mercoledì 15 aprile 2009

Buddha Bar......funziona

Ormai la compilation del Buddha Bar è ciò che di più globale si possa trovare nel business musicale. Nata da un’idea del proprietario del Buddha Bar cafè (nome originario del locale aperto da Richard Visan a Parigi circa 15 anni fa), l’«etnocompilation» inventata dal bolso e intelligentissimo dj Claude Challe prima, e dal giovane allievo e talento Ravin oggi, è un must-have del popolo «lounge oriented». Con il tempo il locale da dove tutto è partito non è più il faro per gli amanti del genere; tuttavia «business is business» e il successo ottenuto dal marchio e da tutto quello che Mr. Visan (ben coadiuvato dal figlio Richard) ci ha costruito intorno ha prodotto milioni di euro.

I tanti cloni (esportati a Dubai, Beirut, Cairo, Londra, Jakarta, San Paolo, Dublino, Praga) e i fratellini minori o maggiori chiamati Barrio Latino, Barlotti, Barfly, Karma Cafè, Sanctuary, Siddartha Cafè viaggiano con le loro gambe. Però se in tanti hanno provato a copiare il Buddha Bar (un po’ come la Settimana enigmistica ), nessuno è ancora compiutamente riuscito nell’impresa. Ora esce l’undicesima avventura firmata Ravin e dedicata alla capitale ucraina, Kiev, dove Ravin ha inaugurato l’ennesimo Buddha. Per festeggiare, un doppio cd, il primo più smooth e ambient come al solito e, come tradizione, il secondo più «dance oriented» e fresco nelle intenzioni. Tantissimi i pezzi sui quali potremmo soffermarci, ma ascoltate almeno My danjer o Piano Dream di dj A. Vale la pena, anche senza andare a Kiev.

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