venerdì 29 febbraio 2008

dall'ARISTON

SANREMO-Devo dire che tornare all'Ariston per me e sempre un'emozione,cmq parlando di Festival in platea come da media e giornali non respira un bell'ambiente.I duetti. E' la serata in cui tutte le canzoni sembrano più belle, i 20 Campioni in gara le ripropongono ma rivisitate, insieme ad artisti famosi e internazionali. Alcune sono strane coppie, com'è il caso di Tricarico che canta la sua Voglio una vita tranquilla insieme al Mago Forrest. Mietta sceglie i Neri per caso per Baciami adesso, mentre Fabrizio Moro ha al piano Gaetano Curreri degli Stadio per Eppure mi hai cambiato la vita. Emozionante il duetto fra Sergio Cammariere e la grande Gal Costa (L'amore non si spiega), accoppiata perfetta quella fra Frankie Hi Mc e Simone Cristicchi.per non parlare del vecchio leader degli SPANDAU Tony Hadley,che faceva coppia con Meneguzzi,rivedendolo fa invecchiar anche a me!
Il piccolo genio. Marc Yu, 9 anni, cinese ma nato in California, a due anni ha cominciato a suonare Beethoven e Shubert e a tre a chiesto alla madre di diventare pianista. Con queste credenziali è salito sul palcoscenico come ospite ("finalmente uno più piccolo di me", l'ha introdotto Chiambretti) e ha eseguito Il volo del calabrone di Rimsky Korsakoff. Poi, a sorpresa, ha suonato Donna Rosa, accompagnato da Pippo che ha commentato: "Uno che conosce Donna Rosa è un competente".Bene amici non mi trattengo a lungo visto che incontro artisti di spicco e non, e sono ancora in albergo..quindi un saluto e vi terro aggiornati..faccio un complimento al ristorante di ieri che finito il festival mi sono recato lungomare a mangiare con amici,anche l'ora tarda ha sfoderato dei piatti fantastici..Ciao carpacci...a stasera dall'Ariston!!(ospite Giorgia)Ciao!

giovedì 28 febbraio 2008

"SANREMO"...FLOP!

Come dalle mie previsioni avevo detto che il famoso Festival avrebbe fatto acqua per lo stile Baudiano, che un po' avrebbe stancato tutto e tutti gli Italiani,e cosi' e' stato!il Baudo di Militello si giustifica dicendo in sala stampa:"Scazzottiamoci, prendiamoci a sputi in faccia, così fottiamo il pubblico, lo imbarbariamo e avremo un'Italia di merda". Il Festival continua a perdere spettatori (ancora un milione in meno rispetto alla prima serata), e mentre il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce, parla di "riflessione necessaria", il conduttore e direttore artistico della manifestazione Pippo Baudo va dritto al cuore del problema: la qualità non paga, solo gli "sputi in faccia" smuovono lo spettatore, l'evento esiste solo se c'è lo scandalo. E questo, com'è consuetudine a Sanremo, arriva: il brano di Loredana Berté, Musica e parole, sarebbe un plagio...Alla fine è stata esclusa. Loredana Bertè fuori gara a Sanremo per plagio. Lo ha reso noto l'organizzazione, precisando però che la cantante potrà esibirsi ugualmente sul palco dell'Artiston, nelle serate di giovedì e sabato. L'annuncio è stato dato dal capo struttura della Rai, Giampiero Raveggi, durante una conferenza stampa con Pippo Baudo. Ed è stato lo stesso presentatore a raccontare il colloquio avuto con l'artista, che gli è apparsa scossa e disperata: «Con grande amarezza ho dovuto dire a Loredana che dovevamo escluderla dalla gara» ha spiegato Baudo. «Lei ritiene di essere stata ingannata dai due autori Alberto Radius e Oscar Avogadro e anche dall'editore».
IL CASO - L'eliminazione anticipata della Bertè è arrivata dopo la scoperta del "plagio" riguardante il pezzo presentato dall'artista, «Musica e Parole». In realtà, come aveva affermato Tullio De Piscopo, la canzone portata a Sanremo dalla Bertè è «Ultimo segreto», un brano cantato da Ornella Ventura nel 1988 e prodotto dallo stesso De Piscopo con Alberto Radius, che è anche l'autore. Ma Radius risulta anche l'autore di «Musica e parole», in un singolare episodio di «autoplagio». Tanto più che anche la casa discografica è la medesima.
LA BERTE': «NON ERA DEPOSITATA» - La Bertè, intervistata da Fiorello a "Viva Radiodue" prima della decisione presa dagli organizzatori, aveva respinto le accuse sull'irregolarità del brano: «Non c'è nessun plagio. È tutto regolare perché il brano non è mai stato depositato. È vero che ho preso un pezzo di quella canzone, ma è tutto valido: il dolo non c'è. Radius non l'ha nemmeno depositata. È tutto regolare. Mi piacerebbe vincere il premio della critica e mettere fine a queste voci ignoranti e cattive. Non sanno che dire. La canzone non è mai stata incisa da nessuno. Stava in un cassetto da vent'anni». Più tardi, al Tg3, l'artista ha ribadito la sua versione: «Questa storia è cretina, mi fa molto arrabbiare perché non è vera. E ci sono le prove che quel cavolo di pezzo c'ha 30 anni, era una jam session del cavolo che non avevano nemmeno mai depositato. L'ho tagliata da 4 minuti e 40 a 2 minuti e 58. Ho fatto il testo, una bomba. Ma siccome 'sto pezzo fa paura a tutti, allora basta».
RADIUS: «NON ME LO RICORDAVO» - Intervistato da Agr, Alberto Radius, storico leader della Formula Tre e autore prolifico, appare colto di sorpresa dalla polemica: «Loredana è venuta da me con un mio vecchio provino - racconta - e poi lei ha scritto il testo. Io non mi ricordavo di quel provino. È roba di 20 anni fa, ho scritto più 750 canzoni e non ho mai avuto problemi del genere. Della Ventura, che aveva registrato quella canzone nel 1988, non mi ricordo. Ma creda alla mia buona fede, non capisco come la cosa sia sfuggita di mano così. Ora voglio vedere che succede, se trovo qualche traccia...»
L'AMMISSIONE DEL DISCOGRAFICO - Che il brano non fosse proprio una novità lo ha ammesso anche Mario Limongelli della Nar, il discografico della Bertè: «È vero - ha detto a Pippo Baudo che gli chiedeva chiarimenti nel corso di una conferenza stampa - ma è un disco uscito nel 1988 di nessun successo. Noi non lo sapevamo, bisognerebbe chiedere agli autori. Perché quando ci è stato proposto "Musica e parole" noi non potevamo sapere».
«NO A SENTENZE FARSA» - «Il rapporto personale e di affetto verso Loredana non deve tradursi in una sentenza farsa - aveva avvertito in mattinata Pippo Baudo, lasciando presagire la decisione di escludere la Bertè -. È un dilemma doloroso. Ma certo se verrà accertata una violazione così violenta al regolamento non potremo far finta di niente». Piero Chiambretti, invece, aveva provato a scherzarci sopra, chiedendo «protezione» per la Berté: «Lo sappiamo solo noi, teniamola in gara. Che ci importa?».DIETRO LE QUINTE - Baudo ha anche raccontato il dietro le quinte dell'esibizione di martedì della cantante calabrese: «Abbiamo vissuto un momento difficilissimo. Abbiamo cambiato la scaletta in corso d'opera. Loredana voleva cantare per prima, e, dietro le quinte, abbiamo preso la decisione di farla cantare subito, appena arrivata. Poi ha cantato bene e la sua performance è stata molto apprezzata».
LA PRESUNTA COMBINE - Successivamente però un'agenzia di stampa rilanciava la voce che il caso Bertè fosse stato organizzato dalla stessa Rai. A questo punto si scatenavano Baudo e Chiambretti che in una nota si dicevano «chiamati in causa dalla diffusione da parte di un'agenzia di stampa dell'illazione diffamatoria secondo la quale autori e presentatori già sapevano che la canzone «Musica e parole» non era inedita» e annunciavano di aver «dato incarico ai rispettivi legali di valutare le iniziative a tutela della loro onorabilità»..Bene spero che in RAI si rendano conto stavolta che l'era Baudiano e finita..e che ora che si dia una sterzata come si deve con giovani promettenti e non quattro in croce!...e basta con questa storia del solito ritornello perche'..."SANREMO e SANREMO"...certo se questo e Sanremo...ragazzi..!Da Torino e tutto...a domani dall'Ariston...Ciao!

mercoledì 27 febbraio 2008

2° giorno .....SANREMO

Un cane superospite apre la seconda serata del Festival di Sanremo: è il cane-commissario Rex, accompagnato da 6 suoi "sosia", tutti splendidi pastori tedeschi, che - perfettamente addestrati - circondano i due conduttori Baudo e Chiambretti. Ne nasce una gag con Pippo impaurito e Piero che ironizza: «Tanti cani così in tv non li avevo mai visti nemmeno al Grande Fratello». È questo, assieme alla performance di Bianca Guaccero, la "valletta mora" del Festival, uno degli escamotage usati da Pippo Baudo e dal suo staff dopo l'invasione degli ultra-Baudi della prima serata, per riemergere dalla doccia fredda degli ascolti dell'esordio, sotto i 10 milioni di spettatori per la prima volta nella storia dell'Auditel. Il presentatore- direttore artistico si è rimboccato le maniche e con lui tutto lo staff del festival. Risultato, tre ore di riunione pomeridiana: parole d'ordine "essiccare" la scaletta per evitare lungaggini, e cercare già da martedì sera la rivincita.
Il contratto di Baudo
CONTRATTO CON GLI ITALIANI - Nella serata Baudo, spalleggiato da Chiambretti, piazza anche qualche spunto di autoironia sulla politica firmando anche lui un «contratto con gli italiani» come Berlusconi ( ma qui ovviamente si tratta dei futuri sanremo) e diventando protagonista di filmati d'epoca accanto a Stalin a riprova delle accuse di essere di sinsitra come il 1suo» Festival. Insomma cerca di alleggerire critiche e polemiche senza nasconderle. neppure quando provengono dal Dopofestival come lo «sciontro» tra l'inviato del Corriere e Toto Cutugno, riproposto in un «interrogatorio» in stile poliziesco. Ma il ciclone che si abbatte sulla seconda serata è un altro e ha il nome di Loredana Bertè.
CICLONE BERTE' - Il primo big che si esibisce è Mario Venuti, con il brano «A ferro e fuoco». Poi è la volta di Amedeo Minghi con «Cammina cammina» e la serata scivola senza scossoni. Ma prima dell'inizio era nato il caso- Bertè. Secondo la scaletta avrebbe dovuto esibirsi per ultima ma per che ci sia stato un lungo tira e molla per spostare la sua esibizione. Però l'orario non è subito chiarito, anche perchè la cantante deve ancora arrivare all'Ariston. Loredana Bertè, alla fine, canta alle 22,40 prendendo il posto in scaletta di Little Tony. La sua performance è, come prevedibile, fuori dagli schemi e dalle liturgie sanremesi. Arriva sul palco con un vestito simile alla tonaca di un monaco, cappuccio in testa, «rinforzato» dalla federa del cuscino del suo albergo, come dirà lei stessa. «Gino Landi ti amo» dice alla fine rivolta al regista, ha spiegato che l'abito l'ha designato lei. E ancora: «Lo sport e la musica uniscono i popoli. Ma a noi cantanti ci prendono a calci in culo. Ci trattano come saltimbanchi». Il siparietto si chiude con un involontario dito nell'occhio di Chiambretti, abbracci e baci con Pippo Baudo che, con fare paterno, cerca di convincerla ad abbandonare il palco.
DURAN DURAN IN PLAYBACK - Venticinque anni dopo i Duran Duran, ospiti della serata, sono tornati a calcare all'Ariston. Nel 1985 erano arrivati a Sanremo quando tutte le ragazze volevano sposare Simon le Bon, il leader del gruppo. Ora dopo aver ritrovato il successo con «Red Carpet Massacre» tornano con meno fascino e minor seguito. Cantano in playback ma si difendono già prima di salire sul palco: «Avremmo voluto cantare live ma gli organizzatori la pensavano diversamente». Il brano è «Falling Down», in perfetto stile anni Ottanta. Ma gli anni sono passati e così oggi Simon Le Bon si può permettere di dire che la persona più importante per lui è la moglie e che (scherzando questa volta) la canzone italiana più bella di sempre è «Donna Rosa» di Pippo Baudo, esattamente come aveva fatto lunedì Kravitz. C'è poi lo spazio di musica danza dedicato al musical «Giulietta e Romeo». Standing ovation per Riccardo Cocciante dopo l'esecuzione dell'artista, tratta dal suo musical che diventerà anche un film.
Per le nuove proposte un frizzantissima ARIEL spero sia piaciuta visto che e' un prodotto del nostro vivaio...e che Sanremo Lab la consacrata Regina...e le buone probabilita' di vincere ci sono...e sarebbe una buona cosa alla prima!Bene domani turno di riposo...e da giovedi' saro' all'ariston anche io..bene da Torino e tutto, il prossimo appuntamento e' dalla città dei fiori...CIAO!!

