mercoledì 19 marzo 2008

IL DECALOGO DEL PADRE

LONDRA.Fermo restando che rimango della mia idea che ogni festa che ricorre gli eventi di SAN VALENTINO..FESTA DELLA DONNA...FESTA DEL PAPA'...ecc ecc..sono solo per lucrare visto che bisognerebbe farlo sempre,cio' non toglie citare il decalogo che simboleggia l'arte del buon padre.
Un buon papà non si angoscia pensando che non sarà mai un padre "all'altezza": è il primo punto del "decalogo del buon papà", elaborato dall'Isp (Istituto di studi sulla paternità), in occasione del 19 marzo.
Un buon padre, recita il decalogo, è disposto a rinunciare a parte del tempo di lavoro e di quello libero per stare con i figli; non risponde mai "perché no" (o "perché è così", o "perché lo dico io") alla richiesta di motivare un divieto; non si preoccupa tanto di quello che deve fare "per" i figli, quanto di cosa fare "con" i figli; collabora con la madre dei suoi figli, sia nel lavoro di cura sia in quello domestico, ma evita il ribaltamento di ruoli (in altre parole non fa il "mammo"); non si vergogna di esprimere tenerezza verso i figli, ma è anche capace di dire "no": un "no" motivato, fermo, autorevole; mantiene sempre la parola data; non sfoga mai sui figli (o sulla loro mamma) il suo nervosismo; se deve punire i figli non ricorre mai (salvo casi eccezionali) allo scapaccione; non insegna nulla di diverso da ciò che lui stesso fa. "I decaloghi, sono sempre riduttivi e anche quello dell'Isp non pretende di riassumere in poche regole un impegno complesso come quello del padre. Tuttavia, può servire a far riflettere. Perché da un modo nuovo di essere padre può nascere un modo più sereno di essere figlio".Alla prox..e domani si rientra in ITALIA..ciao!

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