lunedì 25 febbraio 2008

"SANREMO"....AL VIA!

Peccato sia saltata la partecipazione di Patty Pravo. Voleva cantare un brano di Dalida in arabo indossando un burqa. Sfuma così un sicuro momento di spettacolo - visti i presupposti - di quelli che l'eterna ragazza del Piper continua a dispensare, seppur con misura, da svariati decenni. Non ci sarà lei, non ci saranno i Negramaro né Fiorello (si parlava di un'incursione a sorpresa nella serata finale ma l'entourage dello showman smentisce) ma, defezioni a parte, gli ospiti italiani che quest'anno, nella serata di venerdì 29 febbraio, saliranno sul palco dell'Ariston formano un bel parterre destinato a soddisfare palati diversi. Come la band-monumento dei Pooh (Roby Dodi Stefano e Red, 238 anni in quattro), Gianni Morandi (sulla scena da 46 anni, dal debutto con Andavo a cento all'ora nel 1962), Jovanotti (sull'onda del successo del suo nuovo album, Safari) e due signore della musica italiana, Giorgia e Fiorella Mannoia. Al Festival arriverà anche il premio Oscar Nicola Piovani, che riceverà il Premio Città di Sanremo, assegnato lo scorso anno al maestro Armando Trovajoli.
Pooh, anima beat. Al vertice della classifica degli album più venduti grazie a un album-tributo alle canzoni beat degli anni Sessanta, Beat ReGeneration, i Pooh salgono sul palco dell'Ariston a diciotto anni dalla vittoria con Uomini soli. I quattro, che il 29 marzo partiranno per un tour di 16 date nei palasport (e ci sono già richieste per aggiungere nuove date) forse non si aspettavano l'invito al Festival: "Pippo ce l'aveva chiesto a Domenica In. Si era complimentato per il nostro album dicendoci 'avrà fortuna'. E così è stato, siamo primi". A Sanremo proporranno alcuni brani per raccontare la loro "piccola storia".
Jovanotti, l'uomo dell'inno. "Mi sembra che corrisponda a quello di cui l'Italia ha bisogno". Così Walter Veltroni ha motivato la decisione di scegliere Mi fido di te, di Jovanotti, come inno (insieme a quello di Mameli) della sua campagna elettorale. Al Festival, Lorenzo sarà affiancato da una band internazionale e protagonista di un dj set tratto dal suo Safari. "A Sanremo festeggio i miei primi vent'anni di carriera - dice - mi diverte partecipare, lo considero un'istituzione, la vera e forse unica festa della musica italiana. Non sono d'accordo con chi, come Ligabue e altri nomi grossi, non ci va per partito preso". Il Festival, secondo lui, "fa bene alla discografia di casa nostra. Vasco, Zucchero, Pausini, Ramazzotti, Subsonica e Negramaro... non sono venuti fuori da Sanremo? E non capisco quegli addetti ai lavori che dicono che il Festival è al tramonto e chiuderà i battenti entro cinque anni perché non è più al passo coi tempi".
Giorgia la stonata. Lei il Festival ha cominciato a frequentarlo quattordici anni fa, l'ha vinto pure, con Come saprei. Stavolta per esserci da ospite ha posticipato la partenza del suo nuovo tour. Giorgia torna all'Ariston con un omaggio a due grandi successi mondiali ma eseguirà anche un brano dal suo ultimo album, Stonata. Poi, il primo marzo, via in tour, partenza dal Palaraschi di Parma per poi fare tappa nei principali palasport italiani.
Morandi scalda i motori,a Sanremo Gianni Morandi, che presto partirà in tour, non nei palasport o nei teatri ma in un Teatro Tenda creato per l'occasione, circa 3000 posti, tutti numerati. Il tour inizierà a Milano, piazzale Cuoco, dal 3 al 9 aprile. E la "tenda" consentirà di fare ogni sera un concerto unico insieme al pubblico. Dopo Milano, il Teatro Tenda - che viaggia con 14 Tir e richiede una settimana di montaggio - approderà entro la fine di maggio a Udine e a Torino, per proseguire in autunno in altre città italiane.
Quello che Fiorella non dice. Prima l'impegno, poi la musica, o tutti e due insieme. Alla vigilia del Festival,Fiorella Mannoia sarà testimonial - insieme a Monica Guerritore e Mariella Nava - di un'iniziativa per il Darfur all'Auditorium Parco della Musica di Roma. E intanto è firmataria (insieme ad altre donne del mondo della cultura e dello spettacolo) di una lettera-appello contro "l'offensiva clericale contro le donne, spesso vera e propria crociata bigotta". Al Festival presenta tre brani, Io che amo solo te di Sergio Endrigo, contenuto nel suo doppio best (Canzoni nel tempo), Sally, uno dei suoi cavalli di battaglia firmato Vasco Rossi, e un suo successo sanremese: la scelta potrebbe cadere su Quello che le donne non dicono, scritto per lei da Enrico Ruggeri, presentato a Sanremo nel 1987 e che le valse il Premio della Critica, oppure Le notti di maggio, firmata da Ivano Fossati, anche questa Premio della Critica nel 1988...bene ormai ci siamo..che inizi la Kermesse piu' importante del nostro paese come al solito con le polemiche...ma alla fine di tutto c'è sempre il solito slogan...cioè perchè "SANREMO e SANREMO"..un paio di giorni e saro' anch'io nella città dei fiori..cosi potro' raccontarvi dal vivo la rassegna!..è tutto...Ciao!

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