martedì 26 febbraio 2008

58° FESTIVAL di SANREMO

Prima serata del festival
Sanremo n. 58, «nel blu» con Morandi
Prima l'invasione degli «ultra-Baudi», con dodici sosia, poi lo sketch «politico» tra il vero direttore e Chiambretti:
Il Festival di Sanremo numero 58 comincia con un omaggio a Domenico Modugno. Gianni Morandi, emozionatissimo e a braccia aperte proprio come il cantautore napoletano, ha cantato «Nel blu dipinto di blu» cinquant'anni dopo la performance che ha cambiato la storia della canzone italiana. «Essere chiamato ad inaugurare il 58° Festival di Sanremo è stato un onore; interpretare "Volare" 50 anni dopo la vittoria di Modugno, è stato un onore ancora più grande e un’emozione vera. Ringrazio Baudo, l’idea è stata sua e l’ho sposata con grande entusiasmo» ha detto Morandi. Il tributo alla storia era cominciato già dalla sigla, composta da un medley di canzoni vincitrici, da «Ti regalerò una rosa» di Cristicchi a «Grazie dei fior» di Nilla Pizzi a «Come saprei» di Giorgia, a «Vorrei incontrarti fra cent'anni». È seguito uno sketch tra i due conduttori, Chiambretti e Baudo, e poi via alle canzoni.
DODICI BAUDI - Salito sul palco al posto dell'annunciato Pippo Baudo, Chiambretti, che indossava scarpe bianco rosso e verde, ha spiegato: «Come Fidel Castro Baudo ha deciso di fare un passo indietro». Poi ha chiamato il direttore artistico sul palco dell'Ariston e a quel punto sono piombati sul palco ben dodici sosia di Baudo («l'invasione degli ultra-Baudi» ha urlato Chiambretti), finché, salendo da una botola, è comparso il vero presentatore («Ecco a voi Pippo XIII»). Scambio di battute con il direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce, seduto in prima fila assieme ad Alba Parietti. «Chi farà il prossimo festival?» chiede Chiambretti. Alla non-risposta di Del Noce ha aggiunto: «Ci potrebbero essere Sarkozy e Carla Bruni, uno presenta e l'altra canta». «Potrebbe essere un'idea», ha risposto Del Noce.
FESTIVAL COMUNISTA - Inevitabile il riferimento alla par condicio. Chiambretti ha chiesto a Baudo di firmare la liberatoria che tutti gli artisti devono impegnarsi a rispettare. «Baudo sia clemente, non faccia casini e firmi. Sia cavaliere fino in fondo» ha detto Chiambretti, ironizzando sulle critiche della vigilia su un presunto «festival di sinistra»: «Questo festival è stato etichettato come comunista, noi smentiamo, anche se abbiamo le prove del contrario» e ha mostrato sul grande schermo della scenografia un fotomontaggio con Baudo in divisa da soldato dell'Unione Sovietica con scritto «circo falce e Militello».
GIOCO DI PAROLE - La palla poi è passata allo «storico» conduttore del festival: «Non faccio "casini" ma sono "clemente"». Ogni riferimento al leader Udc e all'ex guardasigilli era puramente voluta. E a Chiambretti che lo incitava a firmare la liberatoria, Baudo ha replicato: «Quando ci siamo incontrati sei mesi fa la situazione era di un certo tipo, ora è di un altro. Ma noi quando presentiamo non entriamo né da destra né da sinistra, voliamo in cielo, siamo senza collocazione». I riferimenti alla campagna elettorale però sono onnipresenti. Come nei manifesti appesi alle pareti dell'Ariston: sulle facce di Pippo Baudo e Piero Chiambretti campeggiano slogan come «Spartito democratito», «Per un'Italia più intonata abroghiamo i ritornelli» o anche «Dammi il tuo televoto».
RIVOLUZIONE RAP - L'attuatlità, se non proprio la politica, ha invaso anche le canzoni e in particolare il brano rap proposto dal torinese Frankie Hi NRG, che ha cantato «Rivoluzione». Introdotto da un tema a metà strada tra il western spaghetti e l'assaggio di una canzone di Fabrizio De Andrè (l'introduzione alla «Canzone del maggio»), Frankie ha fatto ampi riferimenti alla cronaca italiana come quando ha citato «i furbetti nel nostro quartierino e tutti ci intercettano con il telefonino, ci piazzano vallette nude sopra allo zerbino e paparazzi sui terrazzi». Un'altra «iniziezione di giovinezza», per dirla con Pippo Baudo, è arrivata con l'esibizione del cast di «High School Musical», che ha proposto il brano «Insieme».
VERDONE SHOW - Le risate sono arrivate con Carlo Verdone che, nei panni e nei vestiti di uno scout cattolicissimo, ha promosso il suo nuovo film «Grande grosso e verdone». L'attore ha dato vita a un siparietto con Baudo e la sua famiglia dedita allo scoutismo. La «moglie» aveva il volto, come nel film, di Geppi Cucciari...E la prima e andata...mi e' sembrato piu' un varieta' che una kermesse Musicale...e su i cantanti sia nuovi che vecchi al momento non mi pronuncio..cmq giovedi' e venerdi saro' all'Ariston e vedremo il bilancio della vigilia della finale...a domani...Ciao!

lunedì 25 febbraio 2008

"SANREMO"....AL VIA!

Peccato sia saltata la partecipazione di Patty Pravo. Voleva cantare un brano di Dalida in arabo indossando un burqa. Sfuma così un sicuro momento di spettacolo - visti i presupposti - di quelli che l'eterna ragazza del Piper continua a dispensare, seppur con misura, da svariati decenni. Non ci sarà lei, non ci saranno i Negramaro né Fiorello (si parlava di un'incursione a sorpresa nella serata finale ma l'entourage dello showman smentisce) ma, defezioni a parte, gli ospiti italiani che quest'anno, nella serata di venerdì 29 febbraio, saliranno sul palco dell'Ariston formano un bel parterre destinato a soddisfare palati diversi. Come la band-monumento dei Pooh (Roby Dodi Stefano e Red, 238 anni in quattro), Gianni Morandi (sulla scena da 46 anni, dal debutto con Andavo a cento all'ora nel 1962), Jovanotti (sull'onda del successo del suo nuovo album, Safari) e due signore della musica italiana, Giorgia e Fiorella Mannoia. Al Festival arriverà anche il premio Oscar Nicola Piovani, che riceverà il Premio Città di Sanremo, assegnato lo scorso anno al maestro Armando Trovajoli.
Pooh, anima beat. Al vertice della classifica degli album più venduti grazie a un album-tributo alle canzoni beat degli anni Sessanta, Beat ReGeneration, i Pooh salgono sul palco dell'Ariston a diciotto anni dalla vittoria con Uomini soli. I quattro, che il 29 marzo partiranno per un tour di 16 date nei palasport (e ci sono già richieste per aggiungere nuove date) forse non si aspettavano l'invito al Festival: "Pippo ce l'aveva chiesto a Domenica In. Si era complimentato per il nostro album dicendoci 'avrà fortuna'. E così è stato, siamo primi". A Sanremo proporranno alcuni brani per raccontare la loro "piccola storia".
Jovanotti, l'uomo dell'inno. "Mi sembra che corrisponda a quello di cui l'Italia ha bisogno". Così Walter Veltroni ha motivato la decisione di scegliere Mi fido di te, di Jovanotti, come inno (insieme a quello di Mameli) della sua campagna elettorale. Al Festival, Lorenzo sarà affiancato da una band internazionale e protagonista di un dj set tratto dal suo Safari. "A Sanremo festeggio i miei primi vent'anni di carriera - dice - mi diverte partecipare, lo considero un'istituzione, la vera e forse unica festa della musica italiana. Non sono d'accordo con chi, come Ligabue e altri nomi grossi, non ci va per partito preso". Il Festival, secondo lui, "fa bene alla discografia di casa nostra. Vasco, Zucchero, Pausini, Ramazzotti, Subsonica e Negramaro... non sono venuti fuori da Sanremo? E non capisco quegli addetti ai lavori che dicono che il Festival è al tramonto e chiuderà i battenti entro cinque anni perché non è più al passo coi tempi".
Giorgia la stonata. Lei il Festival ha cominciato a frequentarlo quattordici anni fa, l'ha vinto pure, con Come saprei. Stavolta per esserci da ospite ha posticipato la partenza del suo nuovo tour. Giorgia torna all'Ariston con un omaggio a due grandi successi mondiali ma eseguirà anche un brano dal suo ultimo album, Stonata. Poi, il primo marzo, via in tour, partenza dal Palaraschi di Parma per poi fare tappa nei principali palasport italiani.
Morandi scalda i motori,a Sanremo Gianni Morandi, che presto partirà in tour, non nei palasport o nei teatri ma in un Teatro Tenda creato per l'occasione, circa 3000 posti, tutti numerati. Il tour inizierà a Milano, piazzale Cuoco, dal 3 al 9 aprile. E la "tenda" consentirà di fare ogni sera un concerto unico insieme al pubblico. Dopo Milano, il Teatro Tenda - che viaggia con 14 Tir e richiede una settimana di montaggio - approderà entro la fine di maggio a Udine e a Torino, per proseguire in autunno in altre città italiane.
Quello che Fiorella non dice. Prima l'impegno, poi la musica, o tutti e due insieme. Alla vigilia del Festival,Fiorella Mannoia sarà testimonial - insieme a Monica Guerritore e Mariella Nava - di un'iniziativa per il Darfur all'Auditorium Parco della Musica di Roma. E intanto è firmataria (insieme ad altre donne del mondo della cultura e dello spettacolo) di una lettera-appello contro "l'offensiva clericale contro le donne, spesso vera e propria crociata bigotta". Al Festival presenta tre brani, Io che amo solo te di Sergio Endrigo, contenuto nel suo doppio best (Canzoni nel tempo), Sally, uno dei suoi cavalli di battaglia firmato Vasco Rossi, e un suo successo sanremese: la scelta potrebbe cadere su Quello che le donne non dicono, scritto per lei da Enrico Ruggeri, presentato a Sanremo nel 1987 e che le valse il Premio della Critica, oppure Le notti di maggio, firmata da Ivano Fossati, anche questa Premio della Critica nel 1988...bene ormai ci siamo..che inizi la Kermesse piu' importante del nostro paese come al solito con le polemiche...ma alla fine di tutto c'è sempre il solito slogan...cioè perchè "SANREMO e SANREMO"..un paio di giorni e saro' anch'io nella città dei fiori..cosi potro' raccontarvi dal vivo la rassegna!..è tutto...Ciao!

domenica 24 febbraio 2008

"IL MONDO CHE VORREI"...28 marzo in uscita l'album


Si intitola Il mondo che vorrei il nuovo album di Vasco Rossi, composto da 12 inediti (compreso però Basta poco), in vendita dal 28 marzo in Italia, Francia, Spagna, Germania, Olanda e Svizzera. «Il mondo che vorrei è solo il titolo di una canzone, non una dichiarazione di intenti - dice Vasco - avrebbe potuto chiamarsi l' Ultimo album di o anche disco volante, come qualcuno ha già scritto. Essendo il titolo più suggestivo e il primo singolo per le radio, dà il titolo all'album intero».
Vasco doc. Il mondo che vorrei, attesissimo dai fans, è all'insegna di un Vasco Rossi doc: ballate, brani irriverenti, provocazioni, nella migliore tradizione del rock. Vasco si trova ancora a Los Angeles, dove ha registrato parte dell'album tra cui il pezzo con la collaborazione di Slash, ex stella dei Guns and Roses ora nei Velvet Revolver, e dove ha appena finito di girare il video de Il mondo che vorrei, per la regia di Marco Ponti. Vasco dopo l'uscita del disco sarà all'opera dal vivo con una serie di concerti che si aprirà il 29 maggio a Roma...bene....domani si aprono i battenti del FESTIVAL..saro' a meta' settimana all'Ariston vedremo come andrà...alla prox...Ciao!!!

venerdì 22 febbraio 2008

ESSESE "CHIARI"!!!

