domenica 10 agosto 2008

Addio "POLICE"

Riccione
Centoquarantanove concerti, quattordici mesi di emozioni. Ma quella di giovedì, nell’arena più famosa di New York, è stata la loro «special night». In un Madison Square Garden esaurito in ogni ordine di posto, si è chiusa ufficialmente una delle più grandi esperienze musicali del Novecento. I Police, storica formazione composta da Sting, Andy Summers e Stewart Copeland, hanno detto basta. E 19 mila fan hanno accompagnato l’esaltante addio di una band che ha fatto la storia del rock degli ultimi trent’anni. Uno show straordinario che in parte ha fatto dimenticare le polemiche sul costo dei biglietti, alcuni venduti alla cifra record di 5 mila dollari. Il clima preconcerto ha un sapore insolito. Le note della band inglese accompagnano la gente per gli ultimi acquisti-ricordo.
T-shirt, cappellini, ma c’è anche chi anticipa la moda invernale e, senza badare a spese, acquista per 250 dollari un giubbotto in pelle in stile rigorosamente griffato «Police». L’atmosfera è surreale e ricorda quella di una prima teatrale: ragazze con tacchi alti come in una serata di gala, lustrini, eleganza. La visione è di quelle da togliere il fiato: il palco è gigantesco e ha dimensioni simili a quelle di un «blocco», un isolato di Manhattan. Get up, stand up, sono le note di Bob Marley ad accendere il Madison. Luci spente, si dà il via all’ultima danza. Sting e soci attaccano con la cover di Sunshine of your love dei Cream, ma la vera sorpresa arriva quando sul palco atterra la New York Police Department Orchestra, per una versione totalmente inedita della leggendaria Message in a bottle. I Police e la «police»: la festa è assicurata.
Lo sguardo soddisfatto di Sting si intravede sotto la visiera del cappellino della divisa «rubato» agli amici poliziotti. Camicia nera, barba incolta biondissima e qualche ruga in più, ma la grinta è sempre quella. «È una serata speciale che trascorro con due vecchi amici, Andy e Stewart – dice Sting dal palco –. In tutti questi anni abbiamo girato il mondo e suonato davanti a milioni di persone. Voi, questa sera, le rappresentate tutte». Grida, applausi, accendini accesi. Un’esplosione rock, condita da un pizzico di pop e da una manciata di sano reggae. Un cocktail trascinante intervallato dai classici senza tempo: da Roxanne all’eterna Every breath you take, dal pezzo dal sapore caraibico Every little thing she does is magic alla ballata Don’t stand so close to me. Tra il pubblico c’è un ospite speciale: è il sindaco Michael Bloomberg. Anche il primo cittadino di New York, incantato dalla band britannica, per lunghi tratti pare commosso.
A strappare invece sorrisi e risate è una sorta di seduta di bellezza che Sting si concede nella pausa dello show e che viene trasmessa sul maxischermo. Il leader dei Police si lascia coccolare da due avvenenti ragazze bionde che provvedono a radergli la barba e a fargli la manicure. Copeland non resiste al suo nuovo look e gli rifila un bacio d’approvazione. E poi via, di nuovo sul palco per le ultime note. Note che sembrano rimbalzare tra i grattacieli della Grande Mela.Rimarrano un'icona per sempre nel mondo della musica...Ciao ragazzi!

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