domenica 13 gennaio 2008

MONDO MUSICA 2..

Le vie della professione sono strette, eppure infinite. Di sicuro, è cambiata la prospettiva: un tempo si sognava di diventare ricchi, oggi di vivere con decoro e senza troppi orari in una casa di proprietà. Le royalties rendono soprattutto se il brano supera i confini nazionali e generazionali; tre hit torinesi sono «Vamos a la Playa» dei Righeira, «Mamma insegnami a ballar» dei Tribà e «Gloria» di Umberto Tozzi, che tengono in tutto il mondo, tradotte in inglese, spagnolo e molte altre lingue, e che trovano spazio persino nelle serate di ballo liscio. Difficile che lo stesso accada a «Tutti i miei sbagli» dei Subsonica, che hanno però nei concerti oceanici e nell'attualità del suono la loro arma migliore. Strettamente connessa alle attività parallele di ciascun componente: Boosta è dj, scrittore e regista, Max Casacci discografico e direttore del Traffic Festival, Samuel gira dischi nei locali e guida i Motel Connection, Ninja pubblica dischi con gli LNRipley e detta musica elettronica nei club, Vicio sale a sua volta in consolle e incide da solo.
La cultura del progetto parallelo, del resto, è comune a tutta la generazione dei musicisti torinesi provenienti dal magma degli Anni Novanta: tra i Mau Mau, Luca Morino agisce con gli alter ego Animal Minimal e LucAmor, ma è pure scrittore; Fabio Barovero è anche il solista Vero, nonché autore di colonne sonore per il cinema e il teatro; Oskar degli Statuto guida Gli Intoccabili, mentre il suo socio Naska opera come dj, ruolo che sempre più spesso impegna Bunna degli Africa Unite. Band in cui cova il side project The Dub Sync e da cui si sgancia Rù Catania per lavorare alla testa dei Wah Companion. Gli Africa fanno reggae da un quarto di secolo, e Madaski è sempre lì con loro, nonostante i tanti impegni come produttore e la vocazione techno industriale che emerge dalla sua attività solista. Mondi interi girano intorno a Linea 77 e Perturbazione. Il rosario degli alter ego e delle vite parallele è infinito, incentivato dalle opportunità che offre la Torino del cinema e dell'arte.
Per qualcuno, viceversa, dopo i tentativi con band proprie hanno preso il sopravvento altre mansioni legate all'ambiente, dal fonico al manager, dal gestore di locali al discografico. E mica sempre per rimedio, anzi. Carlo Rossi ha scoperto in pieni anni Ottanta la predisposizione che lo ha portato ben presto dal palco alla sala di registrazione; oggi il suo studio Transeuropa è un'eccellenza nazionale, con sede a Revigliasco e un curriculum da far impallidire Roma e Milano: Ligabue, 883, Jovanotti, Gianna Nannini, Irene Grandi, Negrita, Caparezza, Paola Turci, Baustelle, Vinicio Capossela, Litfiba, sono stati qui per incidere o per curare il missaggio finale dei loro dischi. Anche Josh Sanfelici, già con Fratelli di Soledad, Mau Mau e Roy Paci, preferisce oggi il lavoro in sala e la conduzione dell'etichetta MoBeat, mentre il suo vecchio compagno di viaggio Gep Cucco è specializzato in sonorizzazioni di eventi e location, dai siti olimpici a Torino World Design Capital. Si può risalire fino al capostipite del rock Anni Settanta, Gigi Venegoni, giovane ribelle con gli Arti & Mestieri e oggi attivissimo sul fronte degli spot televisivi.
Verso l'élite, non solo nazionale, sono decollati nel frattempo i gioielli del jazz nostrano; c'è sempre molto lavoro per il trombettista Fabrizio Bosso, ha inciso anche in Cina Carlo Actis Dato, hanno vocazione cosmopolita Giorgio Li Calzi, Fulvio Albano, Furio Di Castri, Claudio Lodati, Gianluca Petrella. Alcuni di questi musicisti condividono con colleghi di formazione rock, come il tastierista Alberto Tafuri, la batterista Alessia Mattalia e il chitarrista Matteo Salvadori, o blues, come l'intramontabile Slep, i ruoli di turnisti per Fiorella Mannoia, 883, Daniele Silvestri, Francesco De Gregori e tante altre stelle pop.
C'è poi quella superspecializzazione che ti può far girare il mondo nel tuo settore: accade alla vocazione celtica del Laboratorio del Graal, alla morbida lounge dei Doctor Jazz's Universal Remedy, al bluegrass di Peppino D'Agostino, all'armonica blues di Banzai, al neo folk urbano dei Larsen.Bene amici altro articolo del Ferrari dedicato alla fabbrica e professione della musica...vera passione e spirito divino per molti.

P.S. Per tutti i lettori e specialmente le lettrici, le risposte dei vostri commenti le ho date direttamente dove avete scritto ,alla prox da AndyV...Ciao!

2 commenti:

erika ha detto...

Ma ciao come stai? ho letto la tua risposta anche se gran parte di essa me l'aspettavo così coe l'hai scritta.
Non ti ho mai definito "minestra riscaldata" ci mancherebbe al massimo una bella zuppa di legumi calda e fumante e soprattutto molto nutriente ed al quanto calorica!!!!!!
Diciamo che ho solo le idee un po' più chiare di quello che voglio per me e forse nessuno per quello che ricordo io fa al caso mio anche se è vero che di tempo ne è passato tanto e nel frattempo le persone possono cambiare!!!!
tante cose mi spingerebbero a riprovare, ma tante mi dicono di proseguire per la mia strada così come sto facendo.
Bho si vedrà il tempo mette al proprio posto tante cose e ti permette di valutare meglio tutte le situazioni quindi come è giusto che sia non prendo impegni per il futuro e lascio che sia il tempo a portarmi dove è giusto!
Ti saluto e ricorda che leggo sempre i tuoi articoli anche se a volte sono delle bacchettate... un bacione Erika

AndyVMusic ha detto...

Spero che il tempo ti porti nella direzione giusta allora,e che ti facci capire che le persone non solo sono cambiate ma sono totalmente diverse,e chi ne vale veramente la pena merita sempre e cmq una seconda chance...un BACIO