PER CHI NON E' CHIARO:Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita. Quando saprai perché, saprai cosa fare con quella persona. Quando qualcuno è nella tua vita per una RAGIONE, di solito è per soddisfare un bisogno cha hai espresso. Sono venuti per assisterti attraverso una difficoltà, per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente. Possono sembrare come un dono del cielo e lo sono. Loro sono li per il motivo per cui tu hai bisogno che ci siano.Quindi, senza nessuno sbaglio da parte tua o in un momento meno opportuno,
questa persona dirà o farà qualcosa per portare la relazione a una fine.
Qualche volta loro muoiono. Qualche volta se ne vanno. Qualche volta si comportano male e ti costringono a prendere una decisione. Ciò che dobbiamo capire è che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il nostro desiderio realizzato, il loro lavoro è finito. La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti.
Alcune persone vengono nella nostra vita per una STAGIONE, perché è arrivato il tuo momento di condividere, crescere e imparare. Loro ti portano un esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Di solito ti danno un incredibile quantità di gioia.Credici, è vero. Ma solo per una stagione!
Le relazioni che durano TUTTA LA VITA ti insegnano lezioni che durano TUTTA LA VITA, cose che devi costruire al fine di avere delle solide fondamenta emotive. Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le altre relazioni e aree della tua vita. Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è chiaroveggente.
Grazie per essere una parte della mia vita, che sia una ragione, una stagione o tutta la vita mia chiarezza....e tu la chiarezza e la franchezza sai cose???....CIAO da AndyV

giovedì 21 febbraio 2008

EQUILIBRIO DI VITA

La direzione che si cerca di far prendere all'evoluzione sulla base del tornaconto, seguendo capricci insensati, sarà solo una strada chiusa, in un vecchio mondo sotto un cielo irraggiungibile.La memoria non ha nessun valore se si limita al semplice ricordo,la vecchiaia mette più rughe sullo spirito che sul volto.Le cose non sono tanto dolorose o difficili di per se stesse: è la nostra debolezza e la nostra viltà che le rendono tali.L'odio non cessa con l'odio, in nessun tempo; l'odio cessa con l'amore: questa è la legge eterna,errare è umano, perseverare è diabolico, correggersi è divino.Il male delle passioni non è tanto nei tormenti che ci procurano, quanto nelle sciocchezze e nelle scelleratezze che ci fanno commettere, cose degradanti per la nostra coscienza e il nostro spirito.
Eppure, se fossimo sempre e solo saggi, sarebbe la nostra ragione a prevalere sul cuore, e sappiamo bene che la sola ragione non potrà mai farci felici.Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che si vedono quando si ha la mente lontana dall'obiettivo,una parte di uomini opera senza pensare,una parte pensa senza operare,pochi operano dopo aver pensato.L'amicizia e la verità sono cose sacre,ma è cosa più santa onorare la verità,quando si corre la crisi arriva sempre, prima o poi va attraversata e superata. Inutile resisterle.Non basta leggere,non basta capire,non basta la consapevolezza,ci vuole la passione,il silenzio dice più cose delle parole...Quando il fisico viene colpito, è la mente che gli da la forza di rialzarsi, quando la mente viene colpita, il fisico subisce lo stesso danno. Ecco qui dimostrata la superiorità dell'intelligenza,camminando si apprende la vita,cammina guardando una stella, ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi.Una parola efficace è una parola che sboccia dal silenzio. Una parola che porta frutto è una parola che sgorga dal silenzio ritornando ad essa,chi sa ascoltare non soltanto è simpatico a tutti, ma dopo un po' finisce con l'imparare qualcosa d'importante,lunga è la via dell'insegnare per mezzo della storia, breve ed efficace per mezzo dell'esempio.Il più grande degli scrittori non può vedere al di là di un muro di mattoni, ma diversamente da noi egli non può costruirne uno...bene pensieri che fanno bene,e riflettere come sempre...ricordo sempre che le risp hai vostri commenti sono dove li avete fatti...un saluto...CIAO!!!

mercoledì 20 febbraio 2008

"SANREMO"..e decadente e ci piace per questo..ELIO E LE STORIE TESE

Gli «Elii» sono di stanza a Sanremo ormai da una settimana. Hanno affittato case e motorini, lavorano come dannati a preparare quello che non sarà il solito Dopofestival notturno per un pugno di fedelissimi: con Elio e Le Storie Tese, è destinato a trasformarsi - dal 26 al 29 - da talk in musical show. Se il confronto verbale sarà affidato a Lucilla Agosti, vj di All Music, e il sorriso è in carico alla brava Lucia Ocone, per loro si parla di una rilettura in costumi d’epoca di pezzi di storia del Festival. Ma il tastierista Rocco Tanica anticipa solo che verranno rivisitati i brani in gara: «Alla nostra maniera». La più eccentrica e abile rockband italiana, che è sempre stata anche la meno mercantile, stavolta lavora sodo di marketing: escono infatti in questi giorni sia il primo libro di Tanica, Scritti scelti male, sia il primo album di inediti della band, a ben cinque anni da Cicciput. E il clima del Festival farà da traino.
Il cd, Studentessi, è ovviamente divertente e si chiude con un ricordo sonoro del compagno di band Feiez, scomparso alcuni anni fa. Colorato di stili, colorito di idee, bislacco nei contenuti e nella struttura, suonato benissimo, con alcuni arrangiamenti di Demo Morselli, un cameo di Carla Fracci e interventi canori di Antonella Ruggiero, Carla Fracci, Irene Grandi, Paola Cortellesi, Claudio Bisio, Claudio Baglioni. Proprio il Divo Claudio è l’ispiratore di un complesso gioco di scatole cinesi, con frammenti di una canzone che si rincorrono ed esiti spiazzanti: «Tutto nasce in realtà da 51 Montesacro di Baglioni nell’album Strada facendo. Lui aveva inciso questa ballata acustica meravigliosa suddivisa in singole strofe posizionate fra una canzone e l’altra. Ci è capitato di non saper bene cosa fare di Effetto memoria, così abbiamo suddiviso le strofe fra una canzone e l’altra... però lui aveva il copyright, ci è venuto spontaneo chiedergli sia il permesso, sia se voleva cantarne un frammento. Claudio è stato supergeneroso, quando lo sento mi viene il brividino: sono baglioniano della prima seconda terza ora», sospira Tanica.
Gli Elii hanno ormai digerito tutte le canzoni del Festival. Elio al singolare, eclettico vocalist ufficiale della band, è entusiasta: «Anche se i concorrenti fossero scarsissimi, a me piacerebbe ugualmente tutto: adoro l’Ariston con il suo aspetto decadente, amo la sua inadeguatezza...». Allora non vi importa più di ciò che avete sostenuto in passato, e cioè di aver vinto il Sanremone con La terra dei cachi, invece seconda nella classifica ‘96? «La risposta ufficiale è che in realtà eravamo stati fraintesi». Battuta pronta.
Siete stati cinque anni senza fare un disco... «Anche i Pink Floyd». Escludete di partecipare in futuro al Festival? «Il mio obiettivo personale è di prendere il posto di Baudo e Chiambretti. Stiamo minando le fondamenta», dice Elio. Voi e Pippo Baudo sembrate ying e yang. E pure voi e Chiambretti... «Sì, ma a me Baudo piace. Chiambretti è ying e yang da solo, contiene tutto».
Tanica ed Elio sono tradizionalmente i portavoce della band che guarda al mondo ma resta milanese nelle radici. Se Elio in questi anni ha calcato i palcoscenici in vari linguaggi, Rocco Tanica è una delle più belle menti della tv satirica intelligente, nonché ispiratore di uno dei brani di Studentessi: Parco Sempione arriva da una battaglia che egli stesso ha condotto, digiunando in un camper e raccogliendo 16 mila firme, per evitare il taglio del Bosco di Gioia nel parco milanese. «Diecimila metri quadri rasi al suolo dal lungimirante Formigoni per far posto al nuovo palazzo della Regione Lombardia, desideratissimo dai milanesi che sognavano una costruzione in ferrocemento» (ma Formigoni nega: «Non vorremmo - ha detto il suo portavoce - che, anziché le Storie, ad essere “tese” fossero le bugie»). Voi «Elii» avete stampato un 45 giri con la copertina fatta di formiconi che addentavano escrementi... «Non so di cosa lei parli. C’è chi crede di vedere un’assonanza fra il presidente della Regione e il nome in questo 45 giri». Mai pensato di darsi alla politica, Tanica? «Morirei di inedia e di vergogna nel giro di una legislatura, come i gatti malati che vanno sotto il frigorifero e ci rimangono».......Bene amici ormai ci siamo il festival e alle porte saro' in platea un paio di giorni per vedere il tutto come va'..ma ad essere sincero spero sia l'ultimo anno Baudiano altrimenti qui i nuovi non andranno mai avanti...PS per la serata in Svizzera che ho tenuto non puo' che farmi piacere la stima e la gente accorsa...e per il bis che mi hanno chiesto chiedo scusa per non poter andare ma in Citta' nel mio studio sto ultimando ultimi pezzi estivi...quindi un saluto per chi mi ha seguito...a presto!....da AndyV...ciao!!!

martedì 19 febbraio 2008

1° in classifica una canzone per cani

Una canzone completamente non udibile dall’orecchio umano, registrata a frequenze talmente alte che solo i cani possono sentirla, ha raggiunto il primo posto nella Hit Parade in Nuova Zelanda. Il singolo con il brano intitolato "A Very Silent Night" (versione del canto natalizio "Astro del ciel") è stato registrato per conto della protezione animali neozelandese (Spca) per raccogliere fondi.
Il Cd, primo in classifica poco prima di Natale, ha già venduto 6000 copie raccogliendo per la Spca l’equivalente di 12 mila euro. Sta per entrare in circolazione su scala globale, e promette di far guaire e abbaiare a mò di karaoke i cani di tutto il mondo. Il video di accompagnamento, munito di sottotitoli per gli esseri umani, è interpretato dal noto cantante hip hop Dei Hamo e da due coriste che simulano le parole, un trio che si fa chiamare The Underdogs.
«Siamo felici del successo del Cd in Nuova Zelanda e siamo molto grati agli artisti e ai tecnici di registrazione per il loro tempo e la loro professionalità», ha dichiarato il direttore della Spca, Bob Kerridge. Ha riconosciuto però che le reazioni degli ascoltatori a quattro zampe sono state "miste". «La più violenta è stata quella di un cane che ha attaccato a morsi la radio distruggendola completamente», ha detto. «Sul lato opposto della scala, altri si stendono per terra appena il brano comincia, e non fanno nulla».
Il Cd contiene una versione vocale e una strumentale della canzone, ma Kerridge ammette di non sapere che cosa realmente sentano i cani. «Non avendola sentita io stesso, non so cosa sentano loro, e naturalmente non so come i cani sentano la musica», ha detto.....come potete ben capire...la musica arriva ovunque...anche dai nostri amici 4 zampe!...Ciao!

lunedì 18 febbraio 2008

SERATA COVER LIST


Serata "DARK ANGEL" cover master groove anni 80'CLUB PRIVE'(SVIZZERA)Abbigliamento AndyVM..camicia ARMANI,foular JUST CAVALLI,occhiali DIESEL,cappello BORSALINO.
foto(REUTERS)



Ogni anno l’Italia sconta un bilancio di oltre 5 mila vittime di incidenti stradali, 20 mila disabili gravi, 300 mila feriti. Il fenomeno coinvolge soprattutto i giovani: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i ragazzi tra i 15 ed i 29 anni...quindi..
RICORDATI...in macchina non correre..sii prudente..e non bere...divertiti e sballati solo di MUSICA!MESSAGGIO PREVENTIVO

domenica 17 febbraio 2008

ALL MUSIC...cresce

Da quattro anni la rete All Music è di proprietà del gruppo Espresso che, andando controcorrente, ha deciso di mettere al timone del palinsesto una donna. Si chiama Elisa Ambanelli ed è l’unica donna a capo di una rete tivù generalista. E l’ex manager Endemol ha dimostrato di saperci fare, costruendo un palinsesto che, in qualche caso, ha dato fastidio alla più popolare Mtv.
Ambanelli ha presentato la nuova stagione della rete, che conferma la collaborazione con Radio DeeJay (DeeJay chiama Italia con Linus e Nicola Savino) e coinvolge ora anche il dee jay Albertino che condurrà Blister venerdì 22 alle 19. Blister darà voce alle decine di migliaia di internauti che ogni giorno condividono filmati autoprodotti. Alberto raccoglierà e mixerà piccoli flash di costume, spettacolo, musica, pubblicità e tanti trailer cinematografici con parodie e materiali originali creati dalla community. Il pubblico, sempre più presente nella realizzazione dei palinsesti, contribuisce così al programma, inviando segnalazioni e recensioni a www.allmusic.tv/blister.
Un’altra novità riguarda Albakiara, una docufiction con Davide Rossi (figlio del Vasco nazionale). Dal 10 marzo, alle 21 dal lunedì al venerdì, Albakiara è la prima docufiction girata sul set di un film. Rossi recita insieme alle giovani attrici Laura Gigante, Francesca Bagnara e Aura Rolenzetti. Il programma racconta l’esperienza dei protagonisti del film vissuta sul set e l’intreccio con la vita priva off-set. Tutti si confrontano su temi caldi come il sesso, la droga e l’abuso di alcol.
In arrivo dalle Iene di Italia 1 anche il nuovo entrato Gip con Lo show più buono che ci sia in onda dall’11 marzo a mezzanotte. È un format a metà tra il «talent show» e lo spettacolo di beneficenza. Gip celebrerà la bontà per smascherare il buonismo che nasconde. Nel suo «one man show» il conduttore si autocelebrerà come benefattore dell’umanità nonché scopritore di nuovi talenti. La missione che si prefigge è quella di aiutare il pubblico a migliorarsi. L’appuntamento sarà bisettimanale, martedì e mercoledì a mezzanotte.
«Per terminare con le novità - dice Ambanelli - All Music trasmetterà anche due cartoni animati “cattivi” e irriverenti che hanno avuto e stanno avendo un grande successo in tutto il mondo». S’intitolano The Oblongs e Sons of butcher e andranno in onda dal 5 marzo alle 21.30.Bene la musica si fa guardare e non solo,diventa operativa al 100%..insomma la muusica cresce...sempre,...alla prox!..Ciao

venerdì 15 febbraio 2008

IL FESTIVAL DEI ...."FIGLI D'ARTE"

