venerdì 2 maggio 2008

IL GIORNO e la NOTTE

Dalla stradina antica, a mare,
nello scurir dell'imbrunire,
un piccolo golfo m'appare,
pria che nebbia inizi a salire.

Spinge l'onde un furioso vento:
su neri scogli s'abbattono,
con ria schiuma da far spavento
e stanche, e vinte, s'infrangono.

Scuro, silente, l'austero monte
s'oppone, v'è più indifferente,
a cupe nubi già di fronte,
ché n'è colmo il cielo rasente.

E presto la luce s'attenua,
l'aria oscura si fa trascinante,
e presto il freddo s'accentua.
Al riparo incauto viandante!

Addio giorno! La notte scende.
T'ho speso per ciò ch'ho dovuto,
gelido un brivido mi prende,
t'ho speso per il non voluto.

Mi volto: che bello vederti!
L'anima mia non è più mesta:
più grande è la gioia d'averti,
nell'irosa notte in tempesta.

2 commenti:

erika ha detto...

ciao peste......guarda che ieri non mi sono dimenticata di te ma sono stata a sisteron e purtoppo non riuscivo a telefonare non avevo campo sono rientrata in Italia che erano le 19.15.
Ero in compagnia di amici con i bimbi e non potevo decidere da sola quando tornare indietro pensavo di starci dentro con i tempi invece ho fatto male i conti.
Spero non ci siano problemi e che si possa fare tranquillamente un'altra volta.
Ti abbraccio (non chiamarmi più Fassino altrimenti ti metto il gutalx nel caffè). baci

AndyVMusic ha detto...

Nessun problema...faremo un'altra volta..bacio