venerdì 7 novembre 2008

Il ritorno di ULTRAVIOLET


E tre. Ritorna con un bel lavoro – nuovo e maturo – il trio che da Pavia è riuscito a portare la propria musica strumentale in giro per il mondo. Nato nel ’99, due anni dopo riesce a farsi produrre il primo album (Soundproof) da una certa Camera Obscura records, che tanto per capirci trova casa in Australia. Per quest’ultima fatica c’è invece lo zampino, manco a dirlo, della sempre ottima Urtovox.
«Un formazione che nelle session di incisione rompe la forma del trio chitarre e batteria. Si apre a voci, contrabbasso, tastiere ed elettronica. Tutto a favore di un piccolo ensemble che ha costruito il proprio suono nell’infuocata stanza degli specchi che occupa il circolo culturale Ortosonico di Pavia».

Le canzoni:
1- reflecting hope
2- sever
3- crash
4- blues for S.B.
5- having a bee in one’s bonnet
6- floodland
7- like a weed
8- can you pass the acid test?
9- Evening stops, heart beats, ghosts catch fire
E’ sempre una bella sensazione quella che si prova ascoltando brani che sanno di viaggio, di ricerca e contaminazione tra stili diversi. Il tutto condito con sonorità mai scontato ma allo stesso tempo vere e concrete, che sanno di strumenti suonati dal vivo.
«L’album rielabora, in forma nuova, I precedenti lavori della band. Le sonorità pulsanti e strumentali, le delicate ed emotive parti vocali indicano nuovi percorsi musicali futuri che, quasi ovunque sul disco, alludono al pop e alla musica psichedelica».
Gli Ultraviolet makes me sick sono:
Alberto Anadone, basso e chitarra
Davide Impellizzeri, batteria
Gianmaria Aprile, chitarra effetti e voce

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