La crisi economica e il rafforzamento delle corporazioni, che da tempi immemorabili resistono a ogni processo di liberalizzazione, hanno fatto riemergere il fenomeno dei «figli di», in Italia peraltro mai tramontato. E l’ormai prossimo Sanremone, che sempre amplifica le tendenze del Paese Reale, presenta una degna rappresentanza di figliolanze ad ampio raggio, per non parlare degli esclusi: solo i gusti di Pippo Baudo & della sua commissione ci hanno precluso il piacere di ascoltare il figlio del probo Sammy Barbot (che non sentirà dunque «aria di casa» all’Ariston); escluso pure Massimiliano Gagliardi, figlio del napoletano Peppino di Come le viole e Settembre, oltre che, pare, Irene Fornaciari, creatura di Zucchero, che ci avrebbe riprovato invano per la seconda volta.
Ma fra i «figli di» quest’anno in primo piano a Sanremo Giovani, il «caso» non è un discendente di star, quanto piuttosto Valerio Sanzotta: il babbo, Giuseppe, non è un cantante e non dirige un’orchestra, ma il quotidiano Il tempo, giornale che per tradizione non pecca certo di simpatie movimentiste; il suo manager poi è Adriano Aragozzini, che di ottimi Sanremo fu patron e oggi ci fa sorridere come critico tv di Markette: anche lui - per quanto assai aperto - è uomo da antica destra d’ordine. Invece, sorpresa, il brano di Sanzotta junior è quanto di più sinistrorso si possa ascoltare nel futuro Festival il cui cast (Baudo è una vecchia volpe) già risente della crisi politica che era nell’aria al momento della scelta delle canzoni. Novecento, firmata dal cantautore Sanzotta, è una canzone di protesta di antica tradizione, una ballad come usavano negli anni Sessanta: un po’ nipotino di Paolo Pietrangeli, un po’ di Bob Dylan, il ragazzo regolarmente dotato di chitarra e armonica racconterà una storia operaia: «Mio nonno era un bracciante, mio padre clandestino / operaio al Lingotto di Torino», dice con licenza storico-poetica. Segue elenco di momenti tanto dolorosi quanto poco sanremesi: piazza Fontana, l’assassinio di Moro e di Guido Rossa, la morte di Enrico Berlinguer. E pare che l’intero ciddì in uscita dopo il Festival sia così.
Gli altri «figli di» che hanno superato il fuoco di sbarramento di Superpippo sono di tutt’altra pasta. Susciterà qualche sorpresa Francesco Rapetti, che altri non è che il figlio di Mogol: giovanissimo, da sempre sta nella musica, e suo padre sarà fiero di questa Come un’amante, firmata Mogol-Rapetti, tutta in famiglia: imbarca un sitar prima di diventare una gradevole ballad in stile (guarda un po’) Battisti, con tanto di citazione dell’Avventura, nel testo che richiama il Mogol più ispirato. È andata bene, infine, a Daniele Battaglia, figlio di Dodi, finissimo chitarrista dei Pooh, che da poco ha esordito con un album di ispirazione dance. Freschi del successo di Beat Regeneration, i Pooh saranno tra l’altro superospiti del Festivalone: e per la seconda volta dopo l’anno scorso (con Facchinetti jr. e sr. impegnati insieme in una dimenticatissima canzone in gara), un padre e un figlio Pooh saliranno sullo stesso palco. Voce nel vento di Daniele è una ballad piana ed educata, di cui il ragazzo è coautore; alla chitarra c’è naturalmente Dodi e si sente. Se poi i ragazzi avranno fortuna e talento, lo scopriremo solo vivendo, come cantava il poeta Mogol. Di certo, la storia è avara di esempi. L’ultimo «figlio di» ad avere successo a Sanremo è stato, tre anni fa, Matteo Maffucci, figlio dell’ex capostruttura Rai, nel duo degli Zero assoluto, idoli delle fanciulle. Ma i figli dei cantanti che vogliono a loro volta cantare raramente sono baciati dalla sorte, a Sanremo e nel mondo normale, come insegna la storia infelice di Cristiano De André, che nei Novanta ebbe successo al Festival ma si è poi perso dentro i propri fantasmi esistenziali.
Anche quando con i «figli di» si è voluto intenzionalmente far spettacolo, Sanremo si è rivelato crudele: nell’89, al primo Festival targato Aragozzini, i giovanissimi Rosita Celentano, Paola Dominguin, figlia di Lucia Bosè, Daniel Quinn, figlio di Anthony e Gianmarco Tognazzi, figlio di Ugo fecero bottino di gaffe e impacci. E mezza Italia cambiò canale,e si spazio hai giovani come ho sempre detto ma i giovani sconosciuti nessun figlio di...d'arte..cosi' siam capaci tutti...diamo spazio a tutti quei ragazzi che si fanno il mazzo girando l'Italia fra concorsi e altro...alla prossima!....Ciao!

giovedì 14 febbraio 2008

14 FEBBRAIO...San Valentino

Per gli antichi Romani Febbraio era considerato il mese in cui ci si
preparava all'arrivo della primavera (ritenuta la stagione della rinascita).
Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite e vi si spargeva del sale ed una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dèi che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).
I Luperici, l'ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città, come segno di fertilità.
Il vero "evento" per la gioventù romana di allora era però una specie di lotteria dell'amore. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati.
Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana sostituendola con quella di san Valentino vescovo, martirizzato dall'imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l'imperatore aveva negato il consenso.
Prima della sua esecuzione, Valentino che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse una ultima lettera firmandola "dal tuo Valentino" frase che è arrivata fino ai nostri giorni.
Nonostante siano passati tanti secoli, questa festa ha sempre mantenuto il significato di celebrare il Vero Amore. Le vicende riguardanti San Valentino sono abbastanza confuse, ma intorno alla sua figura ruotano molte leggende, che hanno senz'altro uno sfondo di verità, e che riguardano tutte episodi d'amore.Questa e' la storia che narra la leggenda di San Valentino,io non sono molto d'accordo su queste feste come per molte altre,e diventato solo busniess per lucrare sulle tasche di ognuno di noi,se una persona e' innamorata/o del proprio compagno/a deve esserlo sempre in ogni giorno dell'anno non per queste ricorrenze,ma si sa'dove c'e' da ammortizzare e gonfiare i proventi,riempire pagine di giornali e acquistare fiori e cioccolatini..ve sempre bene..io amero' sempre ogni giorno di qualsiasi sett..mese...e anno..sempre!.. non un solo giorno prestabilito...!Ma lo show deve continuare...alla prox...Ciao!

mercoledì 13 febbraio 2008

SPECIAL THRILLER MICHAEL JACKSON


Venticinque anni fa usciva l'album che cambiò per sempre il destino dell'industria discografica mondiale. Si intitolava Thriller, e il suo protagonista, l'allora ventiquattrenne Michael Jackson, era un bel ragazzo nero, dai tratti e dal timbro vocale delicati e dal talento quasi soprannaturale. Oltreoceano, dove nei quindici anni precedenti tutti lo avevano visto crescere sul palco e avevo assistito alle prime timide trasformazioni della sua immagine, Michael era già l'idolo di tre generazioni, ma in Italia, dove in pochi ne avevano sentito parlare qualche anno prima grazie alle hit tratte da Off The Wall, era una vera e propria scoperta. Fu The Girl Is Mine, il duetto con l'ex Beatle Paul McCartney scritto dallo stesso Jackson, a debuttare nelle radio. Poi uscì l'album e il successo fu immediato: giorno dopo giorno, i ragazzi consumavano quel disco in vinile dall'elegante copertina scoprendo nuove sensazioni a ogni ascolto. Michael, che alle canzoni magiche di Thriller (Originariamente doveva chiamarsi "Starlight") aveva lavorato oltre due anni, sapeva che il mondo era pronto per qualcosa di grandioso. L'occasione fu il Motown 25: yesterday, today end forever, galà televisivo organizzato dal pioniere Berry Gordy per celebrare il venticinquesimo anniversario della Motown, l'etichetta "nera" di Detroit. Michael accettò di prenderne parte con i fratelli, i Jackson 5, a condizione che gli venisse concesso di esibirsi anche sulle note del suo nuovo singolo Billie Jean nonostante questo fosse pubblicato da un colosso discografico concorrente, la CBS Epic/Sony. Terminato un nostalgico medley al fianco dei fratelli, partirono le note di Billie Jean e in Michael si accese un fuoco che lasciò tutti i presenti e il pubblico a casa senza fiato. Era la prima volta che Michael Jackson si cimentava nel passo di danza che avrebbe contraddistinto il suo stile, il "moonwalk". L'indomani del Motown 25 scoppiò la febbre di Thriller e le nove canzoni che lo componevano - quattro delle quali scritte e composte firmate dallo stesso Jackson - divennero le più ascoltate in tutto il pianeta. La stagione dei record era appena iniziata, e fu il video di Thriller, un vero e proprio mini-film diretto da John Landis ("The Blues Brothers", "Un lupo mannaro americano a Londra"), insieme ai clip di Billie Jean e Billie Jean, a dare linfa vitale al neonato canale televisivo dedicato ai video musicali e a inaugurare l'era dei videoclip.
Cover 104 milioni di copie, 8 Grammy Awards, numerosi primati certificati dal lirbro dei Guinness: Thriller era ed è ancora oggi l'album più venduto di tutti i tempi. E' il secondo atto di quella che presto sarebbe diventata la trilogia record ("Off The Wall" del '79, "Thriller" dell'82 e "Bad" dell'87) nata dal sodalizio artistico tra Michael Jackson e il produttore Quincy Jones, ed è il disco che più di tutti ha sdoganato la musica afroamericana e, complici l'abilità di Jackson nella composizioni di melodie capaci di abbattere le barriere stilistiche nonché il celeberrimo assolo di chitarra di Eddie Van Halen in Beat It, le contaminazioni tra soul/r&b, pop e rock che caratterizzano l'attuale music-biz.
Con la nuova edizione, un elegante cofanetto contenente il Dvd dei videclip ufficiali, le immagini dell'esibizione sul palco del Motown 25, il cd con i brani originali rimasterizzati, l'inedito ("For All Time") tratto dalle sessioni di registrazione dell'epoca e cinque nuovi remix, Michael festeggia i 25 anni di Thriller riunendo, sotto il segno della propria musica immortale, i fan cresciuti con lui e il pubblico giovane della nuova scuola r&b. A quest'ultimo sono senza dubbio destinate le nuove versioni di Wanna Be Startin' Somethin' con Akon, di Beat It in duetto con Fergie, di P.Y.T. con will.i.am, di Billie Jean con il rapper KanYe West e della travolgente club-version - senza McCartney - di The Girl Is Mine.
Stavolta Michael, tre figli (Prince Michael, Paris Michael e Prince Michael II, detto Blanket) e cinquant'anni il prossimo 29 agosto, è tornato davvero. Ma dopo tante vicissitudini, un lungo esilio in Medio Oriente e due anni di pettegolezzi sulle sue mosse e sulle sue stravaganze vere o supposte, è Thriller 25 l'unica vera prova, quella che tutti aspettavano, della sua voglia di risalire la china. Se terrà una tournée a Londra, se uscirà un nuovo album (L'ultimo è "Invincible", del 2001), se il suo futuro sarà legato ai suoi giovani colleghi will.i.am, John Legend, Ne-Yo, Scyence, Chris Brown e a un ritrovato Teddy Riley (Co-produttore di "Dangerous"), e ancora, se saprà di nuovo stregare il grande pubblico con la sua musica e le coreografie che sfidano la forza di gravità, lo scopriremo solo vivendo.Alla prox con altri personaggi che hanno segnato la storia della musica..Ciao!

martedì 12 febbraio 2008

TOURMUSICFEST O8'

