter, Milan e di tantissimi politici. L’Italia tutta piange oggi Raimondo Vianello, un grande della televisione, uomo elegante, ironico e perbene in una carriera che ha incrociato gli anni più gloriosi della tv.
Scomparso oggi a meno di un mese dal compimento di 88 anni - era nato a Roma il 7 maggio 1922 -, sabato a Segrate, dove abitava, ne saranno celebrati i funerali. Muore Vianello e tutti pensano a Sandra Mondaini, 52 anni insieme, sul filo del sarcasmo ma anche di un’unione solidale a prova di vita. Sandra è sotto choc e non c’è un commento di Raimondo che non la riguardi. «Dirò una preghiera per Raimondo e centomila per Sandra», dice dalla Spagna una commossa Raffaella Carrà che si definisce «schiantata» dalla notizia. Pippo Baudo, che non ce la fa a trattenere le lacrime, pensa a lei: «Raimondo era un uomo immenso, artista eccezionale eppure mai divo. Sandra era la sua ispirazione: quel cordone ombelicale oggi si spezza».
Anche Lino Banfi pensa alla Mondaini: «Se n’è andato l’ultimo maestro della comicità italiana, ma il mio pensiero in questo momento non può che andare a Sandra. È un incolmabile strappo non solo a cuore, ma anche alla ragione». Sergio Zavoli parla come «amico da 70 anni» più che come presidente della Vigilanza Rai: «Tarderà a nascere una coppia di attori capaci di un così vasto e fedele legame con i loro amici e il loro pubblico». Leggerezza, ironia, ma anche umanità nei tanti commenti di oggi: «era una persona di valori», sottolinea Ettore Bernabei che fu direttore generale della Rai all’epoca della famosa scenetta su Gronchi, oggi «archeologia televisiva». Giancarlo Magalli piange addirittura in diretta a Fatti Vostri, «è scomparso un amico». Per Fabio Fazio, «era come se Raimondo si trovasse sempre un passo in là rispetto a dove stava realmente, come se si guardasse da fuori, con un lieve distacco».
«L’unica cosa che mi rallegra è pensare che ora si sia riformata lassù la coppia Tognazzi-Vianello: staranno ridendo insieme», dice commosso Maurizio Costanzo. «Non mi ha mai permesso di dargli del tu», ricorda con affetto Antonella Elia che è stata ’inventatà da Vianello nelle tre edizioni di Pressing. Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri dice che è «morto un vero amico di tutti e che lui e Sandra non hanno eredi». E Pier Silvio Berlusconi aggiunge: «Ogni volta che l’ho incontrato, da quando ero veramente piccolo fino alle ultime occasioni professionali, ho sempre avuto l’impressione che fosse una persona che illuminava tutto quello che faceva». Dalla Rai lo ricordano i vertici: «Scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare», dice il presidente Paolo Garimberti. «Un signore dello spettacolo», aggiunge il dg Mauro Masi.
C’è anche un amico particolare della coppia, il professor Umberto Veronesi che curò dal cancro Sandra Mondaini: «Era un uomo colto, dissacrante, ironico, con una grande generosità e con un forte bisogno di aiutare i più deboli e sfortunati, anche nella vita privata». Alla Camera gli hanno tributato un applauso e da Gianfranco Fini a Walter Veltroni tanti politici hanno dedicato un pensiero. Praticamente tutti i commenti quasi si dimenticano di sottolineare il grande artista che è stato: di Raimondo Vianello resta la grande umanità.