giovedì 10 gennaio 2008

MONDO MUSICA

I diciottenni ‘‘emo’’ partono
da Myspace e dai concorsi verso
il Festival di Sanremo
PAOLO FERRARI
TORINO
Ci sono i Subsonica che riempiono i palasport italiani, e ci sono i Melody Fall, diciottenni «emo» che ci provano a partire da Myspace e dal Festival di Sanremo. E poi il circuito jazz, il blues, il metal, il rap, il ricco sottobosco dell'elettronica casalinga. Sembra un paradosso: non si vendono dischi, facciamone ancora di più. Ma basta osservare un autobus all'ora di punta, e tutto diventa chiaro: la musica si vende meno, eppure gira nelle cuffie come mai accaduto prima. Ecco dunque che molti provano a diventarne protagonisti, aiutati dalla sempre maggiore diffusione di tecnologie a basso costo; spinti da quella seducente sensazione di sentirsi in rete con il mondo intero. Se un giorno diventerà un mestiere, tanto meglio; all'inizio conta divertirsi suonando, e sognando una vita in tournée.

L'avvio ha protocolli standard, se la direzione scelta è quella riconducibile al rock: si acquista il primo strumento, magari usato, e si cercano i complici adatti. Spesso gli incontri avvengono tra i banchi di scuola, in altri casi ai corsi che il giovane apprendista comincia a frequentare: se alla macchinetta del caffè si incontra la persona giusta, stessi ascolti e stessa «attitudine» (parola magica, inflazionata negli annunci in bacheca e in rete), metà band è formata. Crearsi una base teorica è importante; il Centro Jazz Torino è un approdo sicuro, ma anche i corsi di strutture pubbliche come la Suoneria di Settimo Torinese, lo Spazio 211 di Barriera di Milano, il Centro Dentro di Mirafiori Nord e il progetto San Salvario Sound Station rispondono alla domanda. Senza contare il giro delle sale private e dei maestri che ricevono a domicilio.

Una volta messo insieme il primo organico, cominciano le prove collettive in una sala attrezzata. Le più gettonate sono la Blu Musica di via Braccini, il New Placet Studio di corso Belgio, la Peppermusic di via Allason, il Puzzle di via Sostegno, ma ne sono censite una trentina.

Si parte con pezzi altrui, per definire il suono; e poi via a scrivere canzoni proprie. Magari in inglese, come prevede la generazione «emo», «emotional core», definizione radicale anglosassone ora divenuta sinonimo di pop punk. Lo sbocco naturale sono concorsi e rassegne per band emergenti: gli Stati Generali del Rock sono proposti dal Comune, Pagella Rock è rivolta alle scuole superiori, Torino Sotterranea ha un nome programmatico, Greenage ha sede alla Maison Musique di Rivoli, Sorvegliati Speciali a Settimo, Ritmica a Moncalieri, Tavagnasco Rock nel Canavese, Rock On Circle scandaglia l'underground, a Ciriè è addirittura Mogol a presiedere la giuria di Musica senza Etichetta. Ogni anno più di seicento band e cantautori rispondono ai bandi; due iscrizioni al giorno, è un dato impressionante. La partecipazione è gratuita quando c'è di mezzo l'ente pubblico; a pagamento negli altri casi. Per iscriversi occorre un «demo», il cd dimostrativo con almeno due canzoni originali, che un gruppo esordiente incide a basso costo in presa diretta in un giorno con un fonico e senza sovraincisioni.

Tutto diventa più difficile quando si cercano i concerti nei locali. I gestori preferiscono le cover band: più facile fare il pieno con un gruppo che imita Ligabue piuttosto che con giovani sconosciuti. Non mancano però le eccezioni: lo United Club (punk e dintorni), Spazio 211 (rock indipendente), El Barrio (suoni alternativi), il Sound Factory (metal) e Hiroshima Mon Amour (rock e pop) sono pronti a scommettere sulle nuove realtà. Suonare dal vivo muove i siti locali (Grigio Torino e Torino Forum), vale segnalazioni sui giornali, allarga la comunità di Myspace. Il sito attraverso cui si può balzare sulla ribalta internazionale con super ascolti : 120.000 persone hanno sentito gratis in poche settimane.

«Beautiful Ghost» dei Know Margaret, più di 100.000 «I'm So Me» dei Melody Fall, avvicina i 90.000 ascolti «Celestial Furnace» dei Disarmonia Mundi, gran traffico si incontra sulle pagine dei Goddass. Per molti torinesi sono band poco conosciute, eppure in rete se la giocano alla pari con gli affermati Subsonica, Linea 77 (vecchie conoscenze dei concorsi) e Disco Drive...............Sono contento che quello che ogni tanto scrivo sul blog sulle giovani promesse da tener d'occhio e sulle"ETICHETTE INDIPENDENTI"con le crisi delle grandi Major venga preso inconsiderazioni sui quotidiani..in tal caso su quello di Torino,questo come si vuol dimostrare il mercato della discografia e alle svolta,un po' come detto per mancanza di idee..e poi per internet che ha messo in ginocchio il mercato mondiale della Musica..cmq voglio sempre ricordare che i grandissimi artisti e produttore gli inghippi per vendere lo trovano sempre.Ormai il fai da te comincia a spopolare in ogni individuo anche con qualche base di capacita' sufficiente ma come si suol dire tentar non nuoce,ecco alcuni prezzi:per far un video dalla qualità sufficiente della band o del singolo su per giu' 1500euro,2000 le copie di ogni cd,quantità che le etichette indipendenti prevedono in media per lanciare una band,6000euro per un disco,costo di 2 settimane di lavoro in sala di registrazione e del mastering finale,e in fine 220euro per i diritti da pagare alla "Società Italiana Autori Editori"per i musicisti dell'Unione Europea.Diciamo che con questo specchietto si puo' aver un idea a cosa si va in contro se si vuole incidere un brano,naturalmente il tutto come primo lancio.Sono in parecchi che provano l'alternativa etichetta indipentente proprio perche' non vengono chiusi piu' contratti,chiaramente l'artista..o la band in questione dovesse aver fortuna allora si aprirebbero 1000 porte in piu' per poter programmare e incidere musica di livello superiore..perche' questa e la legge dei grandi numeri..cioe' risultati...audience..vendere..sono queste cose che vogliono i potenti..e le case produttrici..e chiaramente non dimenticando che devi anche esser personaggio..in tal caso acquisti ancor di piu' notorietà e potenza per i media..per chiudere contratti extra oltre ad aver quelli musicali.Insomma mercato che prende corpo e profilo per ogni principiante..ma non dimenticando che i Concorsi Canori sono anche importanti..e non da sottovalutare..come un Talent Scout come me che gira e vede tantissimi bravi talenti ancora in ombra ma come sempre detto da me chi ha stoffa e voglia viene sempre fuori alla lunga..e questo penso sia l'inizio di una nuova prestigiosa frontiera partita in sordina ma che con il solito Tam Tam d'informazione si sta rilevando molto importante per il "Pianeta Musica"..quindi un grazie a Paolo Ferrari per l'articolo scritto!...Un saluto e alla prox da AndyV

1 commento:

erika ha detto...

Ciao ti ho invaito un commento sulla canzone che mi ha fatto leggere in ufficio qui a Torino leggilo e dimmi se mi sono sbagliata!
Un bacio a presto