Tour Music TV cerca VJ Il Tour Music Fest torna a scuola... Tour Music Fest - Viaggio al centro della musica emergente
23 tappe di selezione, concerti in tutta Italia, Mogol, Luca Pitteri, Franco Fasano, Paolo Buonvino, un viaggio lungo tutta la penisola alla scoperta della musica emergente, la possibilità di farcela...
Tutto questo e altro ancora è il Tour Music Fest: il Festival itinerante della musica che vuole emergere, il festival aperto a tutti i generi dal rock, al pop, dal rap allo ska, alla ricerca di nuovi fermenti, nuovi suoni, nuove voci.
Dopo un'edizione che ha visto grandi adesioni e una giuria presieduta da Mogol e composta dai massimi esponenti del panorama discografico italiano, quest'anno il Tour Music Fest cresce e cresce con te con nuovi premi e stage formativi gratuiti con la partecipazione straordinaria di Luca Pitteri, Robert Steiner e tanti altri.
Il Tour Music Fest è l'unico festival che ti raggiunge nella tua città a caccia di suoni, musica e voci, il Tour Music Fest quest'anno diventa ancora più itinerante, proponendo oltre al primo casting tour, un'altro anche per le fasi successive… per essere ancora più vicini alla tua musica.
Vivere di musica diventa un sogno non troppo lontano se sai come sognare. E allora il Tour Music Fest continua il suo viaggio per chi ha la voglia di mettersi alla prova, di mettersi in gioco e giocare con la voce e la musica, con chi ha il coraggio di urlare e sognare più forte e farlo con tutto se stesso.
Con la musica puoi viaggiare e vestire i tuoi sogni e se sei un interprete, un cantautore o hai una original band o una cover band, il Tour Music Fest, per l'edizione 2008, ti dà la possibilità di vincere premi ancora più ricchi:

* la produzione e distribuzione (in 2000 copie) di 1 cd singolo
* un Tour Live promozionale in 4 delle maggiori città italiane
* la realizzazione di un videoclip professionale (qualità MTV)
* un Corso di formazione al C.E.T (Centro Europeo Toscolano) di Mogol
* una borsa di studio per un corso di canto individuale con il Maestro Luca Pitteri
* Iscrizione tramite casa discografica alle selezioni per il "Festival della canzone italiana di Sanremo".
E per il primo classificato nella categoria "junior" una Borsa di studio pari a 2.000 euro.
Trova la tua strada...Canta, Suona, Sogna più forte...
"La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili" - William Burroughs

ISCRIVITI!.

Ancora "AMY WINEHOUSE"


Il visto per gli Stati Uniti è arrivato troppo tardi, ma la forzata assenza non ha impedito alla cantante britannica Amy Winehouse di stravincere alla cinquantesima edizione dei Grammy Awards, gli Oscar della musica: ne ha vinti cinque. Ma l'ambita statuetta per il miglior album se l'è aggiudicata il jazzista Herbie Hancock con 'River: The Joni Letters'.
La Winehouse,24 anni, ha vinto i premi della canzone dell'anno, artista rivelazione dell'anno, disco dell'anno, miglior interprete pop femminile, miglior album pop. Dopo il conferimento dei premi, l'artista ha cantato via satellite da Londra.
Non era a Los Angeles perché le era stato rifiutato il visto per gli Stati Uniti e quando finalmente è arrivato, la cantante, appena uscita da una clinica per trattamenti di disintossicazione, ha detto che ormai era troppo tardi per partire.
A conferma che il vento soffia forte sulle vele di Barack Obama, il senatore afro-americano ha vinto anche un Premio Grammy: nella categoria 'miglior album parlato' per la sua autobiografia "L'audacia della speranza: il sogno americano per un nuovo mondo", in versione audio-libro.
Non è la prima volta che il senatore americano si aggiudica il premio più ambito dell'industria musicale: nel 2006, era stato premiato per "I sogni di mio padre".
Il candidato democratico alla Casa Bianca ha battuto un'altra volta i Clinton, stavolta però Bill e non Hillary: l'ex presidente era in corsa con la versione audio di "Giving: how each of us can change the world" (Donare: come ognuno di noi può cambiare il mondo), e anche Jimmy Carter con la sua riflessione sulla pace nel mondo che cambia...e be' non male direi almeno su qualcosa sono d'accordo,cioe' la musica,e l'unica cosa che lega sempre tutto e tutti naturalmente!!..Ciao!

lunedì 11 febbraio 2008

MESSAGGIO DI PREVENZIONE


Uno dei pensieri ricorrenti nella mente di un fumatore è:
“Sono stufo e ho voglia smettere di fumare!”:
“...in 20 sigarette al giorno, ci sono (e si aspirano) circa 400 mg di nicotina la settimana, dose che, in una sola iniezione ucciderebbe come una fucilata”
Come il pensiero del fumatore, anche noi vorremmo essere banali e scontati, simpatici e odiosi, iniziamo: Il rischio per chi fuma è proporzionale alle sigarette fumate”, il vizio del fumo può portare a vari danni tutti molto gravi, fumare provoca danni gravi alla salute, e alti sono i fattori di rischio, danni che vanno dall’attacco cardiaco all’ictus e al cancro ai polmoni, per non dimenticare particolari sicuramente più trascurabili come il fatto che i vostri vestiti puzzano, come pure i capelli, insomma puzzate di fumo.
Dicono che le donne non fumatrici preferiscono uomini non fumatori, bè, vi si ingialliscono le dita, la vostra automobile puzza di fumo, e per le vs tasche avete mai pensato che con le spese mensili per il fumo vi fate un pieno di benzina?, Vi piace fumare a letto? potete bruciarvi e bruciare innocenti (fumatori e non), e fate un bel respiro perchè fumando, rischiate di portarvi in spalla una bombola ad aria (anche se non siete subacquei).
Basta cosi!, ricordate solo la questione delle donne non fumatrici? ok siete già a buon punto!!.. Fumatore, per te vivere in media da 7 a 8 anni in meno rispetto del non fumatore evidentemente non è un problema, (la cicca ti annebbia anche il cervello..!). Sai bene che se le sigarette che fumi sono tante, e maggior sarà il rischio di contrarre il cancro (e morire di cancro).
Il Cancro del fumatore, (a te che sai tutto sui danni del fumo è inutile dirlo) è soprattutto ai polmoni, come quelli ricoperti di catrame che hai nel petto.
Andiamo avanti, e diciamo che con il tabacco è possibile avere delle fedeli compagne come l’ictus o quel simpaticone dell’enfisema, o ancora l’angina pectoris o la più modesta tra le patologie...la bronchite cronica. Dimenticavo, il fumo può anche favorirvi un bell’ infarto cardiaco o regalarvi un tumore polmonare (non consolatevi pensando che vs nonna pur fumando ogni giorno due pacchetti di nazionali senza filtro è arrivata a 100 anni..).“Oggi i fumatori sono 16 milioni di persone, qualche anno fà le vittime del vizio della sigaretta erano 8 milioni in piu'!.
Cosa contiene la sigaretta..
Più di 4.000 sostanze chimiche...
Idrocarburi, alifatici e aromatici, alcoli, aldeidi, chetoni e acidi, ecco alcune delle sostanze terribilmente tossiche....
1. Catrame
E' il costituente più importante della parte corpuscolata del fumo, formato principalmente da idrocarburi cancerogeni che si depositano nei polmoni e nelle vie respiratorie aumentando il rischio di tumori nei vari organi, primo tra cui il tumore polmonare.
2. Nicotina
Nocività della nicotina: E' un alcaloide facilmente assorbito dalle mucose, dagli epiteli dei bronchi e dagli alveoli polmonari. Influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza, crea un’ aumento della frequenza cardiaca e difficoltà circolatorie.
3. Sostanze irritanti
Si tratta di sostanze come la croleina, la formaldeide, gli ossidi di azoto, ecc., che, inalate con il fumo, inibiscono il movimento delle ciglia della mucosa delle vie respiratorie e, depositandosi, interferiscono con l'autodepurazione dei polmoni. Favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisema.
4. Sostanze cancerogene
Il catrame generato dalla combustione della sigaretta è composto a sua volta da centinaia di sostanze ad effetto cancerogeno sull'apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola, sulle corde vocali e anche su organi di altri apparati quali quello digerente e urinario. Immediato effetto del catrame è il colore giallo dei denti, il gusto di amaro in bocca e l'irritazione alle vie respiratorie...non mancano polveri fini come il PM10 (particulate matter), Benzopirene e altre sostanze cancerogene che ovviamente aumentato il rischio di cancro
5. Monossido di Carbonio
Si forma per combustione incompleta del tabacco. Si lega all'emoglobina riducendo il trasporto dell' ossigeno dai polmoni ai tessuti. Provoca un minor nutrimento per i tessuti, l'ingiallimento della pelle, una ridotta capacità respiratoria e un minore rendimento muscolare. Minor nutrimento per i tessuti, sangue meno ossigenato, ridotta capacità respiratoria, ingiallimento della pelle, impotenza, caduta dei capelli, invecchiamento precoce
Non aggiungiamo e togliamo nulla se diciamo che...
- Il fumo viene prodotto per combustione (830-880 °C).
- Il filtro riduce meccanicamente la nicotina, il catrame e in generale il materiale
corpuscolato.
- La porosità della carta influenza la composizione del fumo.
I Fattori di rischio più comuni sono Ictus,Infarto cardiaco, angina pectoris, tumore polmonare....Bene a voi la scelte se viver meglio oppure no..Ciao!

domenica 10 febbraio 2008

LASCIATE in PACE le BALENE!!!


Non ci sono solo gli ambientalisti a contrastare la caccia allebalene che, come ogni anno, il Giappone conduce in spregio alla moratoria internazionale adottando come giustificazione la necessità di catturare esemplari a scopo di studio scientifico. Il governo australiano è in prima linea nel combattere il massacro che si registra ogni anno nel santuario dei cetacei dell'Oceano meridionale. E in questa lotta è combattuta anche e soprattutto sul fronte mediatico.
AUSTRALIA IN CAMPO - Dopo che il precedente governo aveva diffuso dei video sottotitolati in giapponese, per cercare di sensibilizzare i giovani nipponici sulla necessità di contrastare la cattura e l'uccisione di balene, anche l'esecutivo del premier laburista Kevin Rudd ha preso posizione. E lo ha fatto inviando una propria nave a monitorare l'attività di caccia portata avanti dalla flotta nipponica. Proprio da questa attività di monitoraggio arrivano le scioccanti immagini diffuse oggi e finalizzate a dimostrare che la strage di cetacei sembra avere tutto fuorché il carattere scientifico millantato dalle autorità di Tokyo.
«QUESTA NON E' SCIENZA» - «Quando ho visto le immagini - ha detto il ministro australiano all'Ambiente, Peter Garrett - mi sono sentito male. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la ricerca. Lo chiamano scienza, ma in realtà si tratta di pure e semplici uccisioni». Le immagini raccolte dall'Australia potrebbero essere ora la base per avviare una controversia legale nei confronti di Tokyo. «E' davvero disarmante - ha commentato ancora Garret -: può passare anche un quarto d'ora di piena agonia dal momento in cui una balena viene arpionata a quando effettivamente cessa di vivere. Ed è triste pensare che spesso in questi casi ci sono anche dei cuccioli coinvolti»
ANCHE LA NORVEGIA - Il Giappone punta a catturare circa un migliaio di balene minke e di altre specie prima della fine dell'estate antartica. Le autorità di Tokyo hanno sempre evidenziato come lo studio scientifico dei cetacei sia per loro imprescindibile, essendo la cultura nipponica molto legata alla caccia (e al consumo alimentare) di balene. Negli ultimi vent'anni le sue flotte hanno catturato e ucciso almeno 7 mila esemplari di minke. I giapponesi non sono però i soli a violare la moratoria. Anche un paese europeo, la Norvegia, da anni continua senza problemi la caccia: per il 2008 il governo ha stabilito in 1.052 esemplari la quota annuale di balene minke che saranno cacciate. Si tratta della stessa quota da tre anni a questa parte, anche se le cattive condizioni meteo avevano impedito alle flotte norvegesi di raggiungere il tetto sia nel 2007 sia nel 2006.Ogni articolo non sara' mai abbastanza per la difesa contro ogni essere animale in questa terra,e la foto qui impressione fa' si che debba essere sempre cosi la natura di questi splendidi esemplari,nel loro contesto e lasciati in pace..un saluto!AndyV

sabato 9 febbraio 2008

VASCOTOUR 08'...anteprima





Vasco Rossi raddoppia gli appuntamenti a Roma e Milano aggiungendo due date. La decisione è stata presa in seguito alla notizia che i biglietti per le due date di Vasco sono esauriti in dodici ore a Milano e in sedici ore a Roma.
Il rocker di Zocca sarà in concerto allo Stadio Olimpico di Roma il prossimo 29 e 30 maggio, e allo Stadio di San Siro di Milano il 6 e 7 giugno. Le prevendite per entrambe le nuove date, il 30 maggio a Roma e il 7 giugno a Milano, saranno aperte dalle ore 10.00 di sabato 9 febbraio...Il Blasco come di consueto torna alla ribalta..da non perdere...il VASCOTOUR 08' entra dal vivo...alla prox per le altre notizie...da AndyV e tutto!

