giovedì 1 maggio 2008

Bye Bye Rock City

TORINO
La vita materiale dei locali notturni in genere è labile: può durare il tempo di alcune stagioni, ma solo in casi eccezionali copre interi decenni e anche in quei casi prima o poi arriva la parola «fine». Succede così che dopo 18 anni di attività chiude lo storico Rock City in corso Dante 19/a, uno dei punti nevralgici della movida notturna torinese e questa sera celebrerà la sua festa d'addio.
Nato nel ‘90 per volontà di Stefano Cavallero per dare sfogo serale ai clienti della palestra adiacente, ha segnato un’epoca esattamente come l’altro grande scomparso ovvero lo Studio 2 di via Nizza. In origine era uno spazio concepito come un salotto dai toni dichiaratamente pomposi con stucchi dorati, specchi e divani leopardati: per quel periodo si trattava di un’autentica rivelazione che non tardò ad attirare la cosiddetta «bella gente».
Qui sono cresciute generazioni di organizzatori e pierre come Piccardo, Moretto, Forneris e Savasta. Tra questi è Gianluigi Marino quello che descrive meglio il popolo del «Rocco»: «C’era chi diceva "ragazzi, prendiamo il tavolo e le bottiglie, ma poi alle 6 andiamo tutti da Giancarlo ai Murazzi", chi Porsche a 18 anni, chi Panda a 30 che tanto non te la rubano. Chi etero, chi omo, chi indeciso. Chi Rolex, chi Swatch, chi non lo porto che fa tendenza. Chi Camperos, chi Nike Silver, chi tacco 12, chi tubino bianco, chi t-shirt stretta e chi polo slabbrata».
Si sono alternate nel tempo diverse gestioni. Sotto quella di Alfonso Cuozzo sono arrivate le serate più alternative come i party trasgressivi di Vanity o il martedì sera, organizzato da Monica Angeli, dove stazionavano immancabilmente i calciatori, gli attori di Cento Vetrine o personaggi di fama come lo stilista Carlo Pignatelli. Nel ‘99 è stata la volta di Marco Bossi, l'ultimo titolare che tenta un breve amarcord: «Quando sono arrivato, ho aggiunto al club un’altra arcata, raddoppiando le sue dimensioni. I primi anni sono stati davvero strepitosi ed è continuata la tradizione dei grandi eventi e delle stelle nazionali e internazionali del mixer. Eventi che hanno avuto anche risvolti comici. Per esempio mi ricordo la volta in cui Piccardo organizzò una serata per la stagione estiva, facendo migliaia di prevendite per un mega party in piscina. Quando poi la gente arrivò al locale, trovò sì la piscina. Peccato che fosse una piscina gonfiabile di un metro per un metro».
Tanti i dj's locali che si sono alternati alla consolle: Moreno Pezzolato, Lorenzo LSP o Ricky Martini che ha letteralmente fatto la storia del Rock City. «Per molti anni - racconta Martini - ho suonato nelle serate di punta del club. Prima nel mercoledì, poi al sabato. È stata una stagione ruggente in cui soprattutto l’organizzazione Vanity ha portato cose mai viste come il circo e coreografie spettacolari irripetibili. Ne ho viste tante, compresa una ragazza ubriaca che cadendo sulla consolle l’ha messa completamente fuori uso». Ma perché chiude il Rock City? «Il locale chiude - prosegue Bossi - perché questa diventerà una zona residenziale. Qui sopra sarà costruita una palazzina di alloggi. Il cantiere aprirà nel 2009 e tutta la zona industriale qui intorno verrà demolita».
Per questo «Bye Bye Rock City» è il titolo con cui questa sera lo storico locale chiuderà definitivamente il suo corso, facendo suonare per l’ultima volta il suo potente impianto. Per l’occasione verrà impacchettato da una serie di teli bianchi retro-proiettabili che faranno un tutt’uno con lo stabilimento a fianco, nascondendo il dehors a cui si potrà accedere solo attraverso un tunnel nero. Durante la notte faranno girare i dischi tutti i dj’s che sono passati qui dentro e la formula sarà open bar con ingresso su lista dalle ore 23.
La chiosa finale spetta d’obbligo a Marco Bossi. «Per me Rock City - conclude il titolare - ha significato il lavoro più bello della mia vita, ma anche tanta fatica perché oggi più che mai il concetto di discoteca e divertimento notturno va completamente re-inventato. È un mestiere che ha una sua utilità sociale e che è fatto in gran parte da persone perbene,chi invece come me cioe' me medesimo rimarra' un bel ricordo di vita questo club che nato nel 90' ha fatto storia sia per me che per Torino..e scomparendo,va ha far compagnia hai grandi Club di Torino in pensione rimasti nella storia ovvero il The Big club...Charleston(poi Pigalle),e lo Studio2..un grazie davvero dal popolo della mia generazione per questi club!!Ciao

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