venerdì 8 febbraio 2008

BERLINO si veste di nuovo di MUSICA

Un fiume di musica sta per invadere il cinquantottesimo Filmfest di Berlino che si apre oggi con l’anteprima di Shine a light, il film di Martin Scorsese dedicato ai Rolling Stones. La band al completo, Mick Jagger in testa, sarà stasera sul tappeto rosso del Berlinale Palast e già si prevedono deliri di fan. Girato, con l’aiuto di 16 cineprese, al Beacon Theatre di New York nell’arco di due concerti, il 29 ottobre e il primo novembre del 2006, il documentario va ben oltre il semplice ritratto del più celebre gruppo rock del mondo. Scorsese ha spiegato di aver voluto portare sul grande schermo l’essenza stessa della musica degli Stones, ovvero il rapporto vitale che lega quei musicisti a quelle note. Nel pubblico entusiasta, invitato a seguire la performance si riconoscono Hillary e Bill Clinton, mentre, in veste di ospiti speciali, si esibiscono Christina Aguilera e la leggenda del blues Buddy Guy.
Il direttore del Filmfest, Dieter Kosslick, presenta la Berlinale al grido di «let’s rock!» e infatti, dopo l’exploit di Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Ronnie Wood (uffici stampa assediati dai giornalisti del globo assicurano che oggi, sotto il cielo di Berlino, saranno tutti presenti), toccherà all’icona pop Madonna, stavolta in veste di regista esordiente con Filth and wisdom, protagonista Eugene Hunz, il cantante dei Gogol Bordello. Il film parla dei sogni e della fatica di trasformarli in realtà, fatica sempre uguale, sia quando si tratta del musicista che aspira a diventare star internazionale, sia quando riguarda la ragazza che vuole fare l’infermiera. S’intravedono segnali autobiografici, ma sarà la stessa autrice a chiarire il senso dell’opera in una delle giornate più attese della manifestazione.
Ma non è tutto. Al glamour patinato di Madonna farà da contraltare quello stropicciato della poetessa Patti Smith, omaggiata in Patti Smith dream of life, debutto alla regia del noto fotografo Steven Sebring. Il ritratto d’artista emerge in questo caso da un ricco mosaico di testimonianze, esibizioni, musica, racconti, interviste, filmati di vita privata, raccolti da Sebring nel corso del tempo: «Il processo di scoperta di Patti Smith è durato 11 anni, io stesso non riesco a crederci, ma ho trascorso un quarto della mia vita a inquadrarla nel mio obiettivo. Questo film è anche un modo per trasmettere al pubblico la mia esperienza». Meno intimista, più interessato a mettere in luce il legame tra musica e impegno politico, si annuncia invece CSNY: Deja vu firmato da Neil Young che stavolta ha scelto di nascondersi dietro il nome di un fantomatico Bernard Shankey. Il documentario descrive varie fasi della tournée Freedom of speech, realizzata nel 2006 in Nord America e incentrata sull’album di Young Living with war. La guerra in Iraq è realtà quotidiana e il fulcro delle riprese sta proprio nel modo con cui il pubblico reagisce ai temi pacifisti proposti dalla band.
Ma al Filmfest troveranno spazio anche altri ritmi e altri accordi, da quelli struggenti del tango, descritti in Cafè de los maestros, antologia di un sound che in Argentina è vita, e storia, a quelli martellanti dell’hip hop, celebrati in due produzioni, Love, peace & Beatbox, ambientata a Berlino, e Warchild in cui il divo Emmanuel Jal, nato in Sudan nell’80, racconta come è riuscito a sfuggire al suo destino di soldato ragazzino. Per lui, come per tanti altri nel mondo, la musica è stata vera salvezza...anche qui la protagonista assoluta e sempre e solo la musica!Ciao da....AndyV

giovedì 7 febbraio 2008

"VINILI"...e un "GRAZIE A TUTTI"

I dischi in vinile In Italia gli acquisti sono cresciuti del 250 per cento in un anno
In Rete la rivincita degli Lp vendite boom, Beatles in testa!
Niente da fare a 60 anni dalla sua introduzione sul mercato, il disco in vinile non solo sopravvive al progresso tecnologico ma addirittura compete su Internethanno tentato di farlo fuori in tutti modi. A colpi di compact disc, minidisc, laserdisc e, ultimo, il download di musica digitale da Internet. Niente da fare, a 60 anni esatti dalla sua introduzione avvenuta nel 1948, il vinile resiste. Piccola enclave dell’industria discografica, addirittura sta conoscendo una seconda giovinezza. Perché, come ha detto Bob Dylan «i dischi moderni sono atroci. Oggi non puoi fare un disco che suoni come quelli che ascoltavo e amo ancora». Dischi in vinile, ovviamente. I numeri sono esigui ma i segnali sono importanti. Nel 2007, in tutto il mondo, sono stati venduti, tra album e 45 giri, 990 mila pezzi in vinile (+15,4 per cento rispetto al 2006) per una quota di mercato pari allo 0,2 per cento (i cd rappresentano ancora l’85 per cento, il download quasi il 15 per cento). In Italia, nel primo semestre dello scorso anno, il fatturato del comparto vinile ammonta a 150 mila euro, che significa 10 mila pezzi venduti. Il 250 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2006.
«Abbey Road» dei Beatles è il vinile più venduto in Rete. Ma nella hit ci sono anche gruppi attuali come i My Chemical Romance
Nicchia in crescita:
«Il vinile non rilancia l’industria discografica ma è una nicchia in crescita» dice Enzo Mazza presidente della Fimi, l’associazione che riunisce le principali case discografiche. «Il mercato è ormai polverizzato e la fruizione della musica avviene sotto diversi formati, dai più moderni come la chiavetta usb e il download, a quelli tradizionali, cd e, appunto, il vinile».
Il vinile, nel suo piccolo, è anche un fenomeno di moda a cui il settimanale Times Magazine si è interessato di recente. Scontato che l’acquirente di vinile sia il 40-50enne legato ai miti dell’adolescenza, il fenomeno ora interessa anche i giovanissimi che acquistano l’Lp feticcio, per poi ascoltarlo su mp3 dopo averlo scaricato da Internet.
Gli artisti si adeguano volentieri. I Radiohead per esempio, che hanno sfidato l’industria discografica pubblicando il loro ultimo album In Rainbows su Internet e lasciando decidere ai fan quanto pagare per scaricare le nuove canzoni, dello stesso hanno distribuito nei negozi la versione in vinile. Ogni nuova uscita dei Rolling Stones è accompagnata da una tiratura limitata di copie in vinile. Lo stesso vale per i Depeche Mode, Manu Chao, mentre gli U2, per celebrare i vent’anni di un loro storico album The Joshua Tree, hanno scelto l’edizione in vinile. Tra gli italiani, il bestseller per antonomasia Vasco Rossi dopo aver pubblicato un cofanetto di singoli in versione 45 giri, naturalmente in vinile, si appresta a pubblicare nello stesso formato anche il nuovo disco atteso per quest’anno.
Soluzione scelta anche da Adriano Celentano per l’ultimo «Dormi amore - La situazione non è buona», uscito a fine novembre in versione cd e vinile.
In campo anche le major americane se negli Stati Uniti la casa discografica Wea dichiara che le vendite di musica in vinile sono aumentate del 30 per cento, da noi la multinazionale Sony-Bmg ha iniziato a ripubblicare in vinile, al prezzo di 14 euro, alcuni dischi che hanno fatto storia: Elvis Presley, Miles Davis, Lou Reed, Simon & Garfunkel e altri ancora perché «l’obiettivo è offrire un prodotto di alta gamma agli appassionati ma anche avvicinare i più giovani a un prodotto che ha fatto la storia della musica». La Virgin punta su alcuni big della scena alternativa degli ultimi anni quali Blur e Massive Attack e celebra gli anniversari di album come Sgt. Pepper dei Beatles o Never Mind the Bollocks dei Sex Pistols ripubblicando in vinile l’opera originale.
Le catene di negozi si adeguano, così come l’industria dell’alta fedeltà che ha immesso sul mercato nuovi piatti iper tecnologici che arrivano a costare anche 10 mila euro. A Milano e Torino Fnac riserva uno spazio vendite al vinile dove è possibile trovare titoli che non sono più disponibili nel formato cd, operazione ora intrapresa anche da Mediaworld. Fiutando l’affare, anche Amazon, il più importante emporio musicale online, da ottobre ha aperto una sezione dedicata alla vendita di vinile.Al momento, la classifica dei più venduti vede al primo posto Abbey Road dei Beatles. Ma che non sia solo cosa per nostalgici vecchietti, lo dimostra la presenza nella top ten di The Black Parade dei My Chemical Romance e di Sawdust dei Killers, band dell’ultima ora, molto amate dai ragazzini.
Come potete ben vedere molti sono gli articoli sulle case discografiche in questione,vista la forte crisi delle major..e questo e un tema da non sottovalutare visto che faccio parte del "mondo musica"quindi e un giusto spazio da seguire,in quanto a me personale prossimamente sto creando la mia etichetta..per dar possibilita' con minor costi alla produzione e incisione di artisti.. e cd con meno oneri di quanto non ci sia gia' nel mercato musicale globale,con prossimita' di una Holding "LA ANDYVMUSIC GROUP EDITION..(ETICHETTE)WINTER HOUSE.per l'inverno..e SUMMER HOT d'estate,perche' mi occupero' anche di produzione disco visto che sono nato anche in quell'ambiente e che un mercato globale di produttivita completo non fa che completare e rafforzare il progetto.Sto crescendo prepotentemente in ogni settore e questo devo dire che bisogna aver capacita' e caparbieta'..ma anche segliere gli uomini giusti e solo l'esperienza porta scelte adeguate,quindi un plauso a chi collabora con me e che mi ringrazia ogni giorno definendomi un gladiatore perche combatto sempre,grazie siete grandi anche voi!.Cmq rispondo direttamente ad una domanda che mi hanno fatto l'altra sera e che proviene da un'amico accorso ad una mia serata, e di rigore puntualmente arriva quando cominci ad essere qualcuno..e sfoggi belle macchine..vestiti sgargianti e popolarita' nel campo musicale,be' io sono e sempre saro' il ragazzo della porta accanto con i piedi per terra..e quello che ho lo sempre ottenuto con duro lavoro..poi se ci sai fare sicuramente i risultati arrivano,mio caro amico..so da dove vengo..e da dove sono partito..e questo nex puo' cancellarlo..ricordatelo!Bene un saluto a tutti i ragazzi dell'altra sera che sono venuti con l'organizzazione in disco CSO MONCALIERI,mi spiace per quelli che non sono entrati eravate in troppi davvero e purtroppo il locale scoppia davvero, bisogna rispettare le leggi quindi alla prox..arrivate un po' prima cosi non vi fanno storie, cmq questo non puo' che farmi piacere visto l'affluenza delle persone,vuol dire che ascoltate la mia musica con piacere e dal vivo..non so quando.. ma girero' ancora i dischi per voi...bene AndyV vi dice alla prox..Ciao!!

mercoledì 6 febbraio 2008

FENOMENI BEATLES

Partiti dalla "gavetta" amburghese, esplosi a Liverpool in piena epopea Merseybeat, i Beatles sono stati la prima band a dare dignità artistica al pop, aprendo le porte alla British Invasion e a un successo immenso, che si è protratto fino ad oggi. Le loro canzoni rappresentano un modello per una moltitudine di band

Beatles


With The Beatles (Emi/Parlophone 1963)

Please Please Me (Emi/Parlophone 1963)

6
The Beatles First (Emi/Parlophone 1964)

A Hard Day's Night (Emi/Parlophone 1964)

6
The Beatles With Tony Sheridan & Their Guests (Emi/Parlophone 1964)

Beatles For Sale (Emi/Parlophone 1964)

Help! (Emi/Parlophone 1965)

7
The Beatles In Italy (Emi/Parlophone 1965)

Rubber Soul (Emi/Parlophone 1965)

7
Revolver (Emi/Parlophone 1966)

7,5
Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band(Emi/Parlophone 1967)

8
Magical Mystery Tour (Emi/Parlophone 1967)

The Beatles (The White Album) (Emi/Parlophone 1968)

8,5
Yellow Submarine (Emi/Parlophone 1968)

Abbey Road (Emi/Parlophone 1969)

9
Let It Be (Emi/Parlophone 1970)

7
The Beatles 1963-'66 (Emi/Parlophone 1973)

7,5
The Beatles 1967-'70 (Emi/Parlophone 1973)

8
Live At The Hollywood Bowl (Emi/Parlophone 1977)

The Beatles Live! At The Star Club, Hamburg, Germany, 1962 (Emi/Parlophone 1977)

Rarities (Emi/Parlophone 1979)

The Decca Sessions (Capitol 1987)

Live At The Bbc (Capitol 1994)

1 (Capitol 2000) ant.

7
Let It Be... Naked (Capitol 2003)

5
Love (Capitol 2006)

Beatles
I Beatles sono la più famosa rock band di tutti i tempi. La portata della loro vicenda travalica i confini strettamente musicali, condizionando mode, costumi e comportamenti non solo degli anni '60: la loro influenza si estende anche nei decenni a seguire, se si considera che a tutt'oggi la loro esperienza costituisce un modello imprescindibile e insuperato per intere generazioni di musicisti. Nell'arco di una carriera discografica relativamente breve (7 anni, dal 1963 al 1970), i quattro Fab Four incidono moltissimo materiale, grazie alla creatività debordante della coppia di autori Lennon-McCartney, autori, tra l'altro, anche di uno dei primi singoli dei loro futuri rivali Rolling Stones ("I Wanna Be Your Man"). Partendo da una forma primordiale di rock’n’roll ispirato al blues e al rhythm&blues, The Beatles plasmano l'evoluzione stessa del rock, sviluppando uno stile eclettico e viscerale, e portandolo, per la prima volta, a livello di fenomeno di massa.
Nella Liverpool di metà anni '50 il chitarrista teenager John Winston Lennon (1940, Liverpool, Gran Bretagna - 1980, New York City, Stati Uniti) forma nel liceo locale i Quarry Men, il suo primo gruppetto di rock&roll. Intorno alla metà del 1957 si aggiunge un altro chitarrista, James "Paul" McCartney (1942, Liverpool, Gran Bretagna) e, poco dopo, arriva anche George Harrison (1943, Liverpool, Gran Bretagna), un terzo chitarrista amico di McCartney. Il gruppo arriva ad essere anche un quintetto, ma alla fine dei '60 la formazione si riduce nuovamente al trio Lennon, McCartney e Harrison (nel 1959 partecipano a una trasmissione televisiva con il nome Johnny & The Moondogs).
Con gli ingressi del bassista Stuart Sutcliffe (nome d'arte di Stuart Fergusson Victor Sutcliffe, 1940, Edimburgo, Scozia - 1962, Amburgo, Germania), compagno di college di Lennon, e del batterista Pete Best (1941, Madras, India) nell'estate 1960 il gruppo (ora ridenominato Silver Beatles) trova un ingaggio di alcuni mesi in Germania, nei club del quartiere a luci rosse di Amburgo. L'esperienza si rivela massacrante (concerti estenuanti e condizioni di vita misere), ma contribuisce ad affinare l'affiatamento del gruppo. Potendo contare sul supporto vocale di tutti e tre i chitarristi e su un repertorio composto da brani di Buddy Holly, Ray Charles, Fats Domino e vari standard ballabili dell'epoca, i Beatles (questo il nome definitivo) si fanno apprezzare in energiche performance amburghesi.
Tornati a Liverpool nel 1961, si costruiscono un consistente seguito locale grazie a una serie di esibizioni nel Merseyside (in quel periodo rigoglioso di gruppi beat), in particolare presso il Cavern Club. Dopo l'abbandono di Sutcliffe per motivi di studio nel 1961 (l'anno dopo, il 10 aprile morirà improvvisamente per una emorragia cerebrale) McCartney passa al basso e il gruppo torna ad Amburgo, dove diventa la backing band fissa di Tony Sheridan, un cantante di punta della scena beat, con il quale incide "My Bonnie" (lato B: "The Saints"), un 45 giri a nome Tony Sheridan and the Beat Boys che riscuote un modesto successo solo nelle classifiche locali tedesche.
Verso la fine del 1961 la grande popolarità raggiunta dai Beatles nell'area di Liverpool spinge il gestore di un negozio di dischi Brian Epstein (1934, Liverpool, Gran Bretagna - 1967, Londra, Gran Bretagna) a diventarne il manager e procurare loro un infruttuoso provino per l'etichetta discografica Decca. La perseveranza di Epstein permette di ottenere un'ulteriore audizione alla Parlophone, dove il produttore e arrangiatore George Martin (1926, Londra, Gran Bretagna) decide di metterli sotto contratto, suggerendo un cambio di batterista. Scaricato Pete Best e arruolato Ringo Starr (nome d'arte di Richard Starkey, 1940, Liverpool, Gran Bretagna), proveniente da un'altra popolare band del Merseybeat di nome Rory Storme And The Hurricanes, l'11 settembre 1962 The Beatles pubblicano il loro primo 45 giri "Love Me Do" (lato B: "P.S. I Love You"). Entrambi i brani sono a firma Lennon-McCartney e inaugurano quella partnership prolifica e ispirata che darà alla luce la maggior parte delle composizioni del gruppo.
Nonostante il successo locale del singolo, è solo con il successivo "Please Please Me" che i Beatles schizzano in testa alla hit parade inglese agli inizi del 1963: il brano li impone come i nuovi fenomeni della musica giovanile, grazie alla melodia orecchiabile, alle chitarre incisive e alle armonie vocali accattivanti. Anche il successivo "From Me To You" ha le stesse caratteristiche, bissando il successo di classifica e spianando la strada al primo album Please Please Me (pubblicato il 22 marzo 1963), registrato l'11 febbraio 1963 in una sessione di appena 10 ore e destinato a rimanere al primo posto della chart inglese per ben 30 settimane.
Sia i successivi singoli "She Loves You" e "I Want To Hold Your Hand", sia il secondo Lp With The Beatles (pubblicato il 22 novembre 1963) contribuiscono, già in quell'anno, a imporre i Beatles come il più importante gruppo di rock&roll mai apparso nel Regno Unito e a gettare le prime basi della cosiddetta "Beatlemania", in virtù dei veri e propri fenomeni di isteria collettiva che divampano a ogni apparizione del quartetto e alla pubblicazione di ogni loro nuovo disco. Alla base di tale successo c'è la capacità del gruppo di riappropriarsi in modo assolutamente originale dei migliori elementi del pop e del rock, sia attraverso la rivisitazione del genuino rock and roll di Elvis Presley, Buddy Holly, Chuck Berry, Little Richard, sia con la forza dirompente delle canzoni a firma Lennon-McCartney.
Inizialmente l'etichetta Capitol si rifiuta di distribuire i dischi dei Beatles negli Stati Uniti, ma il tentativo effettuato con la pubblicazione del singolo "I Want To Hold Your Hand" (subito schizzato in testa alle hit parade) e l'apparizione televisiva del quartetto all'Ed Sullivan Show avvenuta il 9 e 16 febbraio 1964 si rivelano un successo clamoroso, lanciando irresistibilmente la Beatlemania e il fenomeno della cosiddetta British Invasion anche negli Stati Uniti, con effetti perfino più esaltanti di quelli registrati in patria. Nella classifica di Billboard del 31 marzo 1964 sono presenti 4 brani dei Beatles nei primi 5 posti e ben altri 7 nella Top 100. Tra il 1964 e il 1965 i Beatles sono impegnati in estenuanti tournée che raccolgono entusiastiche folle di spettatori (nella maggior parte dei concerti le urla del pubblico sono talmente assordanti da coprire totalmente il suono degli strumenti proveniente dagli amplificatori), registrano singoli di strepitoso successo e realizzano addirittura un paio di opere cinematografiche come protagonisti ("A Hard Day's Night" e "Help!", entrambe dirette da Richard Lester).
La loro popolarità è ormai enorme e le pellicole fungono da straordinari veicoli promozionali per gli omonimi album A Hard Day's Night (10 luglio 1964) e Help! (6 agosto 1965), nonché dei nuovi hit "And I Love Her", "A Hard Day's Night", "Can't Buy Me Love", "Things We Said Today", "Help!", "Ticket To Ride" e la stupenda "Yesterday". Sono film che rappresentano una sorta di spaccato giovanile dell'epoca e le colonne sonore impongono definitivamente Lennon-McCartney come autori (in quel periodo raramente le composizioni sono elaborate a 4 mani: per contratto e per reciproca intesa, le canzoni composte singolarmente dai due artisti vengono in seguito firmate dal duo).
Tra un impegno e l'altro, il gruppo trova anche il tempo di assemblare Beatles For Sale (4 dicembre 1964), album ritenuto meno brillante dei precedenti, ma comunque un successo (e un ritorno alla formula dei primi 2 album: 8 brani originali e 6 cover).
Il 1965 è un anno cruciale: se da un lato il film "Help!" denota una leggerezza al limite della stupidità, dall'altro canzoni come "Yesterday", la stessa "Help!", "Ticket To Ride" e il singolo "I Feel Fine" (lato B: "She's A Woman") denotano la volontà del gruppo di far evolvere il proprio sound verso territori musicalmente più complessi e con testi di maggior spessore. Esaltanti concerti in tutto il mondo (Italia compresa, come dimostra, per esempio, l'esibizione del 27 giugno 1965 al Teatro Adriano di Roma) accompagnano il trionfo dei "Fab Four" (il 15 agosto 1965 suonano allo Shea Stadium di New York davanti a 55.600 fan scatenati: per l'epoca, una folla da record). Nel giugno dello stesso anno vengono perfino ricevuti a Buckingham Palace e insigniti dalla regina Elisabetta dell'Mbe (Member of the Order of the British Empire), l'alta onorificenza britannica che vale loro il prestigioso titolo di baronetti. Come ogni vicenda legata ai Beatles, l'episodio, amplificato a dismisura dai media, suscita scalpore, scatenando polemiche e discussioni (alcuni anziani membri dell'Mbe restituiscono le loro medaglie in segno di protesta).
Una volta battuti tutti i record commerciali e di popolarità, i Beatles decidono di continuare la propria sfida sul piano prettamente artistico: le nuove direzioni musicali e poetiche sono evidenti già alla fine del 1965 quando escono in contemporanea l'album Rubber Soul (3 dicembre 1965), considerato uno dei dischi più importanti della musica rock, e il singolo "Day Tripper" (lato B: "We Can Work It Out"), due brani non inclusi nell'Lp. L'album è il primo concepito come tale (e non come raccolta di singoli di successo), le canzoni si arricchiscono di testi più introspettivi ("Nowhere Man") e talora più incisivi ("Drive My Car"), la musica si apre a nuove influenze (l'uso del sitar in "Norwegian Wood") e il quartetto inizia a utilizzare le nuove tecnologie di incisione multitraccia, sperimentando sonorità inedite e intrecci chitarristici inusuali.
Il percorso evolutivo continua con il successivo 45 giri "Paperback Writer" (lato B: "Rain") dell'aprile 1966, con cui i Beatles abbandonano i temi romantici a favore di parole e suoni tratti dall'immaginario psichedelico. Con la musica, cambia anche il loro aspetto: le divise e l'ordinata pettinatura "a caschetto" degli esordi spariscono lasciando spazio a barbe incolte e lunghe chiome, vestiti sgargianti e atteggiamenti eccentrici, che in breve attirano le critiche dei benpensanti. In questo periodo le sostanze psichedeliche alimentano la già fertile immaginazione del gruppo che ora può contare anche sull'apporto compositivo di George Harrison.
Revolver (5 agosto 1966) è un album vario e articolato che fa registrare i nuovi traguardi raggiunti in studio: "Tomorrow Never Knows" regala sonorità rivoluzionarie (ottenute ascoltando nastri riprodotti al contrario), "Eleanor Rigby" è eseguita con un quartetto d'archi, "Got To Get You Into My Life" gioca sapientemente con il rhythm’n’blues, "Love To You" rispecchia le passioni orientaleggianti di Harrison, "I'm Only Sleeping" le inquietudini di Lennon e "Here, There And Everywhere" la miglior vena melodica di McCartney. Anche Ringo Starr ha il suo momento di gloria alla voce solista (ma non è la prima volta) con la filastrocca per bambini "Yellow Submarine", appositamente confezionata per lui da Lennon-McCartney.
Nell'estate del 1966, una frase pronunciata da John Lennon durante una conferenza stampa ("Siamo più famosi di Gesù Cristo") suscita un vespaio di polemiche specialmente negli Stati Uniti dove, in risposta all'avventata affermazione, si organizzano manifestazioni anti-Beatles (con tanto di rogo dei loro dischi) in concomitanza con la movimentata tournée della formazione. La frenetica attività live si chiude definitivamente al Candlestick Park di San Francisco (29 agosto 1966) dove i Beatles, ormai non più disposti a suonare in assordanti arene gremite di fan impazziti, si esibiscono per l'ultima volta davanti a un pubblico pagante. La scelta è quella di dedicarsi con maggior impegno e concentrazione al lavoro in studio, anche se per i restanti mesi del 1966 i quattro musicisti si prendono una pausa (la prima in quasi 7 anni), durante la quale ognuno si dedica a progetti personali e alla scrittura di nuovo materiale. L'apparizione del singolo "Penny Lane" (lato B: "Strawberry Fields Forever") nel febbraio 1967 mostra l'ingresso in grande stile nei territori del rock psichedelico attraverso l'impiego di sofisticati arrangiamenti orchestrali e del mellotron: i testi si arricchiscono di riferimenti reali e citazioni nonsense, ma le melodie mantengono il loro innato appeal presso il grande pubblico, ben disposto ad accogliere con immutato entusiasmo la nuova svolta dei propri beniamini.
È comunque con l'uscita dell'epocale Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band (1 giugno 1967) che i Beatles sigillano "l'estate dell'amore" con l'opera definitiva dell'era psichedelica. Il disco è destinato a diventare un simbolo: dalla coloratissima copertina alla musica, dai testi visionari agli ambigui riferimenti (più o meno volontari) alla nuova cultura giovanile (in molti leggono un invito all'Lsd nelle iniziali di "Lucy In The Sky With Diamonds" e le presunte allusioni alla droga vengono rinforzate dall'ambiguità di un'espressione come "Fixing A Hole"). Sgt. Pepper's Lonely Heart's Club Band è un concept album che si snoda senza soluzione di continuità dalla bizzarra fiction della "Banda dei cuori solitari" (e di "Being For Benefit Of Mr. Kite") all'incredibile crescendo orchestrale che chiude la magnifica "A Day In The Life". Indimenticabile ogni episodio di questo LP, in cui convivono tentazioni indiane ("Within You Without You"), durezze chitarristiche (la title track che si stempera nella solare "With A Little Help From My Friends" cantata da Ringo Starr), melodie malinconiche ("She's Leaving Home") e ardite architetture pop ("Lovely Rita", "Good Morning"), condite con soluzioni elettroniche d'avanguardia. Quello che la critica dell'epoca definisce un patchwork, la cui unitarietà viene restituita concettualmente solo da un impiego brillante delle sovraincisioni e dai testi fiabeschi, rimane tutt'oggi un magnifico, caleidoscopico manifesto di rock psichedelico, il più grande trionfo della musica pop e il passo definitivo di questa verso la conquista dello stato di arte a tutti gli effetti.
Forse anche per sfuggire al clamore suscitato dalla pubblicazione di tale disco, i Beatles si recano in India presso il guru Maharishi Mahesh Yogi (divenuto per una breve stagione il loro "padre spirituale"), con il quale praticano meditazione e si dedicano a una tranquilla vita in armonia. A Londra, il 27 agosto 1967 muore (per overdose di tranquillanti) il manager Brian Epstein, figura fondamentale per l'equilibrio interno del gruppo, nonché amico intimo dei quattro e co-artefice delle scelte strategiche responsabili del successo mondiale della band.
Da questo momento in poi, la stabilità del gruppo diventa sempre più precaria: il film-Tv "Magical Mystery Tour" (una sorta di lungo videoclip prodotto e girato da loro stessi) viene aspramente affossato dalla critica quando appare (il 26 dicembre 1967) sugli schermi della Bbc. Sul mercato americano viene anche pubblicato, il 27 novembre 1967, l'omonimo album-colonna sonora contenente, tra gli altri, il singolo "Hello, Goodbye" (lato B: "I Am The Walrus") e la struggente ballata "Fool On The Hill". Quando appaiono in mondovisione (nel programma Our World) per eseguire in prima assoluta il loro inno hippie "All You Need Is Love" sono i verosimili portavoce di una generazione: con il 1968 alle porte, il gruppo sembra perdere la propria proverbiale granitica coesione.
Il monumentale doppio album The Beatles (22 novembre 1968, noto anche come The White Album ) non fa che rafforzare ulteriormente questa sensazione: Lennon appare come il rocker più sarcastico, McCartney l'anima più romantica, Harrison il mistico menestrello e Starr la macchietta naïf. Il bianco dell'austera copertina del disco fa da contraltare non solo al multiforme cromatismo del suo predecessore, ma anche alla gran varietà di idee e all'eclettismo di stili che emergono dalle 30 canzoni dell'album. Il disco segna anche il ritorno verso un rock chitarristico, ora visceralmente elettrico ("Helter Skelter", "Back In The U.S.S.R."), ora più acustico e bucolico ("Piggies", "Julia", la splendida "Blackbird"), ma sono anche riconoscibili profonde venature di blues ("Yer Blues") e di folk ("Rocky Raccoon"), piccoli adorabili quadretti fuori dal tempo ("Good Night", "Mother Nature' Son"), innocue filastrocche nonsense ("Ob-La-Di, Ob-La-Da") e, come sempre, la straordinaria capacità di partorire canzoni memorabili del calibro di "While My Guitar Gently Weeps" (il capolavoro di Harrison), "I'm So Tired", "Happiness Is A Warm Gun" e "Dear Prudence" (reinterpretata poi in chiave dark da Siouxsie and The Banshees, così come "Helter Skelter").
Appare tuttavia evidente che l'album non si ciba degli umori di un gruppo unito, bensì di quelli dei suoi singoli componenti: la maggior parte delle canzoni sono messe a punto autonomamente dai quattro artisti e ognuno di essi impiega i compagni come session men. A distanza di anni, si verrà anche a sapere che Starr abbandonò addirittura il gruppo per un paio di settimane durante la lavorazione perché si sentiva "inutile". Le forze centrifughe (tra cui vanno annoverate anche il matrimonio di McCartney con la fotografa Linda Eastman e l'unione di Lennon con l'artista d'avanguardia giapponese Yoko Ono) allontanano progressivamente i quattro musicisti e sono destinate ad aumentare sensibilmente con la costituzione della Apple Corps Ltd., una società creata nel gennaio 1968 per soddisfare utopisticamente le esigenze più disparate (dischi, abbigliamento, editoria) e naufragata in breve tempo in un disastro organizzativo e finanziario. Per una ramificazione importante della società, quella creata per agire in campo discografico e denominata Apple Records, incidono anche James Taylor, Mary Hopkins e Badfinger. Nonostante ciò, la musica del quartetto viaggia ancora su livelli qualitativi eccellenti e riprova ne è lo strepitoso singolo (pubblicato nell'agosto 1968) contenente "Hey Jude", a firma McCartney e, sul lato B, "Revolution", potente "inno" di Lennon: il 45 giri vende 6 milioni di copie in poco più di 4 mesi e diventa il singolo più popolare della formazione.
Ma quando il gruppo si ritrova all'inizio del 1969 per incidere un nuovo album, le condizioni non paiono delle migliori: McCartney insiste affinché i Beatles suonino nuovamente dal vivo e convince gli altri della necessità di un "ritorno alle radici" attraverso la realizzazione di un album in studio "in presa diretta". Harrison porta con sé il tastierista Billy Preston per arricchire gli arrangiamenti e alleviare la tensione, ma le sedute non sono particolarmente fruttuose sia per le continue scaramucce tra i quattro, sia per la poco conciliante presenza delle macchine da presa ingaggiate per immortalare l'evento. Il 30 gennaio 1969 il gruppo piazza gli strumenti sul tetto della sede della Apple a Londra e tiene un concerto estemporaneo solo per le telecamere. L'esibizione viene interrotta dalla polizia perché il traffico sottostante va completamente in tilt. È l'ultima esibizione del gruppo.
Non soddisfatti dei risultati di queste incisioni (che l'anno seguente saranno affidate al produttore Phil Spector e dalle quali verranno tratti l'album Let It Be, pubblicato l'8 maggio 1970, e l'omonimo film diretto da Michael Lindsay-Hogg), nell'aprile 1969 i Beatles estraggono da quelle sedute anche il singolo "Get Back" (lato B: "Don't Let Me Down").
Nel frattempo, il 13 gennaio 1969, esce anche la colonna sonora di "Yellow Submarine", un variopinto film d'animazione (diretto da Dick Emery e George Dunning, su disegni dell'artista tedesco Heinz Edelmann), basato su alcune canzoni del gruppo (4 delle quali inedite) di stampo psichedelico.
Mentre si accende una furiosa disputa tra McCartney e gli altri tre musicisti per l'assunzione di Lee Eastman (suo suocero) in veste di manager (la spunta, invece, Allan Klein, voluto da Lennon), i quattro sono sempre più lontani: John Lennon è particolarmente attivo e allestisce la Plastic Ono Band, con la quale esprime radicali prese di posizioni pacifiste (celebri i suoi provocatori "bed-in" con Yoko) arrivando anche a pubblicare per primo del materiale discografico al di fuori del gruppo (tra cui il celebre singolo "Give Peace A Chance", del maggio 1968).
Nell'estate 1969, un ultimo impulsivo desiderio di congedarsi con un'opera degna della loro fama è forse la molla che fa ritornare i quattro in studio con il produttore George Martin per approntare Abbey Road (26 settembre 1969), forse l'album più unitario e omogeneo della loro carriera (sicuramente quello di maggior successo commerciale), fortemente caratterizzato dalla ricercatezza di arrangiamenti strumentali e vocali. La piena maturità compositiva raggiunta da Harrison è testimoniata da "Something" e "Here Comes The Sun", i due brani di maggior successo. Sono presenti anche l'immortale inno pacifista "Come Together", l'abrasiva ripetitività di "I Want You (She's So Heavy)" e il lungo collage che si dipana sul secondo lato dell'album, cucendo diversi motivi le cui idee originarie erano state abbozzate già ai tempi del White Album ("Mean Mr. Mustard", "Polythene Pam"). La chiusura non lascia adito a dubbi: è davvero "The End".
Quando il 10 aprile 1970 McCartney annuncia di aver lasciato i Beatles, il gruppo in realtà non esiste più da diversi mesi. Tuttavia la notizia ha un effetto-shock sull'opinione pubblica, ancora largamente ignara delle frizioni interne che ormai da numerosi mesi minano la stabilità della band: quando esce il già citato Let It Be (8 maggio 1970), gli ex membri dei Beatles già si stanno combattendo a colpi di ingiunzioni legali. L'album è assemblato con i resti delle sedute del gennaio 1969 e viene fortemente "modellato" (in maniera maldestra, secondo McCartney, soprattutto a giudicare dalle massicce sovraincisioni apportate ai suoi capolavori "Let It Be" e "The Long And Winding Road") da Phil Spector. Le battaglie legali, le fortunate (anche se non sempre convincenti) rispettive carriere soliste e le mutate condizioni dei rapporti personali (specie tra Lennon e McCartney) fanno naufragare la tanto favoleggiata riunione dei "Fab Four" per tutto il decennio successivo, anche se il successo di vendita delle due doppie antologie "rossa" e "blu" (The Beatles 1963-'66 e The Beatles 1967-'70, pubblicate il 2 aprile 1973) dimostra che, insieme, potrebbero ancora monopolizzare le classifiche di vendite più di quanto riescano a fare da solisti.
Ogni speranza di rivedere riuniti i Beatles svanisce definitivamente l'8 dicembre 1980, quando John Lennon viene assassinato a New York da un fan psicopatico.
Il 7 marzo 1988 la Emi pubblica in due cd (Past Masters Volume One & Two) le numerose canzoni apparse solo su 45 giri, e fino alla metà degli anni '90 le tracce inedite più interessanti si trovano esclusivamente su dischi clandestini (detti bootleg) di scarsa qualità tecnica. Occorre attendere oltre due decenni perché le questioni legali della Apple vengano appianate e McCartney, Harrison, Starr e la vedova di Lennon Yoko Ono trovino un accordo per sfruttare il cospicuo materiale inedito custodito negli archivi: nel 1994 viene pubblicato il doppio cd Live At The BBC con materiale tratto da trasmissioni radiofoniche del periodo 1963-1965, mentre tra il 1995 e il 1996 esce l'opera completa Anthology (tre doppi cd), mirabile operazione archivistica che finalmente offre gemme per troppi anni rimaste nascoste al pubblico. Rientra nell'operazione anche la registrazione di due nuovi brani ("Free As A Bird" e "Real Love") rielaborati dai tre superstiti (con l'aiuto di Jeff Lynne) partendo da vecchi provini casalinghi di Lennon incisi alla fine degli anni Settanta. Il progetto diventa anche uno splendido film-documentario della durata complessiva di circa 10 ore (pubblicato in 8 videocassette) la cui versione ridotta (trasmessa da tutte le televisioni del mondo) riaccende nuovamente la Beatlemania.
Risulta difficilmente calcolabile la quantità di dischi venduti dai "Fab Four" (il solo primo volume dell'Anthology realizza 12 milioni di copie a 25 anni dallo scioglimento del gruppo) e, soprattutto, è imponderabile l'intensità delle emozioni fornite dai loro pentagrammi. I Beatles hanno saputo rappresentare (e talora guidare) i sogni di un'epoca e, ancora oggi, la loro influenza sul mondo musicale è immensa.
Nel 2003 la Emi ha pubblicato Let It Be… Naked, la riedizione dell'ultimo album dei Beatles senza le parti orchestrali scritte da Phil Spector. Nel 2006 è la volta di Love, raccolta di brani riarrangiati da George Martin...Sicuramente band cosi' nel mondo musicale non esisteranno mai piu'..per mille fattori..uno su tutti...il fregio di inventarsi quella musica ancora ombra nelle orecchie di tutti gli umani di quell'epoca..oggi non c'e' piu' niente da scoprire..ma solo l'apparire!!..AndyV..Ciao